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Phillip Island (Australia) - 1 marzo 2009
Com'era largamente prevedibile, le sorprese non sono mancate a Phillip Island nelle prime due gare del mondiale Superbike. Un anticipo di quello che ci riserverà una stagione che si preannuncia avvincente ed incerta come non mai. Chi si è svegliato a notte fonda per assistere in diretta alle prime gare del 2009 non ha certamente rimpianto il sonno perduto e, al contrario di quanto accade per altri sport motoristici, non si è riaddormentato davanti alla televisione. Sul meraviglioso tracciato australiano si sono corse due gare combattutissime ed incerte sino all'ultima curva. In perfetto stile Superbike. L'elemento determinante di questo primo appuntamento mondiale è stato il fatto che a contendersi Superpole e gare non sono stati solo i 15 piloti ufficiali, ma tra i protagonisti assoluti troviamo anche piloti di team privati che hanno quindi allargato a una ventina la schiera dei possibili vincitori. Come ha affermato Troy Bayliss - che è venuto a salutare i suoi ex avversari e a farci rimpiangere la sua assenza - quest'anno i vincitori delle gare saranno molti e diversi di gara in gara. Un campionato per chi ama le gare motociclistiche e le emozioni forti, che presumibilmente emetterà i suoi verdetti solo nell'ultima gara di fine ottobre a Portimao.
Sempre a proposito di Bayliss, persone molto vicine all'australiano ci riferiscono che la sua nostalgia per le gare è davvero tanta.
Sembra che anche la moglie lo abbia capito. Ci sono probabilità che Troy ci ripensi?
Così come lo scorso anno Moto.it seguirà da vicino il mondiale Superbike con reportage sulle gare ed interviste ai protagonisti (non perdetevi la prossima intervista "a cuore aperto" con Michel Fabrizio).
Ecco come si sono comportati i protagonisti delle due gare australiane.
I nostri voti
Noriyuki Haga: Far dimenticare Troy Bayliss è impresa pressoché impossibile, soprattutto per un pilota che non ha mai vinto un mondiale e che è arrivato in Ducati con la nomea di pilota incostante e poco affidabile. In Australia però Noriyuki ha messo tutti a tacere con due gare impressionanti per costanza, determinazione e capacità di guida. La nuova Superpole (vi è piaciuta o rimpiangete il giro unico?) lo ha relegato al tredicesimo posto, obbligandolo a due gare in salita. Haga però con due partenze perfette dalla quarta fila è sempre stato nel gruppo di testa e ha dato spettacolo. In gara uno ha vinto la resistenza di un Neukirchner grintosissimo, mentre in gara due ha dovuto chinarsi a uno Spies più in palla con una Yamaha quasi perfetta. Però proprio il fatto che Haga si sia accontentato della seconda piazza, senza prendere rischi, dimostra che il giapponese quest'anno punta deciso al titolo. Voto 8
Ben Spies: L'americano della Yamaha era al suo debutto nel mondiale Superbike ed in gara uno è stato l'incolpevole vittima di un contatto tra Haslam e Biaggi che lo ha costretto ad uscire sull'erba e a non totalizzare nemmeno un punto . Un inizio in salita che però non ha demoralizzato il tre volte campione AMA, che il sabato aveva vinto la Superpole e strappato a Bayliss il record della pista con uno strepitoso 1,31,069. In gara due Ben ha dimostrato che chi vuole vincere il mondiale dovrà vedersela anche con lui. Certo la sua Yamaha lo ha aiutato molto visto che il nuovo motore della R1 si è rivelato da subito molto performante, ma Spies lo ha saputo sfruttare a pieno. Voto 9
Max Neukirchner: Al contrario di Spies, Max non può ancora contare su di un mezzo competitivo. Nelle prove e soprattutto nella Superpole, il tedesco ha faticato molto ed i problemi di trazione della sua Suzuki gli sono costati due partenze dalla quarta fila che hanno reso le cose ancora più difficili. Parlando con Max è facile comprendere che quest'anno lui punta deciso al titolo e sa che deve combattere e dare il massimo in ogni gara per portare sempre a casa più punti possibili. In gara uno solo un calo di gomme negli ultimi giri (con sbandate da paura) gli ha impedito di contrastare Haga sin sotto la bandiera a scacchi, mentre in gara due è stato ostacolato alla prima curva ed è risalito dalla quattordicesima alla sesta posizione. Se il suo team riuscirà a risolvere i problemi di ciclistica che affliggono la sua GSX, Neukirchner sarà uno dei più autorevoli pretendenti al titolo. Voto 8
Michel Fabrizio: Per sua stessa ammissione in gara uno non è riuscito a tenere il ritmo delle Suzuki e del suo compagno di squadra, mentre in gara due ha sofferto di un calo di gomme nel finale che lo hanno costretto a lasciar spazio a Biaggi ed Haslam nella lotta per il terzo posto. Sia nei test invernali che nella Superpole del sabato, Michel era andato molto bene, ma nelle due gare di Phillip Island non ha mostrato la grinta sufficiente per lottare per la vittoria. In Qatar - ha dichiarato - voglio salire sul podio. Gli crediamo, ma non riusciamo a comprendere come mai non punti al podio in tutte le gare. Voto 7
Leon Haslam: Assieme a Laconi è stato a nostro parere la rivelazione delle due gare di Phillip Island. Rientrava dopo alcuni anni nel mondiale Superbike e lo ha fatto in un team privato che era all'esordio nella massima categoria. Già nella Superpole aveva stupito con il suo sesto posto, ma in gara ha fatto addirittura meglio con un sesto posto in gara uno ed un podio nella seconda manche. E' stato il migliore della pattuglia dei piloti provenienti dal British Superbike, dimostrando tanta grinta ma anche una notevole maturità e nessun timore reverenziale nel lottare con gli ufficiali Biaggi e Fabrizio. Davvero bravo. Voto 8,5
Max Biaggi: La sua Aprilia non sarà ancora perfettamente a punto, ma ha di certo un grande potenziale.
In gara uno il romano è partito malissimo e a poco è valsa una rimonta che lo ha portato in undicesima posizione. Nella seconda manche invece Max ha lottato a lungo per il podio ma all'ultimo giro un contatto in staccata con Laconi lo ha costretto nella sabbia, dove è caduto quasi da fermo. Rientrato in gara, è giunto quindicesimo. Era andato decisamente meglio in Superpole dove aveva ottenuto il secondo posto alle spalle di Spies abbassando, come l'americano, il record della pista che apparteneva a Bayliss. Biaggi sta facendo pretattica quando dichiara che la sua moto sarà competitiva solo verso la fine della stagione, ma siamo certi invece che con la moto di Noale Max possa lottare per il titolo e ne avremo probabilmente la conferma già in Qatar. Voto 7,5
Regis Laconi: Ecco l'altra sorpresa del week end di Phillip Island . Regis sembra risorto, dopo la triste parentesi con la Kawasaki e alla guida di una Ducati privata è sempre stato protagonista sia nelle prove che nelle due gare. In Superpole ha conquistato la seconda fila e la domenica ha ottenuto un settimo ed un quarto posto davvero sorprendenti. Il team italiano DFX ha lavorato molto bene, il francese ha voglia di rivalsa e sulla pista australiana lo ha dimostrato, specialmente nella seconda manche quando ha lottato per il podio nel gruppo di testa. Voto 8
Yukio Kagayama: Il pupillo della Suzuki ogni anno sembra debba rientrare in Giappone, invece lo ritroviamo nel team Alstare e come ogni anno nelle prime gare sale sul podio e fornisce ottime prestazioni. In Australia Yukio non si è smentito e ha fatto due grandi gare. Un podio in gara uno ed un ottavo posto in gara due. Speriamo che quest'anno dimostri di meritare una moto ufficiale anche nelle restanti gare e che non si perda come ha fatto negli anni precedenti. A Phillip Island merita un buon voto non solo per il terzo posto, ma anche per aver dimostrato di poter tenere il passo del suo più costante e motivato compagno di squadra. Voto 7,5
Ruben Xaus e Troy Corser: Accomuniamo i due piloti della BMW in quanto entrambi sono alle prese con i problemi evidenziati dalla nuova moto tedesca. Al contrario dell'Aprilia il team della casa bavarese non è ancora riuscito a mettere a punto la nuova S 1000 RR. Le loro gare sono state molto simili. Corser pur sulla pista di casa, è giunto ottavo in gara uno e ventiduesimo in gara due. Lo spagnolo al contrario è andato meglio in gara due classificandosi all'undicesimo posto, mentre nella prima gara è giunto solo diciannovesimo. Posizioni troppo brutte per essere vere. La BMW non può permettersi simili risultati e correrà ai ripari. Piloti che hanno corso in gara vicino ai due alfieri della casa tedesca, ci hanno riferito di continue derapate e sbandate, evidenti segnali di una ciclistica ancora da sistemare e di un elettronica ancora tutta da mettere a punto. Attualmente guidare la moto tedesca è molto difficile e per questo il nostro voto è 6 ad entrambi.
La prossima tappa
Tra meno di due settimane il circus della Superbike si trasferirà in Qatar nella speranza di trovare meno vento e sabbia dello scorso anno. Quelle di Losail saranno altre due gare al cardiopalma, che probabilmente ci regaleranno nuove sorprese e nuovi protagonisti. Un altro appuntamento da non perdere.
Clicca qui per vedere i Video Highlights delle 2 Gare di Phillip Island.
Carlo Baldi
Foto: Claudio Porrozzi