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L'Americano
La Superbike fa rientro in Europa con la certezza di aver trovato un nuovo protagonista: Ben Spies.
L'americano della Yamaha non solo ha vinto tre delle quattro gare sino ad ora disputate (esattamente come fece Troy Bayliss lo scorso anno), ma ha impressionato tutti per il modo con il quale le ha vinte. Se si esclude la prima gara in Australia, dove un'uscita di pista lo ha relegato al sedicesimo posto finale, nelle altre tre manche Spies ha controllato la corsa e quando ha voluto se n'è andato, senza che nessuno dei suoi avversari potesse reggere il suo ritmo. Se alle sue tre vittorie aggiungiamo le due Superpole conquistate con tempi record, è facile comprendere come questo americano si candidi di diritto alla vittoria finale del mondiale Superbike 2009. Certo è ancora presto per azzardare dei pronostici, visto che mancano ancora 24 gare, ma quello che ha fatto vedere Ben a Phillip Island e a Losail (due piste dove non aveva mai corso prima) ha destato davvero molta impressione.
Ombre sulla Superpole
La Superbike 2009 inizia quindi a definire i suoi protagonisti, conferma la sua grande spettacolarità, ma mostra anche qualche segnale preoccupante, ad iniziare dalla nuova Superpole.
Sembra che televisivamente parlando la nuova formula abbia incontrato il gradimento del pubblico, ma di certo si è anche dimostrata una vera e propria roulette russa, che ha costretto piloti come Rea o Neukirchner a partire dalla quinta fila. Quanto successo a Rea è emblematico. L'inglese era giunto al secondo posto nelle qualifiche del venerdì mattina, ma nella prima sessione della Superpole non è riuscito a sfruttare la gomma morbida ed è stato subito eliminato. Questa nuova Superpole che azzera completamente i risultati delle prove di qualifica ci ha lasciato un poco perplessi e pensiamo sia troppo penalizzante. Basta infatti qualche errore o una caduta per ritrovarsi in quinta fila, vale a dire con una posizione di partenza che praticamente esclude dalla lotta per la vittoria. Questo non ci sembra giusto e di certo toglie spettacolo e incertezza alle gare. Speriamo che gli organizzatori possano apportare presto dei correttivi che tengano conto, così come avveniva per la precedente Superpole, dei risultati delle prove. Vediamo ora come si sono comportati i protagonisti delle gare del Qatar.
Ben Spies: La Superbike ha appena perso un grande protagonista, Bayliss, ma sembra averne trovato subito un altro. L'americano della Yamaha sino ad ora ha dominato tre della quattro gare disputate e ha dimostrato di essere molto veloce, determinato ed anche in grado di leggere al meglio la gara, piazzando la zampata vincente al momento giusto. Certo la sua Yamaha lo aiuta molto e probabilmente la moto della casa dei tre diapason è attualmente la migliore, ma Ben sembra saperla sfruttare davvero al massimo. Non dobbiamo dimenticare che Spies non conosceva per niente le due piste dove ha corso e vinto, ma ha dimostrato di imparare presto i nuovi tracciati e di non avere nessun timore reverenziale nei confronti dei senatori della Superbike. Voto 10
Noriyuki Haga: A conti fatti è proprio Haga il primo avversario dell'americano. In Qatar ha lavorato molto bene in prova ed in gara è stato sconfitto solo da un grande Spies, però è riuscito a piegare Biaggi. E' ancora in testa alla classifica piloti e in queste quattro gare ha dimostrato di essersi ambientato molto bene nel team Ducati Xerox e di saper sfruttare in pieno il grande potenziale della sua 1098 R. Contro uno Spies stratosferico (e contro la sua ex moto) non c'era nulla da fare, ma Haga ha dato davvero il massimo. Voto 9
Max Biaggi: Spies è stato la sorpresa di questa prima fase del campionato, ma Biaggi e la sua Aprilia non sono stati da meno. Non dimentichiamoci che moto e team sono completamente nuovi e due podi, anche se sul gradino più basso, dimostrano come l'Aprilia sia rientrata nel mondiale Superbike per vincere. Se dopo due sole gare è già in grado di tenere il passo di Ducati e Yamaha, cosa potrà fare Max quando moto e team saranno al 100%? Il pilota romano ha guidato benissimo e soprattutto è stato molto concreto e costante per tutto il week end, conquistando il terzo posto anche nelle qualifiche e nella Superpole. Voto 9
Shinya Nakano: Il giapponese non è ancora in grado di lottare con i primi della classe, ma sta facendo passi da gigante e se l'Aprilia è già una delle migliori moto della Superbike lo si deve anche alle sue indubbie qualità di collaudatore. Non è facile passare dalla MotoGP alla Superbike, ma Nakano lo sta facendo nel modo giusto e siamo certi che sin dalle prossime gara Shinya sarà uno dei protagonisti. Voto 7,5
Max Neukirchner: Il tedesco è stato una delle prime vittime della nuova Superpole e per tutto il week end ha dovuto vedersela con una moto non ancora a punto. Il suo team non è sino ad ora riuscito a risolvere quei problemi di trazione che si erano evidenziati sulla nuova K9 sin dalle prime uscite invernali e che l'abilità e la grande voglia di vincere di Max erano riuscite a nascondere a Phillip Island. La Suzuki sembra molto lontana da Aprilia, Ducati e Yamaha e Neukirchner sta perdendo terreno nei confronti dei piloti che puntano al titolo mondiale. In gara uno si è fatto prendere dal nervosismo e dalla smania di rimonta ed ha commesso errori a valanga. In gara due invece ha compiuto una rimonta eccezionale che lo ha portato sino al sesto posto finale. Voto 6,5
Carlos Checa: Con un quinto posto in gara uno, lo spagnolo ha evidenziato qualche miglioramento rispetto alle sbiadite prestazioni che aveva fornito in Australia. La sua Honda non lo aiuta molto, ma Carlos ci è sembrato lo stesso pilota rassegnato e poco motivato che avevamo visto nella seconda parte del mondiale 2009. In prova non era andato male, classificandosi per la fase finale della Superpole, dove è poi terminato settimo, ma ad una buona prima gara ha fatto seguito un seconda prova sottotono conclusa al tredicesimo posto. Siamo sicuri che il team Ten Kate riuscirà a rendere maggiormente competitiva la Honda dello spagnolo, ma occorre che Carlos tiri fuori gli attributi. Per lui la prossima gara di Valencia arriva proprio al momento giusto. Voto 5,5
Ryuichi Kiyonari: Ecco un altro pilota Honda che soffre della scarsa competitività del suo mezzo, ma che in Qatar ha corso con il coltello tra i denti ed ha conquistato un quarto posto in gara due che ha dimostrato come il pilota giapponese sia in netta ripresa rispetto alle due catastrofiche prestazioni fornite a Phillip Island. Rispetto allo scorso anno Ryuichi conosce meglio il suo team e le piste della Superbike e la Honda spera che riesca ad essere competitivo in tutte le gare e non solo a Donington. Voto 7
Jonathan Rea: Ecco la seconda vittima della nuova e penalizzante Superpole. Il giovane inglese era giunto secondo nelle prove di qualifica, ma in gara è partito dal diciassettesimo posto e dalla quinta fila. Due partenze fulminanti (nella seconda prova dopo soli due giri era già nono) ed un grande passo di gara non gli hanno comunque consentito di raggiungere il gruppo dei primi ed il miglior risultato è stato l'ottavo posto nella seconda manche. Non dimentichiamoci però che Rea ha ventuno anni ed è al debutto in Superbike. Siamo certi che alla fine del campionato sarà il migliore dei piloti Honda. Voto 6,5
Michel Fabrizio: Una grande delusione, ma anche molta sfortuna. Un week end pieno di problemi per il pilota romano, che si sono manifestati già in Superpole, dove Michel è stato escluso dalla fase finale e costretto in gara a prendere il via dalla terza fila. Le due gare sono andate ancora peggio. Problemi all'elettronica in gara uno e alla gomma posteriore in gara due. Due ritiri e zero punti. Speriamo sia solo un passo falso e che Fabrizio si possa riscattare già dalla prossima gara di Valencia. Voto 5,5
Sykes Tom: Avere un compagno di squadra scomodo come Ben Spies non deve essere facile per il giovane pilota inglese che comunque rientra in Europa con un bilancio abbastanza positivo. Si è sempre classificato nei primi dieci ed è in costante miglioramento. Se il termine di paragone è Spies allora Tom sta deludendo, ma se ci ricordiamo che Sykes è al debutto in Superbike e che non conosce ancora le piste possiamo dargli un 6 di incoraggiamento.
Tra venti giorni la pista di Valencia sarà teatro della terza prova del mondiale Superbike. Spies continuerà a vincere o assisteremo a gare più combattute ed incerte rispetto a quelle di Losail?
Propendiamo per la seconda ipotesi, ma aspettiamo a dare responsi. Il campionato è solo all'inizio e l'incertezza in Superbike ha sempre regnato sovrana. Più che il dominio di Spies comunque ci preoccupa la dimostrazione di forza delle case ufficiali. Il mondiale delle derivate dalla serie è sempre stato bellissimo proprio perché dava spazio anche ai team privati, ma quest'anno il divario tra privati ed ufficiali sembra davvero notevole e speriamo non divenga incolmabile. Se così fosse lo spettacolo ne soffrirebbe e soprattutto la Superbike prenderebbe la stessa strada già tristemente intrapresa dalla MotoGP. I team privati quest'anno se la devono vedere con quindici moto ufficiali e con problematici bilanci che soffrono per la mancanza di sponsor.
Occorre che Infront Motor Sports, società che organizza e gestisce il mondiale Superbike ne tenga conto.
Bisogna ridurre le spese e bloccare l'avanzata dell'elettronica, i cui costi sono sempre meno sostenibili da parte dei team privati. A Valencia ci saranno già alcuni cambiamenti che riguarderanno una diminuzione delle prove libere sia per la Superbike che per la Supersport. Staremo a vedere se questo potrà bastare e se aiuterà veramente i team a ridurre i costi e a far quadrare i budget. Sono tempi difficili.
Carlo Baldi
Foto: Porrozzi