Giovanni Sandi: "Biaggi come Lorenzo"

Giovanni Sandi: "Biaggi come Lorenzo"
Giovanni Sandi ha vinto a fianco di max 4 dei 6 titoli iridati del campione romano. "Il titolo '94 è stato il più bello, ma anche quello del 2010 ha un gran valore. Per l'Aprilia sarà dura sostituirlo". Rossi: "Con lui grandi sfide, ho buoni ricordi" | G. Zamagni
10 novembre 2012

Punti chiave

 VALENCIA – In pista – ma anche fuori – se le sono date che di più non si poteva, ma, naturalmente, anche Valentino Rossi, nella tradizionale conferenza stampa del giovedì, ha reso omaggio a Max Biaggi.

“Ogni pilota sa quando è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo, probabilmente quando la fatica super il piacere. Non mi aspettavo che Biaggi si ritirasse e mi è dispiaciuto, ma, ragionandoci, credo anche sia stata una scelta giusta: ha smesso da campione a 41 anni. Con lui è sempre stato eccitante combattere: in particolare, ricordo la sfida del 2001, perché in palio c’era l’ultimo titolo delle 500 2T. E’ stato un grande rivale, ho buoni ricordi delle sfide con lui”.


Giovanni Sandi


Giovanni Sandi, invece, è il capo tecnico che ha lavorato più a lungo a fianco di Max. Il loro rapporto si è interrotto alla fine del 2011 (non troppo bene, per la verità), ma Giovanni, oggi capotecnico del giovane e promettente Danilo Petrucci, accetta volentieri di parlare del campione romano.


Giovanni, quanti anni hai lavorato con Biaggi?
“Cinque anni in 250 e 3 anni in SBK”.


Quanti titoli mondiali avete vinto insieme?
“Quattro: ’94, ’95, 96 in 250, 2010 in SBK”.


Potevate vincerne di più?
“Sì, forse avremmo potuto farcela anche nel 2011”.

 

Già dopo aver conquistato il campionato SBK 2010 aveva avuto qualche indecisione: personalmente ero convinto che smettesse già allora

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Ti ha sorpreso l’annuncio del suo ritiro?
“No, non mi ha sorpreso. Già dopo aver conquistato il campionato SBK 2010 aveva avuto qualche indecisione: personalmente ero convinto che smettesse già allora. Poi il 2011, per circostanze negative, non è andato nel verso giusto e ha voluto riprovarci: ha fatto bene. E’ giusto che si fermi in un momento favorevole: al contrario del 2011, il 2012 è stato fortunato. In pochi hanno smesso da campioni: è stato grande nella sua scelta”.

 
Hai lavorato con tanti campioni, come Lorenzo e Harada; Biaggi dove lo metti rispetto a questi piloti e a tutti gli altri?
“Il primo Biaggi lo metto al pari di Lorenzo: Jorge in questo momento ha la stessa grinta e la stessa voglia che aveva dimostrato di avere Max all’inizio della carriera. Il Biaggi di oggi è più conservativo, ha più testa ed esperienza”.


Qual è il ricordo più bello che hai delle tante vittorie ottenute con Max?
“Sicuramente il titolo del ’94. Nel ’95 è stata quasi una passeggiata, anche se riconfermarsi campione non è mai facile, ma in quell’anno lui era molto determinato e aveva una gran moto. Il ’96 è stato molto sofferto, però, nel complesso, quello del ’94 è stato il più bello. Ma è stato significativo anche aver accettato la sfida in SBK, con una moto appena nata: un’altra bella impresa. Come ho detto, ha fatto bene a ritirarsi, ma allo stesso tempo dispiace un po’ perché avrebbe potuto vincere ancora altri dieci anni…”.


La mia opinione è che per la SBK il ritiro di Biaggi rappresenti un duro colpo, perché Max non solo è un gran pilota, ma è un personaggio, ha carisma.
“Sicuramente sì. Ma forse la perdita peggiore è per l’Aprilia, perché non ha preparato il futuro: si troverà in difficoltà sotto tutti i punti di vista”.
 

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