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Dopo l’abbandono da parte di Giovanni Sandi e dei suoi uomini, alla volta della MotoGP (più specificatamente alla CRT del team Ioda Racing), e del team manager Francesco Guidotti, emigrato al Pramac Racing Team, il team ufficiale Aprilia Superbike aveva contattato Enrico Folegnani, che già aveva lavorato con Max in passato, vincendo assieme a lui un titolo, con la Honda 250. Sembrava fatta, ma non è stato così. Ora il problema del capotecnico si è risolto, con l’arrivo di Aligi Deganello, che dopo la scomparsa di Simoncelli non se la sentiva più di rimanere nell’ambiente dove aveva lavorato gomito a gomito col grande Marco, col quale aveva lavorato parecchi anni, fin dai tempi della Gilera. Anzi, Marco lo aveva voluto al suo fianco anche durante la breve avventura in Superbike con l’Aprilia RSV4 1000 ufficiale - ad Imola, nel 2009 - dove aveva conquistato un podio e probabilmente avrebbe anche vinto l’altra manche, se non fosse caduto.
Aligi era un uomo “di altri tempi”, nel senso che era (e ovviamente lo è ancora, mica si è scordato tutto…) un vero mago dei motori a due tempi, che aveva lasciato il mondo del cross nel ’93 per dedicarsi al motomondiale 125 e 250, con un intervento a quattro tempi prima nel ’96 – quando seguì la Ducati 916 SBK di Paolo Casoli – e poi proprio per affiancare superSic in quella puntata con l’Aprilia SBK, prima dell’avventura in MotoGP con la Honda, dove naturalmente ha accumulato ulteriore esperienza.