I messaggi che Valentino Rossi lascia su Twitter prima di prendere l’aereo per tornare in Italia sono incoraggianti.
“Il terzo giorno è andato piuttosto bene, ho finito quinto dietro le due Honda e le due Yamaha factory” è il primo post. Al quale segue. “2.00”8 comincia a essere un tempo interessante, ci avrei messo la firma prima di venire qua!”. E ancora. “C’è tanto lavoro da fare e qualche problema da risolvere, ma abbiamo una buona base. Il morale della truppa è alto”.
Lo è anche quello di Valentino, mai così convinto di potercela fare da quando è salito in sella alla Ducati. Il distacco dal primo è ancora elevato (1”217), ma secondo Rossi c’è un buon margine di miglioramento.
«In effetti, Stoner è lontano, ma solo lui - conferma -. Lorenzo è a sei decimi e, aspetto fondamentale, la differenza è rimasta invariata nei tre giorni: è migliorato lui, ma l’ho fatto anch’io, costantemente. Ogni regolazione fatta sulla moto ha portato dei benefici, mentre nel 2011 ci scontravamo con dei limiti che impedivano qualsiasi progresso. Naturalmente dobbiamo ancora lavorare molto, ma dopo questi test sappiamo cosa ci manca: in Ducati hanno già delle idee e qualcos’altro verrà realizzato secondo i dati raccolti in questi tre giorni».
Insomma, c’è tanta soddisfazione, ma anche la consapevolezza che non bisogna illudersi.
«Con questi risultati si lavora meglio, ma bisogna rimanere con i piedi ben piantati per terra: ci sono un po’ di problemi da risolvere, in particolare in accelerazione».
Stoner: “Un ottimo lavoro”
Dopo i problemi fisici di martedì, erano in molti a sollevare dubbi, ma Casey Stoner li ha spazzati via alla sua maniera, facendo impazzire gli avversari con tempi stratosferici. «Sarebbe il più veloce anche in bicicletta» si complimenta Jorge Lorenzo, a conferma che
Stoner sta guidando in maniera incredibile.
«In generale è stato un buon test – sono le sue parole -, anche se, purtroppo, abbiamo girato solo due giorni invece di tre: siamo comunque riusciti a svolgere un ottimo lavoro e a completare tutto il programma previsto alla vigilia. Abbiamo fatto progressi riuscendo a ridurre un po’ il chattering, abbiamo provato varie cose, alcune soluzioni di setting dell’ammortizzatore, che non avevamo avuto occasione di testare prima. Adesso non vedo l’ora di tornare in Svizzera da Adriana e aspettare la nascita della nostra bambina!».
Moderatamente su di giri anche Dani Pedrosa
«Si è trattato del test più completo fatto su questa moto fino ad oggi – spiega Dani -: abbiamo raccolto dati interessanti che verranno analizzati in vista del secondo test della stagione. Come avevo detto ieri, la priorità resta la frenata; stiamo lavorando inoltre sull’elettronica per migliorare l’erogazione della potenza e il grip.
C’è ancora del chattering, so che è un fenomeno difficile da risolvere, ma Honda sta lavorando sodo. In generale si è trattato di un buon test, torneremo qui fra tre settimane con nuove idee.
Fisicamente questa moto è più impegnativa, senti più potenza nelle accelerazioni, la maggior velocità nelle frenate violente e anche il maggior peso. Continuerò ad allenarmi per affrontare al meglio il secondo test».
Lorenzo: “Il potenziale è grande”
Meglio di Pedrosa è andato Jorge Lorenzo, non solo sul singolo giro, ma anche sul passo. Giusta quindi la soddisfazione dell’iridato 2010.
«Abbiamo fatto tantissime prove – dice Lorenzo -, alcune davvero interessanti.
Questa moto ha un grande potenziale, in Yamaha hanno lavorato bene. Tra l’altro, ho fatto il mio miglior tempo attorno a mezzogiorno, quando la pista è più lenta rispetto al mattino. Insomma, sono state prove positive, anche per la verifica delle mie condizioni fisiche».