SBK. Le pagelle del Nürburgring

SBK. Le pagelle del Nürburgring
Queste due gare tedesche verranno ricordate per l’impennata di orgoglio di Haga e per la cocente sconfitta della BMW | C. Baldi, Nürburgring
6 settembre 2010

 

A fare pronostici sulle gare del mondiale Superbike si rischia sempre di fare brutte figure. I pronostici si fanno tenendo conto della posizione in classifica dei piloti, delle loro condizioni e della competitività delle loro moto. Si fanno con la logica, con il cervello. Ed è proprio per questo che spesso ci si sbaglia, perché non si prendono invece in considerazione i fattori più importanti. Quelli che ad esempio al Nürburgring hanno fatto la differenza : l’orgoglio, la rabbia, la voglia e la paura di vincere.

La logica ci diceva che questo era il circuito della BMW e che la casa tedesca dopo aver investito ingenti risorse nella sua squadra, avrebbe dato il massimo per conquistare una vittoria proprio qui in Germania. La logica ci faceva supporre che Max Biaggi, dall’alto della sua classe e della sua esperienza, avrebbe assestato sulla pista tedesca la zampata decisiva, quella che avrebbe ucciso il campionato, per poter poi fare di Imola una passerella trionfale. Ed era sempre la logica a farci ritenere che i piloti del team Ducati Xerox potessero essere frastornati ed annichiliti dalla decisione della Ducati di sciogliere il proprio team ufficiale.

Venerdì mattina avremmo puntato tutto su Biaggi e sulla BMW. Ed avremmo perso tutto. Haga si è ribellato ad una stagione opaca e ad una decisione che lo penalizza pesantemente e facendo leva sul proprio orgoglio si è ricordato di essere uno dei piloti che hanno fatto la storia della Superbike ed ha deciso di stupire tutti con due gare degne di lui, della sua storia e della sua classe. Dopo che in gara uno una stupida scivolata gli aveva negato la gioia di tornare sul podio, nella seconda ha impresso alla corsa un ritmo tale da indurre all’errore un pilota del calibro di Carlos Checa e da vincere la resistenza di un pilota coriaceo come Johnny Rea. Orgoglio e rabbia.

Rea che a Silverstone non era riuscito a vincere davanti al suo pubblico covava dentro di se una grande voglia di vincere e mettersi alle spalle Crutchlow
per dimostrare di essere meglio del rookie della Yamaha. Ha sfogato la sua voglia di vincere nella prima manche, partendo in testa e mantenendo la prima posizione sino al termine. Voglia di vincere.

Ma anche la paura fa parte dell’animo umano e Max Biaggi nelle ultime due gare di Silverstone e del Nurburgring ha dimostrato di aver paura di perdere un campionato che ha invece sino a qui dominato e che ben difficilmente gli potrà sfuggire. Ma sta correndo con il cervello e non con il cuore e si vede. Una comprensibile paura di vincere per un pilota che solo due anni fa correva in un team privato e sembrava fuori dai giochi e dai team ufficiali. Voglia di rivincita e paura di vincere.

C
orser invece è stato schiacciato dalle responsabilità. Dalla necessità di vincere a tutti i costi. Non lo avevamo mai visto sbagliare così tanto, segno che la pressione su di lui era altissima e lo ha indotto all’errore. Paura di sbagliare, di non raggiungere l’obiettivo. Queste due gare tedesche verranno ricordate per l’impennata di orgoglio di Haga e per la cocente sconfitta della BMW. Ma i temi della giornata sono anche molti altri.

Vediamoli nelle nostre pagelle.
 

Noriyuki Haga: Questo circuito piace molto al giapponese, ma a far scattare la molla che ci ha ridato il Nitronori che pensavamo di aver perso è stato soprattutto il suo orgoglio e la sua voglia di dimostrare ai vertici della Ducati che hanno commesso un errore. Lui non è finito e la 1198 è ancora una moto vincente. In gara uno è stato fermato da un piccolo errore e da un innocua scivolata, ma nella seconda manche nessuno a potuto resistergli. In molti sorridevano sentendo dell’interessamento di Suzuki e Kawasaki nei con fronti di Haga. Da stasera nessuno sorride più. Non sappiamo cosa farà nelle prossime due gare, ma in Germania Noriyuki ha dimostrato che se vuole lui può ancora fare la differenza. Voto 9


Johnny Rea: La Honda ha già comunicato al team Ten Kate che Rea deve continuare ad essere un pilota Honda anche il prossimo anno anche a costo di sostenere le spese per l’intera stagione Superbike del pilota inglese. Quattro vittorie e cinque secondi posti. Questo, sino ad ora il palmares di Johnny che in Germania è partito come un missile in gara uno per poi amministrare il suo vantaggio. Nella seconda gara Haga e Checa hanno fatto meglio di lui al via impedendogli di prendere quel vantaggio che nella prima manche è stato per loro impossibile da colmare. Solo Rea riesce a sfruttare al massimo la CBR1000RR, una moto che ha fatto vittime illustri come Checa, Kiyonari e Neukirchner. Ma l’inglese è di un'altra stoffa e fa parte di quella nuova generazione di piloti composta anche da Spies e Crutchlow che faranno parlare di se nei prossimi anni. In Superbike come in MotoGP. Voto 9


Cal Crutchlow: Per chi, come noi, ha ancora negli occhi le sue due splendide vittorie di Silverstone, le prestazioni odierne di Cal sono sembrate un poco sottotono, e pur tornando a casa con un terzo ed un quarto posto, Crutchlow non è mai stato in lotta per la prima posizione confermando una Superpole che lo aveva visto stranamente escluso dalla terza fase. Ma il giovane pilota inglese è senza dubbio disturbato dai movimenti di mercato ed è di poche ore fa il comunicato ufficiale che annuncia che il prossimo anno Cal farà parte del team Tech3 in MotoGP. Si farà valere anche in GP. Voto 7,5


Leon Haslam: Coinvolto con Corser nella caduta che ha costretto il direttore di gara a fermare la prima gara, Leon ne è uscito un poco malconcio ed in gara uno non ha fornito certamente una buona prestazione, terminando al sesto posto e perdendo altri tre punti nei confronti di Biaggi. Nella seconda manche però Haslam è stato autore di una buona rimonta che lo ha portato a superare prima Crutchlow e poi Biaggi. La sua Suzuki va forte ma non è al livello di Aprilia e Yamaha. Leon però sembra non accorgersene e ne spreme ogni cavallo nel tentativo di tenere aperto sino in fondo questo mondiale 2010. Che grinta. Voto 8

Max Biaggi: Nelle due gare di Silverstone e del Nurburgring Max ha complessivamente perso dieci punti nei confronti di Haslam, ma ne ha mantenuti 58 quando ormai mancano solo gli appuntamenti di Imola e del Nurburgring. Sta vincendo un campionato che a questo punto non può perdere. Dispiace però non vederlo lottare per la vittoria. Dall’alto della sua classe ed esperienza ed essendo alla guida della miglior moto della Superbike, ci aspetteremmo di vederlo vincere sempre. Ultimamente invece sembra essere troppo calcolatore. Siamo sicuri che a Imola ci smentirà e saprà vincere gare e campionato. Voto 6,5


Carlos Checa
: Carlos è arrivato al Nurburgring con l’obiettivo di conquistare quel podio che gli mancava dal mese di Giugno quando giunse secondo nella prima gara di Misano. Dopo essere stato per tutto il weekend nelle prime posizioni, in gara uno si è lasciato sfuggire Rea nei primi giri e non è poi riuscito a riprenderlo. Ha lottato a lungo con Haga sino a che il giapponese è caduto e gli ha lasciato via libera per il terzo posto. In gara due però ha visto la vittoria a portata di mano e non ha accettato di arrivare ancora secondo. Il suo orgoglio e la sua voglia di bissare il successo di Phillip Island hanno preso il sopravvento e quando Haga ha provato ad aumentare il ritmo Carlos ha provato a resistergli ed è caduto. Peccato perché avrebbe meritato come minimo un altro podio. Inossidabile. Voto 7,5

Tom Sykes: Dopo un anno nell’ombra di Spies, Tom è arrivato in Kawasaki con il compito di cogliere qualche buon risultato in attesa dell’arrivo della nuova Ninja che è stata presentata proprio qui al Nurburgring giovedi sera. Davanti ai vertici della casa giapponese Sykes ha colto settimo ed un quinto posto dopo aver anche centrato l’ultima fase della Superpole. Nessuno ha fatto meglio di lui con la vecchia ZX10R. L’inglese ci sembra sottovalutato e se è vero che la Kawasaki non gli vuole rinnovare il contratto ci troviamo davanti alla solito cervellotica ed inspiegabile decisione Made in Japan. Voto 7,5
 

Troy Corser: Non avevamo mai visto Corser cadere tre volte in un giorno e nemmeno con la Petronas Troy era mai partito dalla quarta fila con il quattordicesimo tempo. Come se non bastasse Haslam lo ha involontariamente fatto cadere anche nelle prime fasi di gara uno e dopo il secondo via Troy ha sbagliato l’ingresso in una curva ed ha trascinato fuori pista Guintoli. Sono tutti evidenti segnali della tensione che regna nel box BMW e che Corser ha pagato sulla propria pelle. Il contrasto tra Tardozzi ed i tecnici della casa bavarese, la mancanza di risultati e l’ennesimo cambio di rotta che si preannuncia nella squadra tedesca sono riusciti a mettere in crisi il trentanovenne pilota di Wollongong. Voto 6 (di stima)


Il prossimo appuntamento è fissato ad Imola e sarà molto probabilmente decisivo. Sullo storico circuito italiano ancora una volta non mancheranno colpi di scena e risultati a sorpresa. In perfetto stile Superbike.

 

 

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