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Solo nel finale della seconda delle due giornate di prove la pista di Jerez de la Frontera si è asciugata ed ha permesso ai piloti ed ai team di svolgere, almeno in parte, il lavoro che si erano prefissati, anche se la pioggia aveva lasciato il posto ad un forte e fastidioso vento. E’ stato l’ultimo appuntamento in pista, prima di chiudere le moto nelle casse e spedirle in Australia per i test del 17 e 18 ed il primo round mondiale del 23 Febbraio.
I più veloci, Sykes, Melandri e Rea, hanno fermato i cronometri sul 1’42 basso, ma ovviamente nessuno ha voluto rischiare più di tanto, per non compromettere il primo appuntamento di Phillip Island. Melandri ci è andato vicino il primo giorno, con una caduta ad alta velocità alla penultima curva, ma per sua fortuna nessuna conseguenza fisica. Il pilota dell’Aprilia, il suo miglior crono è stato 1’42”308, ha compiuto un altro passo avanti verso il raggiungimento del feeling necessario per sfruttare tutto il potenziale della sua RSV4 e si è detto fiducioso per i test e le gare australiane.
«Nei due giorni di prove a Phillip Island dovremo solo affinare il setting – ha dichiarato Marco – in vista della prima gara. Parto per l’Australia convinto e soddisfatto, in quanto abbiamo sicuramente raggiunto un buon livello».
Guintoli lascia la Spagna con il sorriso sulle labbra. La spalla che lo ha tormentato per tutto lo scorso finale di stagione e durante l’inverno, sembra finalmente a posto ed ha risposto positivamente anche ad una caduta, rivelatasi senza conseguenze. Dopo quattro mesi senza salire in moto e due interventi chirurgici, Sylvain non sapeva come avrebbe reagito la spalla una volta salito in moto, ma nella due giorni spagnola tutto è andato per il verso giusto. «Non ho ancora la necessaria tonicità e forza nel braccio – ha commentato il francese dell’Aprilia – ma non avverto dolore e mi sono trovato subito bene sulla moto».
Guintoli ha percorso il suo miglior giro in 1’42”605.
Tutto pronto in casa Kawasaki che a Jerez ha schierato al completo il suo squadrone composto da due piloti SBK e tre piloti Evo. A Sykes e Baz hanno infatti fatto compagnia in pista l’ufficiale Evo David Salom ed i due Evo privati Alessandro Andreozzi e Jeremy Guarnoni. Mancava solo Luca Scassa, che salirà sulla sua Ninja solo nei test di Phillip Island. I piloti delle verdone hanno potuto svolgere solo parte del lavoro che si erano prefissati. Queste due giornate spagnole sono servite a Sykes e Baz per testare alcuni nuovi componenti mentre i piloti Evo hanno preso maggior confidenza con le loro nuove moto.
«Nel complesso abbiamo svolto un buon lavoro – ha affermato Tom Sykes – nonostante un meteo variabile ed una pista mai completamente asciutta se non nelle fasi finali. Abbiamo provato tante piccole cose e posso dire che le modifiche al set-up che abbiamo fatto durante l'inverno hanno migliorato la nostra moto. Siamo pronti per l’Australia. L'atmosfera nella nostra squadra è serena e non vediamo l'ora di vedere come inizierà questa stagione».
Per quanto riguarda il team Pedercini, oltre ad Andreozzi hanno provato a Jerez anche tutti e quattro i suoi piloti del team Stock 1000 : Lanusse, Savadori, Alviz e Nemeth, quest’ultimo autore di un’innocua scivolata proprio nel finale dell’ultima giornata.