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Malesia, Sepang: la stagione del Motomondiale, come sempre, inizia dall’oriente con i primi tre giorni di test dell’anno. Importanti? Poco significativi?
«Le prime prove sono fondamentali per capire il livello rispetto ai rivali – ha detto Kouichi Tsuji, project leader Yamaha -, ma, soprattutto, c’è grande tensione per la primissima impressione dei piloti». E’ così, come conferma quanto accaduto nel primo test di Sepang del 2014: Lorenzo aveva lasciato la Malesia con mille dubbi su motore e gomme, trascinandoseli poi fino a metà stagione.
«Il primo test è utile soprattutto per le Case, il secondo e il terzo sono più significativi per i piloti» spiega Valentino Rossi, in grandissima forma fisica e psicologica.
Come si lavora durante una sessione invernale lo spiega molto bene Daniele Romagnoli, capo tecnico di Danilo Petrucci nel team Ducati-Pramac, nella nona puntata di “AspettandoDopoGP”, ma cosa vedremo a Sepang? Ecco, Casa per Casa, cosa ci sarà dentro al box.
A fine 2014, la Yamaha aveva (quasi) raggiunto la Honda, ma dopo l’inverno come sarà la situazione? E’ questo un tema che si ripete ogni anno, perché la HRC fa paura, c’è sempre il timore che siano riusciti a fare un ulteriore salto in avanti, rendendo così vano il lavoro degli avversari. Sicuramente l’impegno è stato come sempre molto grande e all’interno del box ci saranno tante moto come in un concessionario: la versione 2014 della RC213V, il prototipo visto a Valencia nei test di novembre e un’ulteriore evoluzione. Tutte moto già provate – e “promosse” - dal collaudatore d’eccezione Casey Stoner e che Marc Marquez e Dani Pedrosa dovranno paragonare per poi intraprendere la strada definitiva da seguire per il 2015. Dopo i test di Valencia, il campione del mondo aveva segnalato come la nuova moto fosse «fin troppo potente e difficile da gestire»: sicuramente in Giappone avranno lavorato per eliminare questa problematica. I team “factory” (quello di Cecchinello con Cal Crutchlow, quello VDS con Scott Redding ) avranno già due moto a disposizione, così come tutti i piloti che correranno con la “Open”. Insomma, un altro sforzo impressionante.
C’è grande ottimismo in Casa Yamaha. «Ho visto tutti molto carichi e lavorare al meglio, dagli ingegneri, ai tecnici, ai piloti» è ottimista il numero uno di Yamaha corse Lin Jarvis. Da parte sua, Kouichi Tsuji spiega che: «Nel 2014, mediamente, avevamo da recuperare a fine gara due secondi rispetto alla Honda: per riuscirci, abbiamo lavorato su moltissimi dettagli, cercando di affinare ogni aspetto per migliorare l’entrata in curva e la franata, senza però perdere efficacia in percorrenza». Così, anche se apparentemente le differenze con la M1 2014 sono minime, la versione 2015 è cambiata in tanti aspetti, anche se ancora non vedremo il cambio “seamless” anche in scalata. Comunque, sottolinea il direttore sportivo Maio Meregalli: «negli ultimi anni, in Yamaha, non era mai stato fatto uno sforzo così grande».
Come previsto e annunciato da tempo, non ci sarà la nuova GP15, ma Andrea Dovizioso e Andrea Iannone avranno a disposizione la 14.3, l’ulteriore evoluzione della Desmosedici con la quale hanno finito la passata stagione. In pratica, quindi, questo test servirà soprattutto per prendere confidenza con le regolazioni che, probabilmente, verranno utilizzate dalla nuova Ducati, che verrà presentata ufficialmente il 16 febbraio a Borgo Panigale. Per quanto riguarda il team satellite Pramac (al quale, quest’anno, si è anche aggiunto il team Avintia con Barbera e Di Meglio), a Sepang ci sarà solo Danilo Petrucci, perché Yonny Hernandez si è infortunato allenandosi: Danilo avrà la GP14, ovvero la moto usata da Cal Crutchlow nella passata stagione.
Dopo un anno di test con Randy De Puniet, dopo il confronto diretto di Valencia della passata stagione, in Suzuki hanno cercato di aumentare la potenza della GSX-RR, migliorando allo stesso tempo l’affidabilità. La tre giorni di Sepang servirà per capire se l’obiettivo è stato raggiunto e se la Suzuki sarà più competitiva delle “Open” Honda e Yamaha.
Si è lavorato moltissimo anche a Noale: Alvaro Bautista e Marco Melandri disporranno di un nuovo telaio, modificato secondo i dati raccolti a fine 2014, mentre il motore sarà il prototipo con le valvole pneumatiche.
Cosa aspettarsi da questi test? Marquez è ovviamente il punto di riferimento: lui, Rossi, Lorenzo e Pedrosa (non necessariamente in questo ordine…) me li aspetto racchiusi in al massimo due decimi. «Nel 2014, alla fine del primo test, davanti a tutti c’era Marquez, io ero secondo e Lorenzo terzo: guarda caso, la classifica finale della stagione» ha analizzato Valentino Rossi, per sottolineare che, comunque, anche se non troppo significativi, i test invernali un po’ di importanza ce l’hanno. Dopo i primi quattro, dovrebbero esserci le Ducati, con l’inizio della dura sfida interna tra i due Andrea, poi un po’ di distacco tra questi sei e Suzuki, Yamaha e Honda “Open”, e Aprilia.