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«Nell’ultimo giorno a Jerez abbiamo lavorato bene: di fatto, è stata l’unica occasione che abbiamo svolto esattamente il programma preparato a tavolino. Jeremy Burgess e il suo gruppo hanno lavorato veramente bene, perché hanno portato poco alla volta la GP12 ad andare sempre meglio, consentendo a Valentino di avere sempre più feeling e di fare un buon giro. Sicuramente, a Jerez non è ancora stato tirato fuori tutto il potenziale di questa moto, ma non ci si può dimenticare che il tempo che abbiamo avuto a disposizione sono stati in totale solo sei giorni, perché negli altri tre è piovuto. E, come ha detto Vale, nel secondo test in Malesia abbiamo anche fatto un po’ di confusione. Siamo più tranquilli: sappiamo che il buono che avevamo visto nel primo test di Sepang effettivamente c’è. Sappiamo che c’è da lavorare, ma l’ultimo giorno di Jerez ci è servito per guardare al futuro un po’ più tranquilli».
Per non ripetere gli errori fatti tra il primo e il secondo Sepang, si “cementano” le moto, o in Qatar vedremo qualche modifica?
«Le moto da Jerez sono andate direttamente in Qatar: faremo solo qualche aggiustamento perché non siamo ancora a posto, ma si tratta solamente di piccoli interventi, anche se noi, probabilmente, dovremo spostarci di qualche millimetro in più rispetto a chi è già veloce. In ogni caso, adesso siamo in un range ragionevole: non ci saranno quindi grossi spostamenti».
Quali sono i tempi di sviluppo per recuperare uno svantaggio che a Jerez era comunque ancora di un secondo?
«Innanzitutto, bisogna capire dove saremo quando saremo riusciti a tirare fuori il massimo da questa moto. Spero saremo più competitivi nel giro di due gare, quando si tornerà a Jerez a fine aprile: quello sarà un
Valentino adesso si sente più sicuro. Questo è un aspetto fondamentale per riuscire ad andare forte
confronto importante per capire quanto avremo migliorato rispetto ai test del 23-25 marzo. A quel punto vedremo se sarà necessario intervenire ulteriormente e Filippo Preziosi sicuramente avrà qualche idea. Diciamo che l’obiettivo che ci eravamo prefissati con la nuova moto in parte l’abbiamo raggiunto, perché Vale adesso si sente più sicuro. Questo è un aspetto fondamentale per riuscire ad andare forte, perché se ogni volta che provi a spingere cadi, è chiaro che prima o poi capisci che non lo devi fare… Adesso bisogna migliorare la Desmosedici e far ritrovare a Valentino quel feeling e quella sicurezza che aveva perso l’anno scorso».
Sulla carta, il Qatar è più o meno favorevole alla Ducati rispetto a Jerez?
«Il nostro motore va forte: il lungo rettilineo potrebbe anche essere favorevole alla Ducati. Ma per scaramanzia non voglio fare pronostici…».