Andrea Buzzoni (BMW): "Lottiamo per il titolo"

Andrea Buzzoni (BMW): "Lottiamo per il titolo"
"In pochi anni siamo passati dalla Stock 1000 a team ufficiale BMW in Superbike e siamo pronti per lottare per il titolo - ha dichiarato Andrea Buzzoni -. Il dibattito con Dorna per la riduzione dei costi è aperto e costruttivo” | C. Baldi
6 febbraio 2013

Punti chiave


A Monaco in occasione della presentazione del team BMW Motorrad GoldBet SBK, abbiamo incontrato il General Manager Andrea Buzzoni, soddisfatto per la rapida escalation della sua squadra che è tra le favorite del mondiale Superbike 2013.


Solo pochi anni la tua squadra ha debuttato in Stock 1000 ed ora siete il team ufficiale BMW.

«Sì, il nostro progetto in pochi anni ha avuto un'accelerazione degna di una superbike. Siamo onorati del compito che ci hanno affidato, ma sentiamo anche la grande responsabilità che ne deriva. Siamo convinti di avere tutte le competenze umane ed i mezzi tecnologici per far bene. Abbiamo fatto nove giorni di test, ma purtroppo sei si sono svolti sul bagnato. Ciò nonostante siamo riusciti a fare un buon lavoro e possiamo dire che non solo la moto è già migliorata rispetto al 2012, ma che abbiamo molte idee per continuare a migliorarla. Abbiamo unito le forze e ci siamo integrati con quella che era la squadra ufficiale BMW dello scorso anno. I tecnici lavorano benissimo assieme e questo è una aspetto molto importante. Pensiamo di essere pronti per la stagione che sta per iniziare».
 

Melandri lo conosciamo bene e sappiamo cosa può dare alla tua squadra, ma da Davies cosa ci possiamo aspettare?
«Sono molto fiducioso. Chaz è un ragazzo straordinario con un modo di fare pacato, ma nello stesso tempo molto determinato. Rappresenta il futuro della Superbike. E’ la prima volta che corre per un factory team e nei test che ha fatto con noi ho dimostrato di lavorare con metodo ed intelligenza, crescendo un passo alla volta, in modo molto concreto. Siamo certi che sarà ben presto con i primi».

 

Ha due grandi valori che vanno conservati. Il primo è la spettacolarità dell’evento sportivo, l’altro fattore è che la Superbike è vicina ai motociclisti

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Cosa ne pensi del fatto che Dorna stia pensando di tramutare le Superbike in Stock e di abolire le classi Stock 600 e 1000?
«Il mio punto di vista è che la Superbike ha due grandi valori che vanno conservati. Il primo è la spettacolarità dell’evento sportivo. E’ un campionato dove possono vincere in molti e questo lo rende unico ed interessante. Questa spettacolarità non è per forza collegata al livello di tecnologia delle moto. L’altro fattore è che la Superbike è vicina ai motociclisti e scatena in loro una vera passione. Dobbiamo mantenere questo filo diretto con il motociclista, con il consumatore finale. Il tentativo di Dorna di ridurre i costi non può che trovarci favorevoli. Su come ridurre questi costi il dibattito tra Dorna, i team e le case è aperto e costruttivo e questo ci fa ben sperare per il futuro della nostra squadra e della Superbike in generale».

 
Ridurre i costi non vuol dire per forza ridurre la Superbike ad una Stock.
«Per ora si stanno facendo solo delle ipotesi. Non so se la Superbike diventerà una Stock e non è detto che ciò avvenga. Come spesso capita “in medio stat virtus” e quindi penso che si possa trovare un compromesso che accontenti tutti e che non vada a snaturare i campionati delle derivate dalla serie».

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