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La conferenza stampa per la presentazione del campionato mondiale Superbike 2008 si è rivelata una bella festa a cui hanno partecipato gran parte dei personaggi che compongono il paddock della Superbike : piloti, team manager, sponsor, fotografi, giornalisti e alcune “ragazze immagine” che spesso hanno distratto chi, come il sottoscritto, era lì per le moto ed i piloti (ma se date un occhiata alle foto a corredo di questo articolo mi capirete meglio).
Fedeli allo stile Superbike, i piloti si sono mischiati alla folla dei presenti, disponibili non solo alle interviste, ma anche allo scambio di battute e di commenti sulle loro recenti prove, sui loro compagni di squadra e soprattutto sul prossimo campionato, che di certo sarà uno dei più belli e combattuti nella storia della Superbike.
Roberto Rolfo sprizzava gioia da tutti i pori. Evidentemente poter correre come unico pilota in un team giovane e animato dal suo stesso entusiasmo, lo galvanizza. Simpaticissimo Makoto Tamada che non parlando italiano e conoscendo poco l’inglese, comunicava con una mimica facciale e con espressioni davvero buffe, ma che comunque rendevano bene l’idea di quello che voleva esprimere.
Il suo compagno di squadra Laconi invece chiacchierava benissimo in italiano e non si tirava certo indietro quando gli veniva posta qualche domanda.
Checa si confermava un gran personaggio, molto disponibile e pacato, sempre sorridente. Un pilota da Superbike, che ha dichiarato chiaramente di voler vivere da protagonista questa sua nuova avventura.
Kiyonari se ne stava invece un po in disparte,così come Sofuoglu. Il turco ad un certo punto era seduto in un angolo, quasi dimenticato da stampa e televisioni, che facevano la fila per intervistare i vari Biaggi, Bayliss o Fabrizio.
Ne ho approfittato per avvicinarlo e scambiare due parole con lui. Timido, con una vocina acuta, se non lo avessi già visto nei box avrei dubitato di avere davanti a me il campione del mondo della Supersport. Mi dice che la Superbike è difficile, che lui deve fare esperienza e che gli ci vorranno tante gare per riuscire a stare con i primi.
Quando gli faccio notare che diceva lo stesso anche al suo debutto in Supersport sorride e diventa rosso in volto.
“No, no – dice – io devo solo imparare. Checa e Kiyonari sono i piloti di punta del team. La Superbike non è la Supersport”.
E’ incredibile come questo ragazzo sia umile, quasi un anti-personaggio. Eppure in due anni ha dominato un campionato difficilissimo, dopo averne perso uno in Superstock solo nelle ultime curve dell’ultima gara. Sono sicuro che anche in Superbike saprà stupire e si rivelerà per il campione che è.
Michel Fabrizio è invece l’opposto di Sofuoglu, sempre con la battuta pronta, con un atteggiamento da guascone, per nulla intimidito dall’ essere alla guida di una Ducati ufficiale, al fianco del mito della Superbike, quel Troy Bayliss che anche nella serata di gala ha dimostrato la sua disponibilità e la sua grande simpatia.
“Voglio vincere ancora – ha affermato – voglio essere ricordato come l’unico pilota ad aver vinto il mondiale Superbike con tre Ducati diverse”.
I suoi avversari sono avvisati… Neanche Xaus per la verità sembra essere intimidito dalla presenza del suo ingombrante compagno di squadra. Sa che Biaggi potrà portare dei benefici al suo team e quindi anche a lui, ed è pronto alla sfida.
Per Ruben – come per molti altri piloti - il compagno di squadra è il primo degli avversari.
E Biaggi? Penso che ormai si sia integrato benissimo nell’ambiente della Superbike che, assieme ad una indubbia maturità, lo ha reso più simpatico, meno altezzoso. Sono lontani i tempi nei quali si lamentava del team, delle gomme, della moto.
“Il team è molto unito e compatto – ha affermato Max - e ci stiamo amalgamando bene”.
Parlando del trattamento che Ducati gli riserverà questo è il suo pensiero “Spero di essere messo nelle condizioni di poter vincere le gare, ma questa è una aspettativa più che una richiesta”.
La pantera - che Biaggi porta da sempre disegnata sul suo casco - è accovacciata tra i rami di un albero, ma sta solo aspettando che passi la sua preda per sbranarla. Quest’anno Max ha una moto competitiva, conosce le piste e gli altri piloti e poi è senza dubbio uno dei piloti più forti della recente storia del motociclismo.
Per chi scrive è lui il favorito alla vittoria finale. Il team manager Massimo Meregalli faceva le veci di Haga e Corser i quali purtroppo non hanno potuto essere presenti. Assenti giustificati.
Meno comprensibile invece l’assenza della Suzuki. Versione ufficiale : il nuovo sponsor è stato acquisito da pochissimi giorni (Tamoil ?) e quindi non c’era il tempo per preparare le moto e l’abbigliamento dei piloti con i nuovi colori.
A noi sarebbe bastata la presenza anche del solo Batta, magari senza un abbigliamento sponsorizzato. …. ma così non è stato.
La conferenza stampa è iniziata con il discorso di Paolo Flammini, Chief Executive Officer della FG Sport e vi riporto i punti cruciali del suo intervento. Innanzitutto gli sponsor, a cominciare dalla Hannspree, colosso taiwanese dell’elettronica che nel 2007 ha legato il proprio nome al team Ten Kate (ed è stato ripagato con ben due titoli mondiali) e che sarà il “title sponsor” del campionato per i prossimi tre anni, nonché sponsor di tutti i maggiori team Honda in SBK e in SS.
Al fianco di Hannspree hanno confermato il loro appoggio Alfa Romeo e Pirelli.
A seguire alcune cifre : 28 piloti permanenti in Superbike (che porteranno in pista 9 Honda, 6 Ducati, 6 Yamaha, 4 Kawasaki e 3 Suzuki), 36 piloti in Supersport, 41 in Superstock 1000 e 33 in Superstock 600. In totale fanno 138 piloti e altrettante moto.
Penso che nessun altro campionato mondiale possa fornire dei numeri così impressionanti.
Per quanto riguarda i circuiti le novità sono tre, il circuito di Miller a Salt Lake City negli Stati Uniti, uno dei pochissimi impianti sicuri degli States, il Nurburgring, il più prestigioso in Germania e Portimao in Portogallo, un circuito che per ora nessuno conosce, ma con grandi ambizioni e dove verrà disputata la gara conclusiva del campionato 2008.
Infine Flammini si augura di poter confermare la gara indonesiana di Sentul, ma da quanto abbiamo sentito in giro, molti team si augurano invece che questa conferma non arrivi (sarebbe una delle tappe più costose di tutto il calendario).
Ma veniamo alle moto.
Qui le novità riguardano Triumph che debutta in Supersport con due team entrambi italiani (il Team Caracchi ed il team BE1 Racing) e KTM che ha scelto invece il campionato Superstock 1000 per portare in pista la sua RC8 1190 e prepararsi per il grande salto nella Superbike.
Tutti sappiamo del debutto di BMW nel 2009 e speriamo che Aprilia faccia altrettanto. Non possiamo non essere d’accordo con il Chief Executive di FG Sport quando afferma : “si tratterà di una griglia stellare, forse la più ricca della storia del motociclismo”.
Ci ha fatto inoltre molto piacere sapere che le novità 2008 non si fermeranno alla pista ma toccheranno anche il paddock, dove una struttura del Paddock Show, completamente nuova, ospiterà tutti gli eventi che animano il paddock Superbike e creano occasioni d’incontro tra i fans ed i piloti.
Inoltre tutta la disposizione delle aree hospitality sarà concepita in modo da massimizzare le opportunità di visibilità e promozione per le squadre e di intrattenimento per i fans.
In un periodo nel quale altri campionati dividono il paddock in due, “poveri” (125 e 250) da una parte e “ricchi” (moto GP) dall’altra e cercano di allontanare sempre più i piloti dal pubblico degli appassionati, non possiamo che plaudere alla decisione di FG Sport di non snaturare un ambiente dove il tifoso può vivere la sua passione assieme ai suoi beniamini.
Siamo felici insomma di sapere che FG Sport non la pensa come Dorna e non vuole scimmiottare la Formula 1.
La parte conclusiva dell’intervento di Paolo Flammini riguarda la joint venture tra FG Sport ed il gruppo Infront, un’attività congiunta di sviluppo commerciale, in particolare sul fronte dei diritti televisivi e new media per i quali il gruppo svizzero è tra i leader assoluti del mercato internazionale.
Anche questo non può che rallegrarci, nella speranza che anche in Italia la Superbike, ma soprattutto la Supersport e la Superstock, siano ben visibili e non più relegate a differite trasmesse a notte fonda.
La serata termina con l’esibizione di un mago che coinvolge Tamada, Rolfo e soprattutto Fabrizio, che si presta simpaticamente agli scherzi del prestigiatore. Le luci della sala si spengono.
Il tempo dell’attesa sta per finire. Tra 23 giorni si accenderanno i motori, si spegnerà il primo semaforo rosso e si inizierà a scrivere un nuovo capitolo dell’entusiasmante storia della Superbike.
Carlo Baldi