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“Abbiamo sottoscritto l’accordo con Dorna per essere in MotoGP anche nel prossimo quinquennio. Le cose da stabilire e da definire, ora, sono tante. A cominciare dalle moto che utilizzeremo” – Wilco Zeelenberg, team director del Petronas Sepang Racing Team, gioca a carte scoperte. E, pur senza fare alcuna polemica e mantenendo un profilo di massima eleganza, non nasconde che in seno al team malese si sta vivendo un paradosso. Quello di una squadra che vorrebbe rinnovare con Yamaha, ma che si ritrova la concorrenza di un proprio pilota.
“Per quanto ci riguarda – ha spiegato Zeelenberg – il sodalizio con Yamaha ha portato ottimi risultati e vorremmo andare avanti con loro. E’ noto, però, che in trattativa con Iwata c’è anche Valentino Rossi per il suo team VR46 Aramco. Bisognerà vedere cosa accadrà, perché in Yamaha non hanno intenzione di gestire sei moto in griglia”. In estrema sintesi: Petronas è costretta a guardarsi intorno. Zeelenberg ha anche precisato che i dettagli da definire, comunque, sono molti e che la scelta della moto è solo una fetta di una torta che non è ancora del tutto ricomposta. “Ci sono gli sponsor e altri accordi da rinnovare – ha concluso – non sarà una cosa breve”.
Intanto, pur ragionando sul 2022, c’è un 2021 da portare a termine, con due piloti che, anche se per ragioni diverse, non possono essere contenti dei risultati fin qui ottenuti. Il Mugello potrebbe far segnare un punto di svolta, anche se Valentino Rossi e Franco Morbidelli (come tutti gli altri) non potranno contare sull’ulteriore marcia che di solito nel circuito toscano è rappresentata dal pubblico: “Sembrerà un test del lunedì – ha detto il nove volte campione del mondo – uno scenario post apocalittico. Ma meglio senza pubblico piuttosto che non correre per niente al Mugello”.