Intervista a Noriyuki Haga

L'ufficiale Ducati è oggi un pilota maturo, pronto per regalare il primo titolo piloti della SBK al Giappone. Haga ci racconta il peso dell'eredità di Troy
29 aprile 2009


Il Samurai "italiano"
Noriyuki Haga è un giapponese atipico
. Vive da anni in Italia, parla la nostra lingua e apprezza la nostra cucina, ma soprattutto ha una mentalità che lo avvicina molto a noi Italiani e che lo ha portato negli anni a fare scelte  poco convenzionali per un giapponese.  Come lui stesso dice nell'intervista che potete leggere qui sotto, non ha esitato ad abbandonare la Yamaha, cioè la casa giapponese che lo ha lanciato nell'universo delle corse, per passare all'Aprilia; lo scorso anno ha nuovamente abbandonato la casa dei tre diapason per passare ad un'altra casa italiana, la Ducati.  Nori è molto amato dagli appassionati di tutto il mondo non solo per il suo stile di guida ed per il suo coraggio, ma anche per la sua simpatia e probabilmente anche per non essere mai riuscito a vincere il mondiale Superbike  (si è classificato una volta quarto, quattro volte terzo e due volte secondo) pur essendo il pilota in attività con il maggior numero di gare vinte, 37, preceduto solo da Fogarty e Bayliss. Una specie di Kevin Schwantz in versione SBK
Haga è molto simpatico, ma quest'anno è anche serio e determinato nel voler vincere il suo primo mondiale. 
Quando parla della Ducati, della sua moto e del suo team, gli brillano gli occhi. Oltre che serio e determinato, Nitronori ci è apparso anche molto maturo. Arrivato a 34 anni, sa che quest'anno è nelle migliori condizioni per vincere quel mondiale che insegue da anni e i suoi risultati sono sino ad ora impressionanti: è riuscito a fare meglio persino di Troy Bayliss che l'anno scorso raccolse 178 punti nelle prime quattro gare, contro i 180 di Haga.

L'intervista

Dopo molti anni trascorsi in Italia ti senti un po' italiano?

Noriyuki Haga: " Ho un ottimo feeling con l'Italia e gli Italiani. Innanzitutto mi piace molto la cucina Italiana e non è una cosa da sottovalutare, non in tutti i paesi è facile trovarsi bene con il cibo come da voi in Italia. Ora vivo con la mia famiglia nei pressi di Milano e stiamo molto bene. Certo all'inizio non è stato facile perché la mia cultura giapponese è molto diversa da quella Italiana, ma ora mi trovo bene nel vostro paese e anche i miei figli frequentano la scuola a Milano, si sono ben ambientati e sono felici".

Parlando dei tuoi figli, se un giorno uno di loro volesse seguire le tue orme e diventare un pilota ne saresti felice?

Noriyuki Haga: " E' ancora presto per pensare al futuro dei miei figli che sono molto piccoli. Attualmente voglio assicurare loro una buona istruzione e cercare di garantire un buon futuro.  A volte parliamo, per gioco,  di cosa vogliono fare da grandi. Il più grande vuole fare il dentista, mentre il più piccolo vuole fare il pilota ma solo per correre con Troy Bayliss. Vuole sfidarlo. Troy sulla Ducati e lui sulla Yamaha. Dice che potrebbe batterlo".

Sei stato sia in Superbike che in Moto GP. Cosa pensi di questi due mondi così differenti?

Noriyuki Haga: " Sono stato per due anni in GP nel 2001 (team WCM Yamaha) e nel 2003 (Team Aprilia GP) con un anno di pausa nel 2002. Mi ricordo bene quell'anno perché per la prima volta lasciai la Yamaha che aveva deciso di terminare il suo impegno in Superbike e quindi mi informò che io dovevo abbandonare la Superbike per entrare in MotoGP.  Però le moto ufficiali erano già state assegnate a Biaggi e a Checa e quindi mi proposero di fare un anno di apprendistato in 250 oppure di rientrare in Giappone per competere nel campionato nazionale. Io in 250? Pur avendo un contratto che mi legava ad una casa importante come la Yamaha, non esitai a mandarli a quel paese (usa un termine un poco più forte...) e rientrai ben volentieri in Superbike con l'Aprilia (si classificò al quarto posto) che l'anno dopo,  nel 2003, mi fece correre in GP con la Cube. Tornando alla tua domanda, non penso che vi sia poi tanta differenza tra la Superbike e la MotoGP. In entrambe se non hai una buona moto e se non sei in un team ufficiale hai ben poche possibilità di vincere. Guarda per esempio in casa Yamaha, attualmente vi sono solo due piloti che possono vincere con quella moto: Valentino e Lorenzo. Su di loro è concentrata l'attenzione della casa e per gli altri piloti ci  sono ben poche possibilità di fare dei risultati. In Superbike non è che sia molto diverso. Qui c'è un poco più di spazio per alcuni team privati, ma sono gli ufficiali a giocarsi il campionato".

E ora tu sei proprio nel team ufficiale Ducati campione del mondo. Che differenze hai trovato rispetto al team Yamaha?
Noriyuki Haga: " Sono stato nel team Yamaha per tre anni, dal 2005 al 2008. Ho un ottimo ricordo di quel team e dei ragazzi che vi lavorano e che hanno sempre dato il massimo per me. Non siamo riusciti a vincere il titolo mondiale per vari motivi, non ultimo una buona dose di sfortuna. Quel team era diventato la mia seconda famiglia anche perché negli anni i componenti del team erano sempre gli stessi ed io e mi trovavo molto bene con tutti. Però dal punto di vista tecnico devo dire che le nostre moto hanno sempre avuto qualche problema che ci ha impedito di lottare ad armi pari con le altre moto ufficiali. Per questo quando la Ducati mi ha chiamato sono stato molto felice di accettare la loro proposta. La Ducati è la Ferrari delle moto. Io sono Giapponese e mi spiace correre per sconfiggere le moto del mio paese, ma entrare nel mondo Ducati per me significa realizzare un sogno e iniziare un avventura che mi stimola moltissimo.
Troy Bayliss ha caldeggiato molto il mio ingresso nel team Ducati Xerox e mi ha spiegato che questo è un team eccezionale formato da veri professionisti. Tutto vero. Non voglio sminuire il team Yamaha, ma in Ducati il binomio moto- team è davvero unico e sono molto felice di far parte di questa squadra.  Certo qui la pressione è ancora maggiore rispetto al team Yamaha, ma io sono tranquillo perché quest'anno so di poter veramente puntare al titolo e mi esalta l'idea di poter essere il primo pilota giapponese della storia della Superbike a vincere il mondiale".

Però il tuo principale antagonista di quest'anno guida proprio una Yamaha. Pensi che la lotta sarà  circoscritta a te e Spies o credi che qualche altro pilota potrà inserirsi?
Noriyuki Haga: " Non credo sarà una lotta a due. Vi sono molti altri bravi piloti che possono vincere il campionato. Penso a Michel Fabrizio a Max Biaggi e a Max Neukirchner, ma sono convinto che altri ancora siano in grado non solo di  vincere alcune gare ma anche di aggiudicarsi il mondiale Superbike 2009".   

L'anno scorso hai avuto molti alti e bassi. Hai alternato gare dove hai dominato in entrambe le manche  ad altre dove non hai raccolto nemmeno un punto.  A cosa attribuisci questi alterni risultati ?
Noriyuki Haga: " Il motivo per cui lo scorso anno non ho potuto vincere il mondiale è da attribuire al 90% ai problemi che ho avuto con la mia moto. La Yamaha R1 2008 si adattava solo ad alcuni circuiti e in altri era invece molto poco competitiva.  Io ammiravo molto Troy Bayliss, ma gli ho anche invidiato la sua Ducati 1098 che  andava forte su tutti i circuiti. Come dicevo prima: grande moto e grande team. Difficile batterli".

Parlando di Troy Bayliss senti molto il peso della sua eredità?
Noriyuki Haga: " Sì. Troy ha vinto il titolo mondiale lo scorso anno e io, che ho preso il suo posto, sono nelle condizioni di ripetere quello che ha fatto lui e devo dare il massimo per ottenere lo stesso risultato. Sono stato ingaggiato dalla Ducati per questo e non voglio deludere le loro aspettative".

La Ducati ha anche un'ottima MotoGP. Ci stai facendo un pensierino?
Noriyuki Haga: " Non voglio pensare al futuro. Devo prima vincere il mondiale Superbike. Sono concentrato solo su quello e non penso ad altro. Se riuscirò a raggiungere il mio obiettivo allora dopo potrò considerare altre eventuali opportunità".

Carlo Baldi

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