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SEPANG - Al termine della terza giornata di test, non è ancora chiaro il livello di competitività della Honda 2020. Il suo pilota di punta, Marc Marquez, non è infatti al meglio fisicamente: "Sono contento per i miglioramenti fisici durante i tre giorni, anche se ho finito molto stanco", spiega Marc.
"Sono caduto per questo motivo alla curva 15, se fossi stato al meglio delle condizioni non avrei perso concentrazione e sarei riuscito a 'salvarla'.
Questa mattina, però, ho potuto spingere di più quando sono entrato in pista, questo mi ha permesso di raccogliere indicazioni più veritiere. Come passo non sono così lontano dai migliori, ma non ho potuto completare tutto il lavoro sulla moto: bisogna lavorare, perché gli avversari sono cresciuti, in particolare Yamaha e Suzuki: Viñales e Rins sono stati quelli nettamente più costanti.
Io non sono troppo lontano, ma solo considerando dieci giri: poi non potevo più guidare, sul braccio destro ho il 60% della forza. Ma più che fisicamente, in questo momento sono preoccupato tecnicamente: ci sono stati dei piccoli miglioramenti, ma non così tanto, considerando il passo in avanti fatto da Suzuki e Yamaha. L’obiettivo rimane migliorare l’entrata in curva e la trazione".
Gli ha fatto eco il compagno di marca Cal Crutchlow: "Ancora una volta, la moto non è facile da guidare: bisogna lavorare sia sul motore sia sul telaio. Il propulsore è migliorato un po’ in accelerazione, mentre la ciclistica è peggio di quella dell’anno scorso in entrata di curva. E’ migliorata un po’ in uscita, ma la RC213V rimane una moto piuttosto complicata".