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Livio Suppo, team principal HRC, si assume le sue responsabilità: totalmente colpa mia.
“Sicuramente è stato un GP caotico, durante il quale le regole sono cambiate molto spesso, dove per la prima volta è stato effettuato un “flag to flag” con una finestra di soli due giri (alla chiusura del nono e del decimo giro, NDA). Il team riteneva che il decimo giro fosse ancora buono, ma in realtà non lo era e così Marquez è rientrato ai box più tardi di quello che avrebbe dovuto fare: è un errore di cui mi assumo la responsabilità. C’è poco altro da aggiungere”.
Quale è stata la reazione di Marquez?
“Marc è un ragazzo intelligente, si rende conto che si vince e si sbaglia insieme: a volte è il pilota a fare un errore, altre può essere il team. Il suo carattere, molto positivo, lo aiuta in queste situazioni. Non è accaduto nulla di irreparabile: andiamo a Motegi consapevoli che anche qui a Phillip Island avrebbe potuto essere protagonista e giocarsi la vittoria”.
Adesso Pedrosa potrebbe avere un ruolo fondamentale nell’assegnazione del titolo: come si comporterà nelle ultime due gare la HRC?
“Abbiamo sempre detto che non ci sono – e non ci sono mai stati – ordini di scuderia: continuerà così anche nelle ultime due gare. Il vantaggio di Marquez è comunque ancora consistente: andiamo a Motegi come se fosse una gara come un’altra”.
L’ultima valutazione sul contatto tra Lorenzo e Marquez quando Marc è rientrato in pista dopo il cambio moto.
“Mi sembra di aver letto da qualche parte, che Jorge ha dichiarato di essere arrivato un po’ lungo. Si sapeva che era un ingresso pericoloso e proprio io, ieri sera, avevo chiesto di prolungare la riga bianca per evitare che due piloti che arrivavano potessero stare troppo a sinistra. Meno male che c’era”.