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A guardare le foto, una in particolare, sembra l’immagine felice di chi ha realizzato il sogno di una vita. Valentino Rossi scende in pista con le sue moto da oltre trent’anni, si prepara a correre il venticinquesimo mondiale e ne ha vinti nove. Il tempo che ha passato con addosso la tuta in pelle è probabilmente pari a quello che ha passato in abiti civili. Eppure l’altro giorno, dopo essere potuto tornare alla velocità sul circuito di Misano in sella alla sua Yamaha R1, aveva quell’espressione lì: felice.
Felice in barba al mercato piloti, in barba ai nervosismi creati dal tempo che passa inesorabile, in barba al lungo periodo di reclusione forzata a cui anche lui ha dovuto sottoporsi, in barba alle tensioni di una nuova vigilia mondiale, in barba ai gossip che lo vorrebbero presto all’altare, Valentino Rossi ha ritrovato la sua Misano, quella pista in cui si corre quello che per lui è “il Gran Premio di casa”.
Il cronometro, i riferimenti, la velocità sul giro o le criticità riscontrate possono, almeno per il momento, aspettare. Perché le foto parlano da sole: possiamo anche chiamarlo allenamento, ma è stata, prima di tutto, una giornata insieme al suo giocattolo preferito, dentro la ludoteca che più ama e che lo ha visto crescere.