Ducati arriva a 300?

Ducati arriva a 300?
No, non alludiamo velocità massima della 1198 Superbike, che i 300 orari li supera di un bel pezzo. Già ad Aragon, però, Carlos Checa e il team Althea potrebbero portare la Ducati alla trecentesima vittoria in 24 anni di gare!
17 giugno 2011


All’alba del GP di Spagna, che vedrà il circus del Mondiale Superbike esordire al Motorland Aragon di Alcañiz (a 270 km a sud ovest di Barcellona), Carlos Checa, Genesio Bevilacqua, titolare del team Althea, e ovviamente tutti gli uomini della Ducati si preparano a raggiungere un risultato carismaticamente molto importante. Si, perché durante l’appuntamento spagnolo la Ducati potrebbe anche aggiungere al suo invidiabilissimo palmarès la vittoria numero 300 in 576 manche disputate! Non solo: dal 1988, anno della prima vittoria in Superbike della Casa bolognese – conquistata da Marco Lucchinelli con la debuttante 851 a Donington, prova di apertura del neonato Mondiale delle derivate di serie (l’anno precedente, infatti, Virginio Ferrari e la Bimota YB4 750 a iniezione vinsero nella categoria F1) – le Ducati Superbike hanno collezionato nientemeno che 748 podi: vien da sé che un’ulteriore doppietta di Checa (e/o qualche piazzamento nei primi tre di Smrz, Guintoli o Berger) arrotonderebbe a 750 una cifra davvero impressionante. Ma vediamo un po’ quali sono state le tappe principali per arrivare a queste probabilissime 300 vittorie.
 

Lucchinelli vinse a Donington in gara-2 (Davide Tardozzi si aggiudicò gara-1 con la YB4) con una moto completamente nuova, ancora acerba ma evidentemente già competitiva. Una moto con un nuovo motore raffreddato a liquido da 851 cc, biabero a 8 valvole, contro le concorrenti a 4 cilindri da 750 cc. Concorrenti già allora molto temibili, in particolare le stesse Bimota YB4 “virtualmente iridate”, guidate appunto da Tardozzi e Stephane Mertens, ma anche la formidabile Honda RC30 V4 di Fred Merkel, che poi vinse il titolo con 99 punti, davanti alla Yamaha YZF750 di Fabrizio Pirovano, vice iridato con 93,5 punti, due in più dello stesso Tardozzi. Giusto per tener allenata la memoria, quell’anno tre manche le vinse tale Michael Doohan, anch’esso in sella ad una Yamaha.

Ma saltiamo alla vittoria numero 100 della Ducati. Era il 1995, e l’onore di conquistarla toccò a “King” Carl Fogarty, che a Salisburgo centrò il colpaccio nella prima manche, mentre il collega Troy Corser vinse la seconda. I due, alla fine dell’anno, conclusero il mondiale nello stesso ordine, con Fogarty vincitore di 13 manche su 24 disputate, contro le 4 di Troy. L’anno successivo, per la cronaca, Foggy saltò in sella alla Honda RC45, ma con quattro manche al suo attivo non riuscì a far meglio del quarto posto finale, dietro alle Ducati di Corser e Kocinsky (primo e terzo) e alla Honda di Slight.

La gioia di donare alla Ducati la duecentesima vittoria invece toccò ad un altro britannico: Neil Hodgson.
Lo fece a Monza, in gara-1, nel 2003: un anno davvero magico per la Ducati, che fece letteralmente “cappotto” vincendo tutte e 24 le manche! Le prime nove di fila le vinse tutte Hodgson, che a Oschersleben fu interrotto in gara-2 da Toseland ma rifece doppietta subito dopo a Silverstone, e poi portò a casa altre due vittorie ad Assen e Magny-Cours. L’operazione “Vinci in carrozza il Mondiale Marche!” venne magistralmente completata da Ruben Xaus (due doppiette e tre manche singole), da Pierfrancesco Chili (gara-1 a Laguna Seca) e da una doppietta di Shane Byrne a Brands Hatch.

Per tirare le somme, a tutt’oggi il palmarès della Ducati, regina assoluta della Superbike nonostante due stagioni decisamente poco remunerative come lo sono state il 2009 (che ha incoronato Spies con la Yamaha, ma il titolo costruttori è comunque andato a Borgo Panigale) e il 2010, può vantare ben 13 titoli iridati piloti e 16 come costruttore. Ovvero 29 titoli in 23 anni. Quest’anno, se dobbiamo basarci dai risultati conseguiti fino ad ora da Ceca e dal team Althea, i presupposti per raggiungere (e magari anche superare) la soglia dei 30 allori parrebbero esserci tutti.

Dopodiché, si passerà ad un 2012 dove la Casa bolognese sarà attesissima su entrambi i fronti, visto che, oltre alla nuova GP12, debutterà anche la rivoluzionata 1198 Extreme: una moto che tutti attendiamo con ansia, e che lo stesso Troy Bayliss sta contribuendo a sviluppare.


I risultati Ducati in SBK dal 1988 al 2011 fino a Misano Adriatico


Vittorie 299:

• Carl Fogarty (GB) 55,
• Troy Bayliss (AUS) 52,
• Doug Polen (USA) 26,
• Raymond Roche (F) 23,
• Troy Corser (AUS) 16,
• Neil Hodgson (GB) 16,
• Noriyuki Haga (JPN) 16,
• Pierfrancesco Chili (I) 13,
• Giancarlo Falappa (I) 13,
• Carlos Checa (SPA) 11,
• Ruben Xaus (E) 11,
• Régis Laconi (F) 10,
• Ben Bostrom (USA) 7,
• John Kocinski (USA) 5,
• James Toseland (GB) 5,
• Michel Fabrizio (I) 4,
• Lorenzo Lanzi (I) 3,
• Shane Byrne (GB) 2,
• Mauro Lucchiari (I) 2,
• Marco Lucchinelli (I) 2,
• Stephane Mertens (B) 2,
• Anthony Gobert (AUS) 1,
• Garry McCoy (AUS) 1,
• Andreas Meklau (A) 1,
• John Reynolds (GB) 1,
• James Whitham (GB) 1.

Pole: 155
 
Titolo Mondiale Piloti 13:
• Carl Fogarty (GB) 4,
• Troy Bayliss (AUS) 3,
• Troy Corser (AUS) 1,
• Doug Polen (USA) 2,
• James Toseland (GB) 1,
• Raymond Roche (F) 1,
• Neil Hodgson (GB) 1.

Titolo Mondiale Costruttori: 16
1. 1991
2. 1992
3. 1993
4. 1994
5. 1995
6. 1996
7. 1998
8. 1999
9. 2000
10. 2001
11. 2002
12. 2003
13. 2004
14. 2006
15. 2008
16. 2009
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