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VALENCIA – Maverick Viñales è indiavolato, Valentino Rossi è più tranquillo. Non è solo perché uno – Maverick – è 13esimo e l’altro è settimo: è anche una questione di carattere e di esperienza. Rossi, ormai, sa gestire queste situazioni, Viñales ancora no. E, soprattutto, era convinto che con la Yamaha si sarebbe giocato il titolo, invece su questa pista sta andando molto peggio che con la Suzuki. Di chi è la colpa? Viñales ha le idee chiare.
«Da un sacco di gare, abbiamo sempre lo stesso problema: non riusciamo a fermare la moto, non possiamo tenere la linea giusta. A Phillip Island e a Sepang, dove ci sono curvoni veloci, eravamo meno in difficoltà, ma qui, dove la percorrenza è fondamentale, la situazione è disastrosa. Abbiamo fatto di tutto, ma non è cambiato niente: io sono sempre lo stesso pilota, così è frustrante. La mia colpa è stata quella di non fidarmi delle mie sensazioni e dare troppo retta all’opinione degli altri» chiosa Viñales, parlando chiaramente della scelta di cambiare telaio a metà stagione.
Rossi ha un’opinione un po’ differente.
«Non sono d’accordo, il telaio 2017 non è la via per andare forte. Quest’anno abbiamo fatto di tutto, qualche volta abbiamo visto una lucina in fondo al tunnel, ma poi, al GP successivo sono tornati i problemi. A me questa moto non è mai piaciuta fin dal primo test qui a Valencia (vero, NDA)».
E allora, qual è la soluzione?
«Una moto che va bene risolve tutti i problemi, ci mette tutti d’accordo. In Yamaha sanno come fare».
Vero, però la situazione non è facile da gestire.