Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Sotto e a lato ci sono le stanze di servizio, quelle dedicate alle moto e agli attrezzi per la manutenzione, ma cosa c’è nell’antico casale in pietra che presidia il Ranch? A svelarlo è stato lo stesso Valentino Rossi, attraverso un filmato poi diffuso da Monster Energy e che propone un viaggio all’interno di quello che è a tutti gli effetti il Camp Nou di Tavullia.
Il paragone con lo stadio più famoso d’Europa non è casuale, perché a parlare del casale del Ranch come dello spogliatoio di una squadra di calcio è stato proprio il nove volte campione del Mondo. Un luogo intimo, di condivisione ma anche di concentrazione, di lavoro ma anche di svago e goliardia. Dalla cucina con l’immancabile caminetto e il braciere, dove i piloti sono soliti rifocillarsi a suon di grigliate, all’angolo bar, con drink per i momenti di relax. Immancabili, poi, la grande stanza con l’armamentario dei ragazzi dell’Academy - dalle tute ai caschi, dai guanti agli stivali (rimasti inutilizzati nel lungo periodo del lockdown dovuto al Covid19) - e l’ala dedicata agli ospiti, con una camera attrezzata e spazi per il riposo. Ma è davanti a quello che Valentino definisce “il muro dei ricordi” che il N°46 si sofferma più a lungo, raccontando la storia del Ranch attraverso le immagini di quei ragazzi (come Franco Morbidelli) che lì hanno iniziato ad allenarsi quando erano poco più che bambini, o anche dei tanti ospiti (da Guy Martin a Danilo Petrucci) che hanno partecipato alle giornate di training, fino alla foto del primo tracciato realizzato in quella parte di collina pesarese.
Una foto che, inevitabilmente, ha portato il pensiero a Marco Simoncelli, uno dei primi a conoscere l’idea di quel progetto che, oggi, non è solamente un luogo unico in Italia per la crescita di giovani piloti, ma è anche un punto di fortissima attrazione turistica per tutta la Motorvalley.