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Il week end di Misano è stato sicuramente il più caldo dell'anno, non solo per il clima davvero torrido, ma soprattutto per quello che è successo in pista, con risultati altalenanti in perfetto stile Superbike. Il pubblico italiano è accorso numeroso, nonostante il caldo facesse propendere per un bel bagno nell'Adriatico.
Gli spettatori infatti sono stati 68.000, il paddock era affollatissimo e penso che tutti si siano divertiti.
Se in gara uno Suzuki e Yamaha hanno conquistato i gradini più alti del podio, in gara due il dominio Ducati è stato netto. A dire il vero il responso delle prove era stato abbastanza chiaro, con ben sei moto della casa di Borgo Panigale nelle prime otto posizioni. Ancora una volta Bayliss è non solo riuscito a contenere i danni, ma ha aumentato il suo vantaggio nei confronti di Checa, perdendo due soli punti nel confronti di Neukirchner. Il circuito di Misano si è dimostrato ostico per la Honda che ha potuto schierare solo due piloti in Superpole; Checa, ancora una volta il migliore dei piloti della casa giapponese, partiva in gara dalla terza fila con l'undicesimo tempo. Di certo la nuova Fireblade ha un grande potenziale, ma deve avere anche notevoli difficoltà di messa a punto visto che il solo Checa, e non sempre, riesce a portarla ai vertici. Suzuki e Yamaha si sono confermate positivamente, mentre per la Kawasaki è stato un fine settimana tremendo, visto che solo in gara due il giovane Badovini è riuscito a portarne una al traguardo, seppure in diciassettesima posizione. E' stato anche il week end della BMW che anche senza correre ha monopolizzato l'attenzione dei media annunciando l'ingaggio, per due anni, di Ruben Xaus, in attesa di conoscere quale sarà la loro seconda guida.
Ruben Xaus: partiamo proprio dallo spagnolo perché è stato il protagonista principe sia nei giorni precedenti le gare che in entrambe le manche. Galvanizzato dalla fiducia che la BMW ha riposto in lui e da una Ducati davvero perfetta, Ruben ha condotto per molti giri in gara uno, per poi andare a conquistare la sua prima vittoria dell'anno nella manche successiva. La BMW l'ha messo sotto contratto perché vuole essere subito competitiva e, se Ruben riuscirà a raggiungere la piena maturazione, la scelta dei tedeschi potrebbe essere azzeccata. Anche quest'anno il pilota di Barcellona ha avuti molti alti e bassi e non saliva sul podio dalla prima gara in Qatar. Una cosa è certa: quando Ruben è in giornata nessuno riesce a stargli davanti. Peccato che questo accada una o due volte l'anno.
Max Biaggi: In gara uno Fabrizio lo ha tolto di mezzo trascinandolo con se nella via di fuga, ma nella seconda gara ha finalmente guidato come sa, con tanta grinta e determinazione. Certo a Misano le Ducati andavano tutte forte, però lui ha dimostrato che se sta bene e se la moto lo asseconda può essere uno dei protagonisti, e il tutto sotto gli occhi di uno spettatore d'eccezione: Valentino Rossi.
Aspettiamo conferme già dalla prossima gara di Brno, un circuito che a Max piace molto.
Troy Bayliss: E' da Assen che non vince una manche. Nelle ultime otto prove ha ottenuto due terzi ed un secondo posto. No è riuscito a vincere nemmeno a Misano dove le Ducati hanno dimostrato di essere un gradino sopra le altre moto. Non penso sia in crisi, ma solo che faccia più fatica di altri a mettere a punto il suo mezzo e a scegliere le gomme giuste. In classifica è sempre primo con 49 punti di vantaggio sul Max tedesco, ma di certo non è così che vuole vincere il suo ultimo mondiale.
Troy Corser: Si vede sempre più spesso sul podio e conferma di essere lui Mister Superpole (fantastico il suo giro lanciato). Sta ancora cercando la prima vittoria perché certamente sarà stufo di arrivare solo secondo, ma finalmente si rivede il vero Corser e la sua Yamaha è davvero a posto. Andrà in BMW? Non lo sappiamo ancora, ma se succederà la BMW sarà competitiva molto più presto di quanto si possa pensare. Più che Xaus ci sembra lui il pilota adatto a sviluppare una moto nuova e con un grande potenziale.
Max Neukirchner: L'ennesima conferma. Il pilota tedesco continua a stupire positivamente. Ha vinto la prima manche con una tattica perfetta ed un ritmo di gara incredibile per un pilota che è al suo primo anno su di una moto ufficiale. Tra l'altro è l'unico a fare risultati con la Suzuki. Ha superato Checa in classifica ed ora è lui l'antagonista principe di Bayliss. In gara due la moto o le gomme non sono state all'altezza della sua bravura e non gli hanno consentito quel passo che ha dimostrato di avere sul circuito italiano. E ora andremo a Brno, una pista che Max conosce benissimo. Bayliss non può più dormire sonni tranquilli.
Carlos Checa: Se vuole vincere il mondiale deve essere competitivo su tutti i circuiti, ma sia in Italia che al Nurburgring ha raccolto pochi punti e Bayliss si allontana. La sua Honda non è la miglior moto del lotto e lo dimostrano tutti i suoi compagni di marca che annaspano nelle posizioni di rincalzo, però da Carlos ci aspettiamo qualcosa di più e che a volte possa guidare sopra i problemi. Se ha un carattere da Superbike lo scopriremo nelle prossime gare.
Michel Fabrizio: Continuiamo a ritenere la sua stagione soddisfacente, anche se a Misano ha dato il peggio di sé. Un errore in gara uno e una condotta anonima in gara due, non sono quello che ci si aspetta da un pilota ufficiale Ducati, ma se Bayliss ha dei problemi, figuriamoci il giovane romano. Negli ultimi due anni a Brno ha sempre stupito con gare eccellenti che lo hanno portato sul podio. Ci vorrebbe una vittoria per rimettere le cose a posto. Non dimentichiamoci però che Michel è giovane e sino ad ora non sembra soffrire la pressione di correre nel team di punta della Ducati e nemmeno l'ingombrante presenza del "mostro" che divide il box con lui.
Lorenzo Lanzi: Bravo Lorenzo. Due sesti posti che danno morale e che speriamo servano al pilota italiano per ritrovare piena fiducia nei suoi mezzi. Lui corre davvero in un team Ducati privato e si impegna sempre al massimo, ma non sempre con il conforto dei risultati. Forse la possibilità che gli venne offerta nel team Ducati ufficiale arrivò troppo presto, ma Lorenzo è ancora giovane e se continua così non è escluso che possa trovare sistemazioni migliori di quelle attuali (senza voler togliere nulla ad un team che sta lavorando molto e con impegno).
Alessandro Polita e Davide Giugliano: li unisco in un solo commento e li ringrazio per averci regalato una gara Superstock davvero entusiasmante con continui sorpassi e colpi di scena. Assieme a Corti (ma dove è finito?) e Pirro sono il futuro del nostro motociclismo. Alessandro è senza dubbio maturato e lo dimostra la sua gara perfetta. Davide è un cavallo di razza al quale è difficile mettere le briglie. Corre senza risparmiarsi e a volte rischia troppo, ma non dimentichiamoci che ha 19 anni e tutto il tempo per capire che le gare non si vincono solo con le impennate e le derapate, ma soprattutto con cervello e furbizia. Cadute come quella di Misano servono più di una vittoria. Speriamo che nel gruppo delle nostre future speranze ritorni presto anche Luca Scassa, un altro grande talento al quale l'italiano Superbike sta molto stretto. E infine tenete d'occhio Andrea Antonelli che debutta quest'anno in Stock 1000 e che è corre con molta bravura ma anche con un'intelligenza non comune per un ragazzo di soli 18 anni. Sono molti i giovani talenti italiani che ci fanno ben sperare per i prossimi anni. Speriamo che nessuno di loro si perda per strada.
Carlo Baldi
Foto: Porrozzi