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Oggi parliamo di quanto sia complicato per un debuttante pilotare le moto più potenti e tecnologiche del mondo: io sono lo Zam, questo è il 53esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di Moto.it.
Chi la prova, non ha dubbi: “Non c’è niente minimamente paragonabile a una MotoGP”. Non importa se vieni dalla Moto3, dalla Moto2, dalla SBK o da qualsiasi altra categoria: la MotoGP è un’altra cosa. Non importa qual è il tuo passato, quale è stato il tuo percorso, se arrivi in MotoGP dopo aver vinto tutto, poco, o niente: qui inizia un’altra storia. Cambia tutto: potenza, naturalmente, peso, elettronica, aerodinamica, gomme, freni. Ma anche dentro al box è tutto differente, c’è molto più lavoro da fare, tutto è esasperato all’ennesima potenza. Non solo: rispetto alle altre categorie, c’è anche molta più pressione, di ogni tipo, dalla stampa agli sponsor. Insomma, è tutto più complicato. Quanto più complicato? Lo chiediamo a Marco Bezzecchi, classe 1998, sei vittorie e 24 podi tra Moto3 e Moto2, al debutto in MotoGP con la Ducati DesmosediciGP del team VR46.