Yamaha: due sponsor in concorrenza?

Yamaha: due sponsor in concorrenza?
A pochi giorni dalle scadenze contrattuali si infittiscono le ipotesi in merito alla sponsorizzazione per il team ufficiale della casa di Iwata
27 dicembre 2012

Punti chiave

Inutile negarlo: uno dei razionali dietro al rientro di Valentino Rossi in Yamaha, soprattutto considerata l'incognita dell'attuale stato di forma del nove volte campione del mondo, sta nel suo valore mediatico e, di conseguenza, nell'attrattiva che il suo arrivo possa avere su sponsor capaci di aiutare la casa di Iwata nella sua campagna in MotoGP. Proprio Yamaha, dopo la partenza di FIAT, è rimasta l'unica fra le case ufficialmente impegnate in MotoGP a non godere dell'appoggio di un main sponsor - non è certo il contributo di Eneos, arrivata l'anno scorso, a fare la differenza.

 

Dopo teorie, ampiamente smentite, che avrebbero voluto Marlboro in partenza da Ducati al seguito di "The Doctor", si è parlato di assicurazioni e infine di bevande analcoliche. Il nome di Rossi è stato spesso associato a Coca-Cola, che però ha più volte escluso l'impegno in specialità "estreme". Prende piede invece la teoria che vuole interessato il marchio Monster Energy, già impegnato in quasi tutti gli sport motoristici (ringraziamo il lettore Friedman per la segnalazione dell'errore di proprietà).

 

Sarebbero proprio i tre artigli verdi, stando alla spagnola MotoCuatro, che dovrebbero campeggiare sulle carenature delle M1 del team interno nel 2014 contribuendo così in larga parte al budget Yamaha MotoGP. Il legame con Rossi c'è già da tempo, con Yamaha pure, anche se attraverso il team Tech3 di Hervé Poncharal - la copertura completa della squadra ufficiale sembra un piccolo tassello in un puzzle ormai praticamente completo. Ma… c'è un ma.

 

Il tassello mancante, in questo caso, è Jorge Lorenzo, sul cui casco (e tuta, e cappellino…) campeggia invece il marchio Rockstar. Una bevanda concorrente, facente parte del gruppo Pepsi Cola che, seppur quasi sconosciuta qui da noi, risulta invece essere l'energy drink più venduto sul mercato statunitense con una quota vicina al 20% del totale. Uno sponsor personale che molto difficilmente accetterà di buon grado di farsi da parte, e che con ogni probabilità ha previsto un contratto con penali e vincoli di ogni genere in caso di rescissione. Verniciare tutte le carenature Yamaha di nero e verde, insomma, potrebbe costare a Monster davvero caro, ed è abbastanza difficile - anche se nulla è impossibile, soprattutto in questi tempi di crisi economica - immaginarsi le due moto schierate con colori diversi.

 

Viene da pensare al passato non più tanto recente, quando le due M1 di Rossi e Checa (e prima di Barros e Checa) erano verniciate con colorazioni diverse l'una dall'altra. Su una campeggiavano i colori Gauloises, sull'altra quelli Fortuna, con tanto di personale delle due squadre vestito e colorato diversamente: una situazione che rendeva quantomeno insolito il colpo d'occhio dentro il box Yamaha. Situazione resa ancora più curiosa dal fatto che il team Tech3, allora ancora più legato di adesso alla casa madre, replicava lo stesso schema. C'era però il trucco. Gauloises e Fortuna erano entrambi di proprietà Altadis, multinazionale del tabacco che aveva distribuito i singoli marchi sulla base del pilota e della sua appetibilità sui mercati di riferimento dei due brand. Insomma, diversa livrea ma stesso padrone.

 

La situazione odierna nel team Yamaha sarebbe invece completamente diversa: a pagare i conti delle due squadre sarebbero due sponsor fra loro acerrimi nemici. E' un'ipotesi davvero fantascientifica che uno qualunque dei due possa accettare una situazione di compromesso. Se Monster sarà, Rockstar si dirigerà quasi sicuramente altrove. Attendiamo gli annunci, tradizionalmente in uscita ai primi giorni del mese.

 

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