SBK. Le pagelle di Assen

Spies in gara 1 si merita un bel "12" grazie a sorpassi da antologia della SBK. Haga mette in soffitta la guida scellerata dei tempi andati. Ed esegue un compito perfetto
27 aprile 2009


Superbike - Gran Premio di Assen
Assen, la Cattedrale del motociclismo, è stata teatro di una delle più belle gare della storia del mondiale Superbike. Ci riferiamo a gara uno e soprattutto agli ultimi tre giri nei quali l'americano Ben Spies è stato autore di due soprapassi veramente incredibili per coraggio e determinazione. Il primo, quasi un attacco da kamikaze, su Haslam ed il secondo, più pulito e ben eseguito, su Haga. Entrambi hanno dovuto piegarsi alla tremenda voglia di Spies di vincere la sua quarta gara del mondiale Superbike. Ma i campionati li vince chi è più costante e Spies nelle prime quattro gare della stagione (otto manches) ha alternato vittorie esaltanti ad errori e cadute.
E' successo così anche ad Assen e in gara due Ben ha pensato bene di girarsi per controllare chi lo stesse seguendo, senza accorgersi che la sua moto stava mettendo la ruota anteriore sull'erba sintetica. Quando se n'è accorto era ormai troppo tardi. 
Haga invece fa della costanza di risultati la sua arma vincente. Quattro vittorie e quattro secondi posti. Un rollino di marcia impressionante che gli consente di avere ora 60 punti di vantaggio su Spies e 86 sul sorprendente Haslam.

Le pagelle di Assen

Noryiuki Haga: Sempre sul podio, mai un errore. Ad Assen non ha replicato all'attacco di Spies come a voler confermare che lui non rischia una caduta per vincere una gara. Il suo obiettivo è quel titolo mondiale che gli è sfuggito molte volte, ma che quest'anno sente essere alla sua portata. Maturo e costante, è arrivato in Ducati al momento giusto. Bravo lui e brava la Ducati che ha scelto il pilota giusto per confermarsi la moto e il team da battere.
Voto : 10

Ben Spies
: Sembra aver ereditato da Haga  non solo la Yamaha ufficiale, ma anche la tendenza ad alternare gare entusiasmanti a prestazioni sconcertanti.  Phillip Island, Valencia e Assen. Tre manche e zero punti.  Non tutte queste battute di arresto sono imputabili all'americano (a Valencia sembra sia caduto per un problema elettronico, mentre a Phillip Island un contatto ravvicinato tra Haslam e Biaggi lo ha costretto nella via di fuga), ma di fatto ora i punti da recuperare al pilota della Ducati sono 60. Spies è certamente un grande talento, ma la Superbike è un campionato difficile e Ben se ne sta accorgendo di gara in gara.
Voto: 7 (media tra il "12" di gara uno e il 2 di gara due)

Leon Haslam: L'inglese non smette di stupire. A chi pensava che il podio di Phillip Island in gara due fosse solo un caso, l'alfiere del team Stiggy ha risposto con due grandi gare a ridosso dei primi che gli hanno fruttato un terzo ed un secondo posto. Leon è terzo in classifica e rappresenta la vera sorpresa di questo inizio di stagione. La sua moto non sembra certo essere la migliore del lotto (è la Honda con meno cavalli), ma gli consente di tenere il passo di Haga e Spies; il resto ce lo mette lui. Il figlio di Rocket Ron guida con il cervello ed è sino ad ora è il miglior privato e il miglior pilota Honda. Per il pilota di un team debuttante nel mondiale Superbike è davvero un grande risultato.
Voto: 9

Jakob Smrz: Finalmente un podio per il pilota della Repubblica Ceca che sino ad Assen aveva dimostrato di andare forte solo in prova, come dimostra la sua classifica deficitaria (è decimo con 44 punti) rispetto al potenziale dimostrato sia dal pilota che dalla moto del team Guandalini.  Il simpatico pilota senza vocali meritava ampiamente il podio, e ad Assen dopo il buon sesto posto di gara uno è finalmente riuscito a salire sul terzo gradino del podio.  Da sempre sosteniamo che l'anima della Superbike sia rappresentata dai team e dai piloti privati e siamo contenti di vedere che per ora c'è ancora spazio per un piccolo team Italiano che senza clamore ma con tanto lavoro riesce a raccogliere questi risultati.  
Voto: 7,5

Michel Fabrizio: Dopo la seconda gara Michel era davvero di cattivo umore. Il pilota romano non sempre riesce ad esprimere il suo potenziale e ad essere esente da colpe, ma ad Assen la sfortuna si è accanita contro di lui prima con il riacutizzarsi del suo vecchio problema agli avambracci (problema che sembrava essere stato risolto lo scorso anno con un intervento chirurgico) e successivamente con un cambio che si è messo a fare i capricci quando mancavano pochi giri alla fine ed il podio era largamente alla portata del pilota della Ducati. Speriamo che Michel trovi nelle avversità la rabbia e la voglia di rivalsa, anche se il prossimo appuntamento di Monza non sembra essere favorevole alle moto di Borgo Panigale.
Voto: 6,5

Max Biaggi: Aprilia dove sei? Dov'è finita la moto che a Losail ha dato del filo da torcere a Ducati e Yamaha? Così come a Valencia, anche Assen ha mostrato tutti i problemi di cui soffre la moto di Noale. Biaggi in prova ha arrancato e ci ha messo tanta buona volontà per entrare in Superpole e per staccare il decimo tempo assoluto, ma in gara due la frizione della sua Aprilia lo ha costretto al ritiro dopo una prima manche che aveva visto il pilota romano concludere con un inaspettato (visti i problemi evidenziati in prova) quinto posto. L'Aprilia sembra troppo brutta per essere vera, ma il reparto corse di Noale saprà correre ai ripari e fornire a Max una moto finalmente all'altezza delle aspettative. Il campionato però nel frattempo se n'è andato.
Voto: 6,5

Max Neukirchner:  Ecco un altro Max deluso dalla propria moto, ma che ad Assen, come era già successo a Valencia in gara uno, è scivolato in gara uno gettando al vento molti punti. La Suzuki continua ad avere molti problemi di stabilità e consuma troppo le gomme. Il tedesco è sempre più nervoso e tende a sbagliare. In gara due  era partito bene, ma ben presto è scivolato nelle retrovie e si è dovuto accontentare del nono posto. Max è ora quinto in classifica, ma se il team Alstare riuscirà a rendere competitiva la Suzuki GSX-R 1000 K9, Neukirchner potrà puntare al terzo posto. Non erano certamente queste le sue ambizioni ad inizio stagione.
Voto: 5

Tom Sykes: Il pilota inglese continua senza clamori il suo apprendistato in Superbike andando sempre a punti ed avvicinandosi al suo primo podio. In gara uno è giunto quarto mentre nella seconda prova è arrivato sesto. Certo non è Spies, ma la sua costanza lo ha portato al sesto posto della classifica piloti e pensiamo che si saprà inserire nella lotta per il podio.  Voto: 6,5

Carlos Checa e Jhonathan Rea: Come già a Valencia uniamo in un unico giudizio i due piloti del team Ten Kate. Assen rappresentava la gara di casa e doveva rappresentare la gara della svolta, visto che il team conosce bene la pista del Dutch TT ed aveva annunciato di aver preparato un super motore per i suoi piloti. Il risultato è stato un quinto e un settimo posto per un volitivo Rea e solo un deludente settimo posto  per  Checa.
Tutto qui? Se non fosse per Haslam potremmo dire che la Honda è in crisi, ma ci sembra invece che lo sia maggiormente il team che solo due anni fa con Toseland aveva vinto il mondiale Superbike.  Persino nella Supersport (che il Ten Kate vince dal 2002) i suoi piloti fanno fatica e Pitt sembra voler emulare i suoi colleghi della Superbike. Cosa sta succedendo al team olandese?  Attendiamo Monza, pista da sempre favorevole alle quattro cilindri per vedere se realmente Checa e Rea sono in crisi. Voto: 4,5

La prossima tappa in Italia, sullo storico circuito di Monza
Monza, il tempio della velocità, si appresta ad accogliere la Superbike e la festa degli appassionati che ogni anno accorrono per assistere alle gare delle derivate dalla serie. Se fossi in voi non mancherei a un appuntamento che non deluderà le aspettative.  La veloce pista brianzola è da sempre un terreno ostico per la Ducati e staremo a vedere se qualche pilota riuscirà a scalzare dal podio Haga e a rendere ancora più acceso un mondiale che sino ad ora è stato rovente.

Carlo Baldi
Foto: Porrozzi

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