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Ride, ride di gusto: Valentino Rossi ha ritrovato il sorriso perso in sella alla Ducati. Una moto che, proprio, non ha digerito. L’esatto contrario della Yamaha. Come si capisce bene da questa spiegazione.
«La M1 è una moto da piega: è mostruoso quanto puoi inclinarla in curva! A volte devi chiudere le braccia, per non toccare con i gomiti… Una gran bella differenza con la Ducati, che proprio non ne voleva sapere di piegare…».
Insomma, ogni dubbio è stato sciolto e il terzo posto a poco più di quattro decimi dalla pole virtuale lo soddisfa in pieno.
«Sinceramente è andata bene, oltre le mie aspettative. Prima di questi test i dubbi erano tanti: sapevo di essere ancora capace di andare in moto, ma non quale fosse il mio livello. Direi che adesso c’è la consapevolezza di poter fare delle buone gare. Abbiamo progredito continuamente nei tre giorni e oggi sono riuscito a migliorarmi notevolmente, sia nel giro singolo sia sul passo, conquistando anche il terzo tempo: se questo fosse un GP partirei in prima fila. Una bella sensazione dopo le quarte e quinte file delle scorse stagioni».
Rossi: E' andata bene, oltre le mie aspettative. Prima di questi test i dubbi erano tanti: sapevo di essere ancora capace di andare in moto, ma non quale fosse il mio livello
Lorenzo è a solo un decimo, anche se Rossi, onestamente, ammette che sul ritmo, il divario aumenta.
«Jorge ha fatto una simulazione gara di altissimo livello (si può vedere il cronologico nel resoconto dei test, NDA), su tempi che io non sono riuscito a realizzare. E’ chiaro che il suo affiatamento con la M1 è totale, mentre io sono ancora un po’ indietro, anche fisicamente. Però abbiamo svolto un buon lavoro, partendo dalla base 2012, per poi passare a una evoluzione di motore, quindi alla versione 2013. Ed è proprio con quest’ultima che ho fatto il mio crono più rapido: la moto è migliorata nella ciclistica».
Un’analisi condivisa da Jorge Lorenzo, per la verità un po’ più critico di Rossi.
«La moto è migliorata, ma il nuovo cambio (tipo quello della Honda, NDA) non dà grandi vantaggi e la Honda continua a essere superiore in accelerazione: bisogna lavorare per avere più margine, per non dover guidare sempre al limite».