Zarco punta ai primi dieci. Poi sette

Zarco punta ai primi dieci. Poi sette
Zarco riparte da Avintia e per prima cosa si scusa con il team e con Xaus per le dichiarazioni poco felici di Valencia. Ma è stato perdonato: alla fine la squadra ha ottenuto un buon pilota e un rapporto più diretto con Ducati
21 gennaio 2020

Dopo il divorzio da KTM e tante incertezze, oggi Johann Zarco vede finalmente un futuro sereno: una Ducati del 2019 nel team Reale Avintia, Marco Rigamonti (ex-Iannone sulla rossa) come capomeccanico, una pacca sulle spalle da parte del team manager Ruben Xaus. “Dopotutto avevi ragione a non voler venire da noi – gli ha detto Ruben, conciliante - allora non eravamo messi così bene”.

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Convinto da Dall’Igna e da Ciabatti, il recalcitrante francese alla fine ha accettato di prendere il posto di Karel Abraham. Ducati da parte sua si è impegnata a seguire più direttamente il team e a trasferire alcuni tecnici alla squadra satellite. Ora ci sono cinque meccanici per lui e per Tito Rabat. Il contratto di Zarco è annuale e dunque, in realtà, il pilota ha davanti pochi mesi per convincere e meritare una conferma o come spera un avanzamento.

Il giornale francese Moto Journal ha pubblicato una intervista esclusiva, nella quale Zarco, campione del mondo della Moto2 nel 2015 e 2016, racconta di aver rinunciato al coach Jean-Michel Bayle che lo aveva supportato in KTM. “Mi sento bene – ha assicurato Johann - voglio arrivare presto nei primi dieci e poi entrare nella rosa dei sette. Il mio obiettivo è chiaro: meritare una moto ufficiale per la stagione 2021. Per questo mi batto”.

 

 

Zarco, che farà i trent’anni a luglio, si sente in piena forma.

“Nel periodo invernale ho curato la resistenza, fatto tante ore di bici, da metà gennaio ho ripreso gli esercizi cardio come il nuoto e le corse sui 500 metri. Ora tutti i giorni flat-track e supermotard. Non vedo l’ora di cominciare, sono tranquillo e convinto delle mie scelte”.