Aprilia punta tutto su Guintoli e Laverty

Aprilia punta tutto su Guintoli e Laverty
Sylvain Guintoli e Eugene Laverty sono chiamati a non far rimpiangere il campione del mondo Max Biaggi e a confermare vincente la RSV4 Factory. Un compito difficile ma che non sembra spaventare i due | C. Baldi
8 febbraio 2013

Punti chiave

 Il World Superbike Aprilia Racing team ha presentato ieri i due piloti con i quali affronterà la stagione che inizierà tra pochi giorni a Phillip Island con i test ufficiali e le prime due gare del campionato. Sylvain Guintoli e Eugene Laverty sono chiamati a non far rimpiangere il campione del mondo Max Biaggi e a confermare vincente la RSV4 Factory. Un compito difficile ma che non sembra spaventare i due.

Li abbiamo intervistati durante la presentazione del team SBK a Milano.



Eugene Laverty

Eugene Laverty ha invece ventisette anni e dopo tre anni trascorsi in Supersport (con due secondi posti) ha debuttato in Superbike nel 2011 con il team Yamaha, compagno di squadra di Marco Melandri. Quando la casa dei tre diapason decise di chiudere la sua squadra Superbike, Eugene passò in Aprilia con un contratto biennale. Il suo primo anno è iniziato con un infortunio e si è concluso con ottimi risultati e con la vittoria di gara due a Portimao. In mezzo ci sono stati ordini di scuderia che Laverty ha rispettato senza batter ciglio e che hanno rafforzato la sua posizione nel team Aprilia, campione del mondo anche grazie a lui.

Questo sarà il tuo secondo anno con il team Aprilia dopo una stagione all’inizio difficile ma conclusa positivamente.
«Sì, l’anno scorso mi feci male a causa di una brutta caduta durante i test pre campionato di Phillip Island. Quell’infortunio condizionò i primi tre round del mio mondiale 2012. In seguito sono salito sul podio ad Assen e a Monza, ma la partenza è stata decisamente in salita ed ha condizionato la mia stagione. Per fortuna mi sono rifatto nel finale anche con la vittoria di Portimao ed i due secondi posti al Nurburgring.».

 

Penso che avrei potuto lottare per il titolo anche lo scorso anno, ma ho impiegato del tempo per comprendere a fondo la RSV4

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Quest’anno punti al titolo mondiale?
«Sì, è il mio obiettivo. Penso che avrei potuto lottare per il titolo anche lo scorso anno, ma ho impiegato del tempo per comprendere a fondo la RSV4. Ci vuole tempo per capire cosa devi cambiare e come devi lavorare sulla moto per adattarla al tuo stile di guida e per sfruttarla al massimo».

 
E ora la senti più tua?
«Certamente. Ho iniziato a sentirmi a mio agio su questa moto verso la fine del campionato, quando ho ottenuto degli ottimi risultati. Anche prima andavo forte, ma per farlo dovevo prendere più rischi».


L’Aprilia è certamente una delle moto da battere. Pensi di poterla migliorare ulteriormente? Sai dove intervenire per poterla migliorare?
«Questa moto ha raggiunto un grande livello di competitività, ma anche le altre case non sono certo restate ferme a guardarci. La Kawasaki per esempio ci è ancora probabilmente superiore per quanto riguarda l’accelerazione in uscita di curva. Ci sono ancora dei miglioramenti possibili sulla RSV4, ma devo dire che è una moto che mi soddisfa già molto e con la quale si può davvero guidare al limite».

Ritengo di essere arrivato in Aprilia nel momento giusto e non vedo l’ora che inizino le gare

Sylvain sei arrivato in un team ufficiale, nel team campione del mondo. Un grande risultato ma forse il difficile arriva adesso.
«Sono nella squadra campione del mondo e questo è per me un grandissimo stimolo. In questi anni in Superbike ho sempre puntato alla vittoria, ma ho avuto molte difficoltà. Lo scorso anno poi è stata un'annata decisamente travagliata, ma ciò nonostante ho portato a casa delle vittorie. Ritengo di essere arrivato in Aprilia nel momento giusto e non vedo l’ora che inizino le gare».

 
I test invernali sono stati molto positivi. Un buon inizio.
«Sin dalla prima volta che sono salito in moto a Jerez a Novembre mi sono sentito a mio agio. Non sono certo arrivato a sfruttare tutto il potenziale della RSV4 e per entrare in simbiosi con lei dovrò sostenere altre sessioni di test, ma penso sia solo questione di tempo. E’ una moto eccezionale, bellissima da guidare. Nel secondo test di Jerez, a metà Gennaio, ho potuto provarla anche con la pista bagnata. A me piace guidare sul bagnato e con l’Aprilia ho trovato subito un gran feeling anche sul bagnato e questo è un fatto molto positivo. Il giorno successivo, sull’asciutto sono caduto e quindi ho completato tutte le esperienze possibili con questa moto. Ora sono davvero pronto per il mondiale».


I campionati molto difficili, premiano i piloti costanti e tu con la Suzuki nel tuo primo anno di Superbike sei andato a punti in 25 delle 26 gare in programma. Se riuscirai ad essere altrettanto costante anche quest’anno, potrai lottare per il campionato.
«La costanza è una fattore determinante per vincere il mondiale, però non basta. Bisogna essere costantemente nelle prime posizioni e vincere qualche manche. In Superbike è difficile farlo. Se guardiamo al campionato dello scorso anno anche Biaggi e Sykes hanno avuto dei momenti difficili, Max verso la fine del campionato e Tom invece nelle prime gare. Per non parlare di Melandri che dopo un ottimo campionato si è perso nel finale. Bisogna essere costanti, però specialmente all’inizio non voglio fare calcoli. Correrò per vincere».

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