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SEPANG – Rossi è sempre più convinto di poter far bene dopo aver vinto, in passato, la sfida con Aprilia 125, Aprilia 250, Honda 500, Honda MotoGP e Yamaha MotoGP.
«Siamo subito partiti con i tempi fatti nei precedenti test l’ultimo giorno e questo è sicuramente positivo. La spalla va meglio: ancora mi fa male, ma ho più forza e riesco a guidare meglio la moto. Naturalmente c’è ancora tanto lavoro da fare, ma siamo sulla strada giusta. Sono contento anche della moto, perché abbiamo fatto un passo in avanti nella messa a punto, chiarendo tanti dubbi che ci erano rimasti negli scorsi test. Sono stato tutto il giorno tra quarto e quinto, poi gli altri hanno fatto un giro con la gomma morbida e sono retrocesso in nona posizione: mi sembra che le mie prestazioni siano migliori. Inoltre, abbiamo altre carte da giocarci per la messa a punto: per tutto questo sono soddisfatto di questa prima giornata di prove. Stiamo lavorando molto sulla distribuzione dei pesi, sulla posizione di manubri e sella, stiamo cercando di capire quali sono le molle delle sospensioni adatte a questa moto. Ci manca un po’ di passo, ma ci stiamo avvicinando».
Si può quindi dire che il distacco è uguale a quello dello scorso test, ma con evidenti miglioramenti?
«Sì, abbiamo fatto un buon miglioramento e il distacco di un secondo è dovuto alla scelta di non montare la gomma morbida come hanno fatto gli altri, altrimenti sarei stato quinto o sesto. Il mio obiettivo in questo test è quello di stare più vicino ai primi sei e anche diminuire il distacco dal primo. Io ho sempre girato con le gomme dure, che la volta scorsa ci avevano creato parecchie difficoltà: è un buon passo in avanti. E, soprattutto, abbiamo migliorato la messa a punto della moto, abbiamo deciso quale sarà l’assetto di “base”, perché ancora avevamo dei dubbi fra due GP11 molto differenti: negli scorsi test, andavano più o meno uguali, mentre questa volta la moto 1 è andata molto meglio e ci concentreremo su quella».
Cosa significa “moto1” in poche parole?
«Significa un assetto più simile a quello standard Ducati, mentre nella “moto2” avevamo modificato il bilanciamento».
Torniamo al distacco: se si leva Stoner, sei vicinissimo ai migliori.
«Purtroppo, però, Stoner facciamo fatica a toglierlo… Sono a un secondo da Stoner, ma se alla fine usavo la gomma morbida potevo fare 2’01”6 ed essere lì tra il quinto e il settimo posto, dove possiamo stare adesso. Ci sono ancora 2-3 decimi dovuti alla spalla ed è sempre più chiaro, perché sono molto forte nelle curve a sinistra e soffro in quelle a destra, dove in passato andavo meglio. In rettilineo sto meglio, ho un po’ più di forza e riusciamo a fare un lavoro più preciso. La pista migliorerà e mi piacerebbe togliere un altro secondo rispetto al tempo di oggi».
In questo momento è la Honda il punto di riferimento?
«Oggi le Honda sono andate più forte, ma Lorenzo non è tanto lontano. Comunque sia Stoner sia Pedrosa sono veloci: sì, oggi la RC212V è stata competitiva».
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