Checa vince gara 1 e gara 2 a Salt Lake City

Checa vince gara 1 e gara 2 a Salt Lake City
Doppia vittoria per Checa che domina anche gara due. Sul podio di gara 2 salgono i piloti Aprilia Camier e Biaggi. Grande gara di Fabrizio mentre Badovini si conferma nella top ten. Delude Melandri | C. Baldi
31 maggio 2011


Gara 1
Checa e la Ducati trionfano a Miller in gara uno


Con un ritmo insostenibile per tutti Checa vince la sua quinta gara della stagione. Podio monopolizzato dalla Ducati, con Smrz secondo che precede Guintoli. Un contatto tra Biaggi e Rea fa cadere entrambi. Solo decimo Melandri.
Checa aspettava questo momento da oltre un anno, ed oggi si è ripreso quello che la sfortuna gli aveva negato dodici mesi fa. Se l’è ripreso con gli interessi visto che la sua meritatissima vittoria è coincisa con una caduta di Biaggi ed un decimo posto di Melandri, che ora accusano rispettivamente 53 e 46 punti nei confronti dello spagnolo. Un vero trionfo quindi, per Carlos e per la sua squadra.
La gara si è svolta su di una pista asciutta, resa però infida da alcuni veri e propri rigagnoli d’acqua che la attraversavano da parte a parte. L’incidente tra Max e Rea è avvenuto poche curve dopo la partenza. Biaggi ha dichiarato di essere stato colpito dalla moto di Johnny che invece ritiene di essere stato chiuso dal romano dell’Aprilia. Non ci sono al momento immagini della caduta e quindi non possiamo sapere chi abbia effettivamente ragione. Ad ogni modo entrambi sono stati estromessi dalla corsa dopo qualche centinaio di metri e questo è quello che conta.
Checa non era partito benissimo tanto che transitava nei primi giri in quarta posizione. Gli bastavano però solo poche tornate per liberarsi di Smrz, Haga e Corser, con il giapponese che cercava di resistergli e lo costringeva ad un doppio sorpasso. Una volta portatosi in testa e con la pista libera davanti a se, Carlos iniziava a girare forte e al settimo giro faceva registrare il giro veloce della gara in 1’49”779. Da li in poi l’attenzione si rivolgeva alle posizioni di rincalzo in quanto il primo posto era ormai saldamente nelle mani del pilota del team Althea che questa volta non veniva tradito dalla sua Ducati e vinceva con largo margine su Smrz e Guintoli, per un podio tutto Ducati.
I due piloti del team Liberty hanno fatto una bellissima gara. Il francese è finalmente guarito dalle ferite e dalle fratture conseguenti alla tremenda caduta di Phillip Island e da ora in poi sarà un avversario ostico per chiunque. Smrz ha mostrato davvero tanta grinta. Voleva fortemente salire sul podio e negli ultimi giri ha braccato il suo compagno di squadra per passarlo nel corso dell’ultimo. Se non ci fosse stato in pista un Checa stellare, oggi Kuba avrebbe vinto la sua prima gara in Superbike.
Camier ha fatto la solita gara ad alti e bassi. Alla fine è arrivato quarto, ma se non avesse commesso un errore all’incirca a metà gara, avrebbe potuto salire sul podio. Laverty ha confermato di essere ormai un top rider della Superbike e probabilmente solo un calo di gomme gli ha impedito di andare più in la del quinto posto. Ottima la gara di Sykes che è stato autore di una grande rimonta, premiata con un sesto posto che fa ben sperare la Kawasaki, che senza la grande prestazione di Tom ora occuperebbe solo la quattordicesima piazza con Lascorz e l’ultima e la penultima rispettivamente con Aitchison e Rolfo. Il piemontese del team Pedercini ha dovuto far rientro al suo box dopo pochi giri per sostituire una gomma difettosa. Una gara decisamente sfortunata la sua. Ma per un italiano che soffre ne troviamo un altro che esulta ed è felicissimo non solo per l’eccezionale settimo posto conquistato, ma soprattutto per essersi confermato ad altissimi livelli con una moto, la BMW, che invece crea notevoli problemi a tutti i suoi piloti. Stiamo parlando di un grande Ayrton Badovini che solo nel corso dell’ultimo giro ha ceduto la sesta piazza a Sykes, conquistando comunque un ottimo risultato e precedendo Haslam. L’inglese della BMW è stato autore di una gara in rimonta, dopo essere partito dalla terza fila, ma la sua classe e la sua grinta meriterebbero ben altri piazzamenti.
Buona la prestazione di Haga che ha dovuto correre con il muletto e che ha ceduto posizioni mano a mano che le sue gomme si consumavano, fino a doversi accontentare del nono posto. Gara da dimenticare invece per Melandri che non è mai stato della partita, forse per una scelta sbagliata di gomme e che ha chiuso al decimo posto. All’undicesimo troviamo Berger. Il pilota più giovane del mondiale Superbike ha sofferto molto nelle prove quando la pista era bagnata, ma in gara ha tenuto sempre un buon ritmo e porta a casa cinque punti e quella che sino ad ora è stata la sua miglior prestazione della stagione. Punti anche per la wild card Waters, dodicesimo con la Suzuki del team Yoshimura. Restiamo in casa Suzuki per dirvi che Fabrizio è stato letteralmente falciato da Ruben Xaus. Nelle prime fasi della corsa lo spagnolo del team Ten Kate ha perso l’anteriore in una curva ed ha colpito la moto di Michel, trascinando quest’ultimo nel fango della via di fuga. Xaus è poi andato a chiedere scusa al pilota del team Alstare che per fortuna non ha riportato conseguenze fisiche.
Nessuna Honda al traguardo in gara uno. Un risultato che acuisce la crisi del team olandese che riesce ad andare forte solo sulla pista di casa di Assen.
Corser ha fatto la sua solita gara. Partito a razzo dalla seconda fila, Troy è stato a lungo con i primi per poi cedere molte posizioni a causa delle gomme, che come sempre vengono usurate in fretta dalla sua S1000RR. Un tredicesimo posto che non rende merito all’esperto pilota australiano.
La quarta BMW, quella di Toseland porta a casa un punticino di consolazione, in attesa che il polso di James si sgonfi un poco e gli permetta di guidare davvero.
Per finire, siparietto comico di Checa che nel tentativo di raggiungere un gruppo di tifosi che lo acclamavano si è avventurato con la sua Ducati nell’erba bagnata e fangosa che circonda la pista ed è scivolato. Coperto di fango ha dovuto lasciare la sua 1198 nella mota ed ha raggiunto il podio grazie a Toseland che gli ha dato un passaggio.


Gara 2
Doppia vittoria per Checa a Salt Lake City

Seconda vittoria per Checa che domina anche gara due. Sul podio assieme al pilota del team Althea salgono i piloti Aprilia Camier e Biaggi. Grande gara di Fabrizio mentre Badovini si conferma nella top ten. Delude Melandri.
A Salt Lake City Carlos Checa non ha solo dominato entrambi le gare, ma ha anche dato uno scossone alla classifica ed ha annichilito quelli che dovrebbero essere i suoi principali avversari per la conquista del titolo. Lo spagnolo, la sua squadra e la sua Ducati sono stati perfetti mentre Biaggi e Melandri tornano a casa con il morale sotto i tacchi e tanti punti da recuperare. Se in gara due Checa ha dovuto effettuare alcuni sorpassi prima di portarsi in testa e salutare la compagnia, nella seconda manche il dominio del pilota Ducati è stato ancora più netto. Partito (stranamente) molto bene, Carlos è entrato per primo nella curva in fondo al lungo rettilineo dei box e in un giro ha dato più di un secondo a Camier che lo inseguiva. Il ritmo di Checa è stato ancora una volta impossibile per tutti i suoi avversari e il suo successo non è mai stato in discussione. Al secondo posto si è piazzato Camier che non ha commesso errori ed è stato più veloce del suo compagno di squadra. Biaggi da parte sua è uscito un poco malconcio dal contatto ravvicinato con Rea (mi ha buttato in terra e poi ha detto che è stata colpa mia - ha commentato sarcastico Max nel dopo gara) anche se più che il dolore alla mano ed alla testa (il suo casco è uscito davvero malconcio dall’impatto con la Honda Castrol di Rea) il pilota dell’Aprilia sembrava accusare maggiormente la dimostrazione di superiorità di Checa. Laverty è giunto quarto e per la quinta volta in questa stagione ha saputo fare meglio del suo più blasonato compagno di squadra che ha concluso al sesto posto. Non abbiamo capito se Melandri non ha digerito questa pista, per lui completamente nuova, o se invece non ha saputo fare la giusta scelta di gomme.
Tra i due piloti della Yamaha si è inserito al quinto posto un indomito Fabrizio. Debilitato dall’influenza, abbattuto in gara uno da Xaus, Michel ha tirato fuori gli attributi ed una gara tutta grinta da applausi. Guintoli e Smrz non hanno ripetuto le prestazioni di gara uno. Sono partiti male (specialmente Smrz) e forse appagati dal podio appena conquistato, non hanno mai lottato per le posizioni che contano. Al nono posto troviamo Badovini che non finisce mai di stupire. Fantastica la lotta negli ultimi giri tra Ayrton, Sykes e Rea. Per nulla intimorito dai continui sorpassi Badovini ha poi accelerato il suo ritmo lasciando i due inglesi a vedersela tra di loro. E’ stata senza dubbio la lotta più bella di tutta la giornata con i tre che si superavano continuamente senza che nessuno volesse cedere, con incroci di traiettorie e gomme che fumavano. Alla fine il pilota di Biella ha preceduto Sykes e Rea che ha concluso la sua gara con una derapata che ci ha ricordato i bei tempi di Raney e Schwantz che proprio qui negli USA hanno tenuto a battesimo le prime gare della Superbike a stelle e strisce. Lascorz, dodicesimo, ha preceduto un deludente Haslam ed un promettente Berger, mentyre la wild card Waters ha messo la sua Suzuki Yoshimura davanti alle due Kawasaki del team Pedercini, con Rolfo che questa volta ha preceduto Aitchison. Ultimo posto per Xaus che è caduto anche in questa seconda manche, questa volta senza trascinare nessuno nel fango delle vie di fuga. Lo spagnolo è comunque risalito sulla sua Honda portando onorevolmente a termine la sua corsa. Non altrettanto ha invece potuto fare Haga e Corser che nella caduta hanno danneggiato irrimediabilmente le rispettive moto.

 
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