Andrea Petricca (Red Devils): "Vogliamo emergere e non sbagliare"

Andrea Petricca (Red Devils): "Vogliamo emergere e non sbagliare"
L’ottima prestazione di Michel Fabrizio nei test di Jerez ha acceso i riflettori sul team Red Devils Roma che in pochi anni è passato dal CIV al mondiale Superbike. Abbiamo intervistato Andrea Petricca, fondatore del team | C. Baldi
4 dicembre 2012

Punti chiave

 

Com’è nato il team Red Devils Roma?
«Le corse motociclistiche sono sempre state la mia passione. A 16 anni sono entrato in questo mondo non come pilota, ma facendo un po' di tutto, dal meccanico al cuoco. Quello delle corse è un ambiente che mi ha sempre affascinato e che mi piace ancora molto. Ho iniziato come team manager nei trofei e successivamente nei campionati nazionali e la vittoria del titolo Superstock 1000 del 2009 nel CIV ci ha fatto fare il salto di qualità. Ci ha reso consapevoli del fatto che potevamo crescere ed ambire a campionati internazionali. E infatti nel 2010 abbiamo debuttato nella Superstock 1000 FIM Cup con il pilota Lacalendola. Guardavo la nostra tenda vicina alle hospitality dei team ufficiali e mi sentivo piccolo piccolo. Però abbiamo sempre lavorato molto e con tanta passione e l’anno scorso con Canepa siamo saliti tre volte sul podio».


E meno di un anno fa avete debuttato nel mondiale SBK a Phillip Island.
«Il 2012 ci ha visti debuttare in SBK dopo qualche buona stagione in Stock 1000. E’ stato l’anno del grande salto da un campionato europeo ad uno mondiale. Una scelta coraggiosa visto anche il critico momento dell’economia non solo italiana, ma mondiale. E’ stato un anno difficile, ma proprio per questo pieno di soddisfazioni, culminato con l’ultima gara di Magny Cours dove con Maxime Berger abbiamo ottenuto il nostro miglior risultato stagionale (quarto posto in gara uno)».

E il prossimo anno si continua con una struttura potenziata.
«Abbiamo debuttato nel mondiale Superbike con tanto entusiasmo e con un pizzico di incoscienza. Ora siamo consapevoli del fatto che all’inizio non avevamo tutto quanto era necessario per ben figurare in uno dei campionati più difficili al mondo. Però la nostra volontà di emergere e di non fallire nel raggiungimento del nostro obiettivo ci ha portati a migliorarci costantemente, a rinnovare il nostro organico e ad ottenere quei risultati che ci hanno convinto a proseguire. Nel 2013 dobbiamo fare un ulteriore salto di qualità e continuare a migliorarci ed è in questa ottica che rientra l’ingaggio di un pilota come Michel Fabrizio e la scelta di passare ad Aprilia, una delle moto più competitive nel panorama della Superbike».


Michel Fabrizio prende il posto di Niccolò Canepa, ma lo scorso anno sulla vostra moto si sono avvicendati anche altri piloti.
«Sì purtroppo gli infortuni occorsi a Canepa durante la stagione ci hanno costretto a cercare altri piloti per sostituirlo. Abbiamo sempre cercato di lavorare con piloti italiani e da qui la scelta di Baiocco e Polita. Purtroppo non è facile subentrare in corsa ad un altro pilota, soprattutto in un campionato così competitivo come è la Superbike, ma proprio nel finale siamo stati fortunati e Maxime Berger ha portato la nostra moto ad un passo dal podio. E’ stata una grande soddisfazione perché sentivamo molta diffidenza attorno a noi e per tutto l’anno abbiamo dovuto sopportare voci che parlavano di un nostro ritiro o comunque della nostra incapacità di ben figurare in Superbike. Berger ha dimostrato che il potenziale della nostra moto era molto alto e che solo una serie di avvenimenti sfortunati, come ad esempio gli infortuni di Canepa, non ci avevano permesso di ottenere i risultati che avremmo meritato».

A noi serve una moto che sia competitiva da subito e non ancora da sviluppare

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E per il 2013 avete deciso di cambiare pilota, ma anche moto e da Ducati siete passati ad Aprilia.
«Inizialmente la nostra volontà era quella di restare con Ducati. La nostra storia è da sempre legata a filo doppio con la casa di Borgo Panigale. Da quando è stata disponibile la 1198 noi abbiamo sempre corso con questa fantastica moto ed è con questa moto che abbiamo vinto il campionato italiano con Stefano Cruciani. Ma un progetto per potersi realizzare deve avere tutti i tasselli al posto giusto. A noi serve una moto che sia competitiva da subito e non ancora da sviluppare. Inoltre la nuova Panigale sarebbe stata disponibile (in versione Superbike) per i team privati solo a Gennaio, dopo la pausa invernale e questo ci avrebbe penalizzati molto. A quel punto abbiamo cercato strade diverse ed in Aprilia abbiamo trovato subito un partner molto valido e disponibile, che ci ha messo immediatamente a disposizione tutto quanto ci poteva servire. Non abbiamo avuto dubbi ed abbiamo optato per la RSV4».

 
La moto che avete già testato con Michel Fabrizio ad Aragon e a Jerez.
«Dopo un primo contatto sulla pista di Aragon, nella tre giorni di Jerez sono arrivati risultati molto confortanti, che sono il frutto non solo delle qualità di Michel ma anche del lavoro che abbiamo fatto da quando corriamo in Superbike. Un impegno teso a rendere sempre più competitiva la nostra squadra. All’inizio dello scorso anno è nata la collaborazione con Adriano Alessandrini, attuale team manager, che ha diviso con me il sogno di potenziare il nostro team per renderlo competitivo anche rispetto agli ufficiali che hanno budget dieci volte superiori al nostro. Adriano mi ha affiancato e dato forza e serenità. A seguire c’è stato l’incontro con Vincenzo Trani della General Invest, uno sponsor che è quasi una parte della nostra squadra e con il quale è nato un bel rapporto di amicizia. Verso la fine dello scorso campionato abbiamo inserito nella nostra struttura prima il responsabile tecnico Jarno Polastri che ha migliorato moltissimo le nostre capacità tecniche, successivamente Andrea Prando quale team coordinator, responsabile di tutte le attività del nostro team in pista e fuori, ed ora Lorenzo Carretta, ingegnere elettronico con una notevole esperienza sulle moto Aprilia. Abbiamo in pratica creato una squadra in grado di sfruttare tutto il potenziale che possono esprimere Michel Fabrizio e la RSV4 e da quello che abbiamo potuto vedere a Jerez siamo sulla strada giusta, anche grazie alla disponibilità dell’Aprilia che ci ha messo nelle condizioni di far bene».


Dal punto di vista economico c’era differenza tra la scelta della Panigale e quella della RSV4?
«Dal punto di vista prettamente economico non avevamo riscontrato una grande differenza tra le due possibilità Ducati ed Aprilia. Nella nostra scelta il fattore economico non ha avuto una grande rilevanza. Abbiamo scelto Aprilia pensando sia al presente che al futuro. Abbiamo dato il giusto valore al sostegno ed alla fiducia che ci sta concedendo la casa di Noale e questo si aggiunge al fatto che la RSV4 è una delle moto più competitive, se non la più competitiva, del lotto delle Superbike».

 

Michel Fabrizio negli ultimi anni non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale. In questi primi due test nei quali hai avuto modo di conoscerlo cosa ti ha colpito di lui?
«La cosa che mi ha colpito molto è stato il suo metodo di lavoro, la sua pignoleria. Pur essendo giovane e nel pieno della miglior condizione psicofisica, Michel ha accumulato già una notevole esperienza e la trasmette a tutta la squadra. In queste prove ho visto un pilota felice e soddisfatto e questo penso sia un buon viatico per la nostra prossima stagione. Certo ora è ancora presto per poterlo giudicare in modo più approfondito e per farlo dobbiamo attendere le prime gare del campionato 2013».

 

Noi siamo un team partner di Aprilia e con questa casa stiamo valutando l’eventuale possibilità di schierare un secondo pilota

E’ vero che state pensando di schierare un secondo pilota?
«Noi siamo un team partner di Aprilia e con questa casa stiamo valutando l’eventuale possibilità di schierare un secondo pilota. Lo scorso anno il nostro obiettivo era quello di stare sempre nei primi 15 mentre ora vogliamo essere competitivi in tutte le gare. Stiamo lavorando per poterlo fare, per fare ben figurare un pilota. Se avremo le possibilità di potenziare ulteriormente la nostra squadra e la nostra struttura, tanto da poter raggiungere ottimi risultati anche con una seconda guida, allora lo faremo. Certo un secondo pilota ti permette di lavorare meglio e sarebbe il giusto completamento per il nostro team. Ne stiamo parlando con Aprilia e ci incontreremo con loro tra pochi giorni per definire questa possibilità».

 
Il prossimo anno non ci sarà più Biaggi e sulla carta le moto da battere saranno BMW, Aprilia e Kawasaki. Sei d’accordo? Che campionato ti aspetti?
«Sarà come sempre un campionato molto difficile dove sarà importantissimo non fare errori. Proprio per questo il nostro lavoro sarà quello di mettere Michel nelle condizioni di sbagliare il meno possibile. Pur essendo nel motociclismo da molti anni, questo sarà solo il nostro secondo anno in Superbike ed i nostri avversari sono estremamente competitivi, sotto tutti i punti di vista. Riuscire a stare al loro livello rappresenterà per noi un grande risultato».


E cosa ne pensi dell’avvicendamento Infront-Dorna?
«Non abbiamo ancora i dati necessari per valutare gli aspetti positivi o negativi di questo importante cambiamento. Da parte nostra siamo sereni e certi che chi sarà chiamato a governare e gestire la Superbike lo farà nel migliore dei modi. Noi speriamo che il nostro campionato continui a crescere. Sembra che il 2013 sia uguale a quello precedente per quanto riguarda i regolamenti e che le novità possano arrivare nel 2014. Per noi sarà determinante fare una buona stagione per poter decidere poi quale campionato disputare».


Avete in programma altri test prima di spedire le moto in Australia?
«Stiamo pensando di effettuare un test a Vallelunga a fine gennaio. Oltre che per fare gli ultimi ritocchi alle moto prima della lunga trasferta extra europea sarebbe anche una buona occasione per incontrare molti dei nostri tifosi prima dell’inizio del campionato».

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