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La difficile stagione 2020 del Barni Racing Team è ormai alle spalle. Al Motorland Aragon abbiamo incontrato Marco Barnabò, che ha fondato e gestisce la squadra, ed il manager bergamasco ci ha parlato dei numerosi impegni del suo team, sospeso tra il presente della Superbike italiana e mondiale ed un futuro che prevede una partecipazione al mondiale Supersport 2022.
Nessuno come il team Barni è impegnato su ben quattro fronti: National Trophy 600 e 1000, CIV Superbike e mondiale Superbike. Nelle otto gare disputate sino ad ora in Italia i piloti di Barnabò hanno raccolto sei vittorie. Un inizio forse addirittura al di sopra delle sue aspettative, ma il difficile viene ora, con l’inizio del mondiale. Accolto come un possibile protagonista del mondiale delle derivate, nei test invernali Tito Rabat ha incontrato delle difficoltà che sembra siano state risolte, ma che attendono la verifica delle prime gare che si disputeranno questo weekend in terra d’Aragona.
Ma iniziamo l’intervista parlando di CIV.
Un grande inizio di stagione per voi nel CIV Superbike con Michele Pirro.
"Sì certo, ma guarda che non siamo ancora messi bene. Noi stiamo soffrendo di più rispetto a team con altre moto. Mi risulta ad esempio che la Honda utilizzi già questa centralina in altri campionati, mentre noi abbiamo dovuto stravolgere la nostra V4. Avevamo lavorato molto sulla centralina che utilizzavamo prima, ed avevamo raggiunto un buon livello di competitività. Tutti i parametri che avevamo, tutti i riferimenti, gli assetti e le ciclistiche utilizzati in precedenza non si possono più usare e quindi abbiamo dovuto ripartire da zero. Abbiamo svolto solo due test e ora non abbiamo il tempo di provare, perché sia noi che Michele abbiamo mille impegni e di conseguenza proviamo solo nei weekend di gara."
Ma quanto della nuova centralina utilizzate veramente. O meglio: la utilizzate oppure la escludete e pensa a tutto il polso destro di Pirro?
"È un grosso problema. Noi la vorremmo utilizzare ma non è per niente facile, e almeno per ora, non riusciamo a farla funzionare come vorremmo. La cosa che non si capisce è che nei test invernali avevamo provato ad escludere la centralina Marelli che utilizzavamo in precedenza, e la moto era facile da guidare, come uno scooter. Di conseguenza quando abbiamo incontrato difficoltà nell’utilizzare la Motec, abbiamo provato ad escluderla. Però incredibilmente la moto è diventata difficilissima da guidare. Al momento quella della centralina del CIV è per noi una soluzione ibrida, e la alterniamo tra accesa e spenta."
Non siete i soli. Parlando con altri piloti del CIV SBK è emerso che nessuno per ora la utilizza in tutte le sue funzioni. Ma prima della fine del campionato si riuscirà ad adattarla alle varie moto?
"Non lo so. Forse qualcuno ci riuscirà prima della fine del campionato, ma noi per ora facciamo tanta fatica."
Avete vinto anche nel National...
"Nel National 1000 abbiamo dominato la prima gara, ma poi a Misano probabilmente c’è stato un calo di concentrazione, oltre ad un’errata scelta di gomme per la gara, che abbiamo pagato a caro prezzo. Dopo il primo round in molti ci davano come favoriti per la vittoria del campionato, ma in realtà il cammino è ancora lungo e difficile e non sarà per niente facile avere la meglio su un pilota del calibro di Roberto Tamburini."
Come procede il progetto Supersport?
"Nel National Supersport siamo stati bloccati da un tampone positivo a Spinelli che è risultato asintomatico, ed abbiamo perso terreno nei confronti dei nostri avversari. Per fortuna già il martedì dopo la gara di Misano Nicholas è risultato negativo e quindi speriamo di essere regolarmente in pista nel prossimo appuntamento di Imola."
Mi aspettavo un divario più netto tra le V2 e le 600 a quattro cilindri
"Io l’ho sempre detto e la cosa non mi ha stupito. Un 950 bicilindrico ha qualche cavallo in più rispetto ad una 600 preparata e questo non fa una grande differenza. Considera che noi utilizziamo motori di serie, mentre la maggior parte delle 600 quattro cilindri sono ben preparate. Non a caso l’ultima gara è stata vinta da Armando Pontone con una Yamaha R6. In generale comunque sono contento di come stiamo procedendo. A Imola dovremmo avere anche la centralina Mectronik che sarà l’elettronica della futura Supersport. Il nostro progetto sta andando avanti e se troveremo il budget necessario nel 2022 faremo il mondiale Supersport."
Parliamo di mondiale Superbike. Avere incontrato qualche difficoltà all’inizio dei test
"Stiamo parlando di un mondiale Superbike sempre più difficile e competitivo, con moto e piloti che su alcune piste girano sui tempi delle GP. Sia noi che Rabat stiamo lavorando molto, ma ci vuole del tempo per adattarsi alla Superbike anche se si proviene dalla MotoGP. Considera inoltre che la nostra Panigale non è come quella del team ufficiale o del team GoEleven. Non siamo distanti da loro, ma non siamo completamente ufficiali come sono loro. Ma il problema che abbiamo riscontrato nei primi test non dipendeva da quello. Si trattava solo di tempo. Del tempo necessario a Tito per adattarsi alla moto ed alle gomme."
Quali sono stati i punti difficili da superare?
"Il problema che Rabat lamentava era relativo ad una vibrazione sull’avantreno nell’inserimento in curva. E’ un problema che esiste un po su tutte le V4 ma il nostro pilota lo ha sofferto più di altri e questo dipende evidentemente anche dal suo stile di guida. Ducati ci ha dato una mano e, anche grazie al fatto che quest’anno ci siamo allineati anche a livello di sospensioni con tutti gli altri team che utilizzano la V4, abbiamo potuto confrontare tutti i dati e questo ci ha aiutato a comprendere e risolvere il problema."
Ed infatti gli ultimi test sono stati quelli più positivi per voi
"Si, negli ultimi test i nostri tempi sul giro sono stati molto vicini a quelli dei piloti dei team ufficiali. Tito ci aveva sempre detto che se fossimo riusciti ad eliminare questo problema di chattering all’anteriore, sarebbe riuscito a sfruttare la moto e così è stato."
Dacci un giudizio sul tuo pilota
"E’ troppo presto per dare un giudizio. Ti posso dire che è un grande professionista che lavora molto e che vuole vincere anche in Superbike. L’errore sarebbe quello di aspettarsi dei risultati sin dalle prime gare. Come abbiamo detto siamo in un campionato estremamente competitivo con case che investono molto in termini economici e tecnici e quindi il nostro obiettivo è di crescere gara dopo gara per poi arrivare a lottare con i primi."