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Due giorni di test a Jerez per la MotoGP, poi altri due per Moto2 e Moto3. Giovedì 18 e venerdì 19 novembre i piloti della MotoGP saranno in pista a Jerez de la Frontiera per l’ultima sessione del 2021: poi, per regolamento, non si girerà più fino a febbraio, quando sono programmati i test in Malesia. Si gira a Jerez e non a Valencia dopo il GP per una richiesta delle Case: negli ultimi anni è stato considerato inutile fermarsi a Valencia dopo l’ultima gara del mondiale e si ritiene molto più significativo provare in una pista decisamente più selettiva. Ecco perché ci si è spostati a Jerez, dove solitamente il meteo è anche più favorevole.
Essendo gli ultimi due giorni a disposizione prima della pausa invernale, saranno due giorni fondamentali per definire i prototipi del 2022. C’è quindi grande attesa, teoricamente ci sarà tanto materiale nuovo, anche se qualcosa si è già visto nei due giorni di test a Misano. Rispetto ad allora, alcuni costruttori avranno fatto maggiore selezione, le moto saranno quindi più evolute e vicine a quelle che vedremo nella prossima stagione. C’è tanta curiosità per capire gli ulteriori sviluppi fatti dalla Ducati, che ha già girato a Jerez con il collaudatore Michele Pirro; ma, naturalmente, non c’è attesa solo per la Casa di Borgo Panigale, ma anche per la Yamaha, che deve assolutamente aumentare la potenza del suo quattro cilindri, così come la Suzuki. Ktm potrebbe avere una moto completamente nuova, Aprilia una evoluzione importante della RS-GP vista quest’anno.
Per quanto riguarda la Honda, non si hanno ancora certezze sulla presenza di Pol Espargaro in pista. Già costretta a rinunciare a Marc Marquez per il problema alla vista - a proposito: Marc è tornato a postare suo social, nella foto fa chiaramente vedere che il braccio destro è a posto -, per la HRC sarebbe davvero un problema se Espargaro non fosse in pista. La botta nelle FP3 di sabato a Valencia è stata dura, ma, fortunatamente, non ci sono fratture: c’è la concreta possibilità che Pol sia in pista. In questi mesi, in ogni caso, i piloti Honda hanno già provato tre differenti telai e molti particolari: un bel po’ di lavoro in ottica 2022 è già stato fatto.
C’è grande attesa anche per vedere Andrea Dovizioso sulla M1 ufficiale. “Non mi aspetto grandi differenze, ma qualcosa di migliorativo sì, considerando quanto ha detto Franco Morbidelli sulla M1 che ho usato io in queste gare e che era quella che usava lui prima di passare nella squadra interna” spiega Andrea, conscio delle problematiche di una moto che solo Fabio Quartararo ha fatto volare fino alla conquista del titolo. A proposito di moto ufficiale, anche Luca Marini userà l’ultima evoluzione della Ducati DesmosediciGP nel nuovo team VR46, così come Enea Bastianini nel team Gresini: la differenza è che nel 2022 Luca avrà la GP22, mentre Enea l’ultima GP21.
E poi ci saranno i debuttanti: Marco Bezzecchi sulla Ducati del team VR46, il campione del mondo Ramy Gardner e Raul Fernandez sulla Ktm del team Tech3. Entrambi, però, hanno già guidato la MotoGP nei test di Misano. E poi il tanto criticato Darryn Binder sulla M1 2019 della squadra satellite Yamaha.
Insomma, due giorni intensi da seguire dal primo all’ultimo minuto su Moto.it, con la solita diretta scritta, che inizierà domani mattina alle 10 e si concluderà con la bandiera a scacchi di venerdì sera; le foto; i commenti; le interviste; le dirette video. E venerdì, alle 19, il DopoGP con Nico Cereghini e l’ingegnere Giulio Bernardelle, che spiegherà nel dettaglio tutte le novità tecnica viste a Jerez.