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Abbiamo incontrato Casey Stoner durante una delle rare apparizioni europee, in occasione della presentazione del suo nuovo casco per la 8 ore di Suzuka. Il campione Australiano non si è sbilanciato e ha rassicurato giornalisti e tifosi che la sua partecipazione alla gara di endurance non è l'anticipazione ad un ritorno alle gare. Anche perché «non è esattamente un tornare a correre - precisa Stoner - non è la stessa categoria. Honda me lo aveva già chiesto molte volte, e del resto la 8 ore di Suzuka è una gara in cui, crescendo, ho visto correre tutti i miei eroi. Credo che la mia presenza possa contribuire a far tornare grande e speciale, questa gara. Non ho mai corso nell’endurance, né ho mai fatto realmente niente che comprendesse compagni di squadra, per cui è tutto davvero nuovo per me e sarà molto divertente».
Cosa ti manca e cosa non ti manca della MotoGP?
«Sicuramente mi manca molta della gente con cui lavoravo nel paddock. C’è gente che ho visto tutti i giorni per tanti anni nel mio lavoro, e sicuramente quel genere di relazione mi manca. Quello che invece certamente non mi manca è il giorno della gara e la pressione che comporta. Quando si ottengono buoni risultati è tutto bello, mentre quando ci si impegna al massimo ma i risultati non vengono le giornate diventano piuttosto brutte. Le corse hanno cose belle e brutte...».
Un commento sul campionato 2015? Il favorito?
«Onestamente non posso parlare di un favorito – sono troppo esperto per sbilanciarmi a fare un nome o un altro – credo che chiunque possa indicare un paio di piloti che ragionevolmente possono puntare al campionato ma onestamente credo che quest’anno siano almeno in cinque i piloti che a fine stagione potrebbero trovarsi in lizza per il titolo. Ci toccherà aspettare e vedere cosa succede. Devo dire che finora è stato molto interessante. Jorge ha faticato ad inizio stagione, ha avuto qualche problema senza i quali forse ora sarebbe in testa al Mondiale con un buon vantaggio. Ma Valentino è lì con lui, ed è in testa, e sappiamo tutti quanto sappia andar forte Marc, quindi ci aspettiamo tutti che esca dalla crisi. Se la Ducati poi riuscisse a trovare qualcosa in più sul passo potrebbero trovarsi là davanti con gli altri – insomma, non lo sapremo fino alla fine».