Guintoli chiude in testa l’ultimo giorno di test SBK a Jerez

Guintoli chiude in testa l’ultimo giorno di test SBK a Jerez
Si sono conclusi i test SBK a Jerez. Ultima giornata condizionata dalla pioggia. Il più veloce è stato Guintoli, davanti a Lowes e Rea. Ottimi risultati per Giugliano e la Ducati | C. Baldi
3 aprile 2014

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Si sono conclusi sul circuito di Jerez de la Frontera in Spagna, tre giorni di test che hanno visto impegnati alcuni tra i più importanti team del mondiale Superbike. Come era previsto, la terza giornata è stata condizionata dalla pioggia, che ha bagnato a tratti il circuito andaluso. Sulla pista umida il più veloce è stato Sylvain Guintoli, che ha fermato i cronometri sul tempo di 1’42”118. Un crono di tutto rispetto, considerate le condizioni con le quali è stato ottenuto. Secondo posto per il giovane Lowes, staccato di mezzo secondo e terzo per Rea, che cede oltre un secondo al francese dell’Aprilia. Tempi più alti per tutti gli altri, ad iniziare dal dominatore delle due giornate precedenti, Davide Giugliano. Il pilota della Ducati era stato il più veloce nelle prime due giornate e ieri aveva stupito tutti girando in 1’40”166, un tempo quasi mezzo secondo più basso del 1’40”620 con cui Laverty si era aggiudicato la Superpole l’anno passato. Dietro al pilota romano, a poco più di un decimo, si erano piazzate le due Kawasaki di Baz e Sykes, che come Giugliano avevano montato la gomma più tenera. 

Ducati sugli scudi quindi, ma con risultati che sono da prendere con le dovute cautele, in quanto ottenute con gomme da tempo e frutto di pochi giri veloci. Con questo non vogliamo certo sminuire l’ottimo lavoro del nuovo team Ducati e dei suoi piloti, che rispetto alla scorsa stagione hanno fatto fare un sensibile miglioramento alla Panigale, ma va anche detto che già lo scorso anno Checa aveva dimostrato come il giro veloce fosse uno dei punti di forza della 1199, il cui tallone d’Achille è rappresentato dalle prestazioni sulla distanza in gara. La squadra ufficiale Ducati torna comunque a casa con il morale alto, pronta per il secondo round di Aragon, dove però troverà una pista certamente meno adatta alla Panigale di quanto non sia invece quella di Jerez.

Davide Giugliano
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«La cosa più importante –
ha affermato Davide Giugliano - è che oltre all’ottimo tempo di martedì, siamo tornati in moto dopo un mese ed ho trovato subito un buon feeling con la 1199. Sono fiducioso, perché ogni volta che salgo sulla Panigale faccio progressi importanti e l’affiatamento con la squadra è totale».

Chaz Davies ha invece dichiarato : «I test sono stati molto utili, soprattutto dopo una pausa di oltre un mese. Sono riuscito a migliorare i miei riferimenti qui a Jerez e, altrettanto importante, sono riuscito ad essere molto costante. Abbiamo lavorato sulla nuova elettronica e sul setup della moto e sono soddisfatto di come la Panigale si comporta, specialmente per quanto riguarda l’anteriore».

La leadership dell’ultima giornata ha portato il sorriso anche nel box Aprilia, che ha approfittato di questi test non solo per tornare in pista dopo oltre un mese di sosta, ma anche per testare nuove soluzioni di elettronica e di ciclistica, provando diversi assetti.

«Fortunatamente siamo riusciti a lavorare molto –
ha detto Marco Melandri – concentrandoci su quanto non ci era piaciuto a Phillip Island. Nel primo giorno abbiamo puntato sull'assorbimento delle sconnessioni e sull'ingresso in curva, mentre nel secondo abbiamo cercato di far girare e chiudere meglio le curve alla RSV4. E' stato difficile, ma alla fine siamo riusciti a mettere insieme un pacchetto che ci permette di migliorare. Ad Aragon mi aspetto quel salto di qualità che ci serve per essere vincenti».

Il leader della classifica mondiale Sylvain Guintoli ha invece dichiarato: «Per noi questi tre giorni erano importanti innanzitutto per tornare in sella dopo Phillip Island. Avevo bisogno di fare chilometri con la moto. Avevamo anche molti particolari da provare, oltre a nuove strategie elettroniche e quindi sono stati test molto intensi. Sono soddisfatto e ci presenteremo ad Aragon forti e motivati e questa è una cosa importante».

Tom Sykes 
Tom Sykes 


Soddisfazione anche in casa Kawasaki con Sykes e Baz che hanno percorso molti giri (l’inglese anche il mercoledì sulla pista bagnata, ma sempre senza utilizzare il trasponder) lavorando sul set up delle loro Ninja ZX- 10R sia in assetto da asciutto che da bagnato. L’unica nota negativa per il team KRC è rappresentata dalla caduta di David Salom avvenuta lunedì. Il vincitore della classe Evo a Phillip Island è sceso in pista anche il giorno successivo, mentre mercoledì avvertiva ancora del dolore e quindi ha preferito non girare, visto anche le critiche condizioni del tracciato spagnolo. Salom è già a Barcellona per farsi visitare dal dottor Mir, che lo ha avuto già in cura in passato.

«Ho percorso un gran numero di giri sia sull’asciutto che sul bagnato - ha affermato Tom Sykes – e nel complesso abbiamo lavorato bene alla messa a punto della moto e siamo certamente sulla strada giusta. Siamo stati fortunati con il meteo nei primi due giorni, ma sono soddisfatto anche delle mie prove sul bagnato, dove sono stato particolarmente veloce. Ora posso dire di avere un buon feeling con la mia Ninja ZX-10R in tutte le condizioni».

Forse però la squadra che ha tratto più giovamento dalla lunga pausa antecedente la gara di Aragon è stata la Honda, che prima dei tre giorni di Jerez aveva provato anche a Cartagena. La nuova CBR necessita ancora di molto lavoro, anche perché l’elettronica è completamente diversa rispetto a quella (catastrofica) dello scorso anno, ma questi test hanno consentito al team Pata Honda di compiere un grosso passo avanti, tanto che sia Rea che Haslam si sono detti soddisfatti del lavoro svolto e dei miglioramenti ottenuti, dovuti anche all’ottimo lavoro del tester Michele Magnoni, che si è sobbarcato la parte pesante del lavoro.

Per concludere diamo un occhiata nel box Suzuki. Laverty e Lowes (entrambi autori di innocue scivolate) non hanno cercato il tempo sul giro, ma si sono dati da fare per migliorare le loro GSX-R1000. In Spagna lo staff del team Crescent ha testato nuove specifiche del motore, per poter disporre di una maggiore coppia e di una migliore distribuzione della potenza. Per quanto concerne l’elettronica gli interventi hanno riguardato il controllo della trazione, mentre la ciclistica è stata migliorata con varie opzioni di impostazione del telaio ed un nuovo forcellone posteriore. Ma il dato maggiormente positivo è che Lowes si è quasi completamente ripreso dalla brutta caduta di Phillip Island, nella quale aveva riportato fratture multiple al piede sinistro e alla caviglia.

L’appuntamento è ora fissato al Motorland di Aragon, per un weekend di gare che potrà confermare o sconvolgere i valori emersi in Australia.


I tempi di mercoledì


1) Guintoli (Aprilia) 1'42”118  
2) Lowes (Suzuki) 1'42”662 
3) Rea (Honda) 1'43”125 
4) Laverty (Suzuki) 1'43”479 
5) Haslam (Honda) 1'44”229
6) Giugliano (Ducati) 1'44”444
7) Neukirchner (Ger-Ducati) 1'56”467
8) Fores (Ducati) 1'56”958
9)Davies (Ducati) 1'59”894
10) Melandri (Aprilia) 2'04”204.
 

Classifica combinata dei tre giorni


1 Davide Giugliano (Ducati) 1’40.166
2 Loris Baz (Kawasaki) 1’40.283
3 Tom Sykes (Kawasaki) 1’40.3 (senza transponder)
4 Jonathan Rea (Honda) 1’40.731 
5 Chaz Davies (Ducati) 1’40.745
6 Sylvain Guintoli (Aprilia) 1’41.192  
7 Marco Melandri (Aprilia) 1’41.201
8 Eugene Laverty (Suzuki) 1’41.377
9 Max Neukirchner (Ducati- IDM) 1’41.449
10 Leon Haslam (Honda) 1’41.453
11 Alex Lowes (Suzuki) 1’41.821
12 Xavier Fores (Ducati - IDM) 1’42.083
13 David Salom (Kawasaki Evo) 1’43.642
14 Michele Magnoni (Honda) 1’45.858

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