Quinto a 1”217: è stato positivo o negativo il primo test di Valentino Rossi con la Ducati rivoluzionata secondo le sue richieste? Le opinioni sono molteplici: si va dal “disastro assoluto, una replica del 2011” al “miracolo o quasi”.
Riporto, come esempio, due commenti tra i tanti alle dichiarazioni di Valentino di ieri.
Dampyr7289 ha scritto su Moto.it:
L'anno scorso (2011) durante il primo test a Sepang:
Primo giorno: 2.03.365
Secondo giorno: 2.02.597
Terzo giorno: 2.01.842
Dopo un mese (nei secondi test) il tempo è sceso di altri 4 decimi, ma poi sappiamo tutti com'è andata a finire.
Anche l'anno scorso il miglioramento (durante i primi test) è stato costante, per cui non è vero che non migliorava.
Secondo me bisogna tirare le somme durante il secondo test, per valutare al meglio tutti i mezzi, anche perché ripeto che Barbera ad 1 decimo da Rossi non mi convince...
Ciao
A Dampyr7289 risponde Stiducatti:
Ma come fai a paragonare gli esiti dei test dell'anno scorso con quelli di quest'anno e trarne delle conclusioni negative?
Questa era la classifica finale dell'anno scorso:
1 Marco Simoncelli San Carlo Honda Gresini 2:00.757 – 42 (giri)
2 Casey Stoner Repsol Honda Team 2:00.811 +0.054 42 (giri)
3 Jorge Lorenzo Yamaha Factory Racing 2:00.845 +0.088 46 (giri)
4 Andrea Dovizioso Repsol Honda Team 2:00.945 +0.188 51 (giri)
5 Ben Spies Yamaha Factory Racing 2:01.002 +0.245 60 (giri)
6 Dani Pedrosa Repsol Honda Team 2:01.241 +0.484 44 (giri)
7 Hiroshi Aoyama San Carlo Honda Gresini 2:01.353 +0.596 63 (giri)
8 Nicky Hayden Ducati Marlboro Team 2:01.534 +0.777 60 (giri)
9 Colin Edwards Monster Yamaha Tech 3 2:01.651 +0.894 32 (giri)
10 Valentino Rossi Ducati Marlboro Team 2:01.842 +1.085 52 (giri)
Si vede che Valentino aveva sì 1.085 dal primo, ma il 4° posto era a 0.847, il 3° a 0.997 e il 2° a 1.031, che vuol dire che il gruppo dei migliori era tutto compatto a 1 secondo da lui... insomma, era già chiaro che avrebbero fatto un altro campionato rispetto al pesarese.
Chi ha ragione? Proviamo a capirci qualcosa.
Il distacco sul giro è effettivamente importante, ma ha ragione Stiducatti quando afferma che l’anno scorso il gruppo dei migliori era compatto a un secondo, mentre questa volta, se si toglie Stoner, il distacco di Rossi e della Ducati cala sensibilmente. Certo, ha ragione chi scrive che
“Stoner c’è e non lo si può eliminare”, ma Casey è sempre stato un fenomeno assoluto nel singolo giro (e non solo…) e i sei decimi rifilati a Jorge Lorenzo e a Dani Pedrosa (a quest’ultimo con la stessa moto) confermano che quel tempo è dovuto esclusivamente alle capacità del pilota australiano. Qui, invece, bisogna capire se la nuova Ducati sia più o meno competitiva: ecco perché diventa più significativo confrontare il tempo di Rossi con quelli dal secondo posto in giù. Come ha scritto Stiducatti, nel 2011, Valentino aveva chiuso la prima sessione di prove a 1”085 dal primo (Simoncelli), a nove decimi dal quinto (Dovizioso), a otto decimi dal sesto (Spies), mentre stavolta è a sei decimi da Lorenzo (l’anno scorso era a un secondo) e da Pedrosa e a sei decimi da Spies.
Il miglioramento, quindi, c’è stato non solo nella posizione (da 11esimo a quinto), ma anche nel distacco. E questo è sicuramente un dato inconfutabile e certamente positivo.
Altra considerazione: è vero, come dice Dampyr, che anche nel 2011 Rossi si era migliorato nei tre giorni, ma quello di quest’anno è un incremento ben più consistente e significativo. Intanto, perché nella passata stagione Valentino partiva da un tempo altissimo, 2’03”365 a 1”791 dal primo: come dire, che era praticamente impossibile non abbassarlo! Nel secondo giorno, Rossi si era migliorato di sette decimi, nel terzo di otto; nel 2012 Valentino ha chiuso la prima giornata a 0”735 da Lorenzo, migliorandosi di 0”5 il secondo giorno e di 1 secondo il terzo, con un miglioramento complessivo di 1”5, più o meno come nel 2011, ma partendo da un tempo decisamente più competitivo. Un altro dato che conferma come
i test di quest’anno siano stati sicuramente più efficaci di quelli della passata stagione.
Oltre alle importantissime
sensazioni positive dei piloti – Nicky Hayden ha dichiarato: «E’ la miglior Ducati che abbia mai guidato» -, c’è anche più concretezza: la moto risponde alle regolazioni e sembra che non si proceda più per tentativi o azzardi, come accadeva con la GP11, ma secondo una logica: se faccio un certo tipo di intervento, ho un certo tipo di reazione.
Nella sua analisi, Dampyr aggiunge: “Barbera a un decimo non mi convince”.
In termini assoluti può anche aver ragione, ma
il singolo giro conta poco: il passo di Valentino è nettamente più consistente e nemmeno paragonabile a quello dello spagnolo. Certo, si potrebbe ipotizzare che Rossi non sia più velocissimo, ma, per la verità, non lo è mai stato sul singolo giro, come conferma questa statistica: in MotoGP Valentino ha conquistato 79 vittorie, ma “solo” (si fa per dire, naturalmente) 49 pole, mentre Stoner, tanto per fare un paragone, ha ottenuto più pole (34) che successi (33).
Naturalmente, però, come hanno detto in Ducati, c’è ancora molto da fare, perché
se il mondiale iniziasse domani, Valentino non lotterebbe per la vittoria e, probabilmente, nemmeno per il podio, ma l’inizio è stato sicuramente più promettente di quello dell’anno scorso.