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Ben Spies è il nuovo campione mondiale della Superbike, il degno successore di Troy Bayliss. A Portimao dopo aver compiuto un capolavoro in gara uno, nella seconda manche si è limitato ad amministrare un vantaggio di quindici punti dovuto alla sua bravura ma anche al “harakiri” di Noriyuki Haga che è caduto nel corso del sesto giro della prima manche, consegnando di fatto il titolo mondiale all’americano.
Un mondiale che Spies ha strameritato ma che la Ducati ha gettato al vento con le prestazioni altalenanti dei propri piloti e con la decisione scellerata di non fermare Fabrizio ad Imola, lasciandogli vincere gara due. Haga infatti ha perso il titolo per sei soli punti, ma se ad Imola la Ducati gli avesse concesso la possibilità di vincere entrambe le gare, Nitronori si sarebbe presentato in Portogallo con quindici punti di vantaggio ed anche cadendo nella prima manche avrebbe avuto uno svantaggio nei confronti di Spies di soli cinque punti, uno svantaggio non incolmabile visto come sono andate le cose nella seconda gara di Portimao.
Haga ha perso il titolo per sei soli punti
Nell’intervista del dopo gara Spies ha affermato che si aspettava un campionato combattuto, ma che la realtà ha superato ogni sua fantasia. In effetti anche a Portimao sono stati molti i protagonisti che hanno animato le bellissime ultime due gare della stagione, a cominciare da un grande Byrne che con la sua Ducati privata ha collezionato due quarti posti che però non rendono pieno merito alla sua grande bravura.
Il “solito” Rea è salito due volte sul podio ricordandoci ancora una volta che il prossimo anno sarà uno dei piloti da battere.
Biaggi è salito sul podio in gara uno ed è giunto sesto nella seconda man, ma è stato sempre nel gruppo di testa e la sua Aprilia ha impressionato per la velocità di punta mostrata sul lungo rettilineo della bellissima pista Portoghese.