La prima volta della SBK a Sepang

La prima volta della SBK a Sepang
Il mondiale Superbike debutta questo weekend sulla pista di Sepang. Tutti contro Sykes che vuole proseguire la sua striscia positiva. Attenzione a Melandri che conosce la pista ed ha voglia di riscatto | C. Baldi
5 giugno 2014

Punti chiave

In un calendario ancora da confermare e caratterizzato da pause troppo lunghe, una nota positiva è rappresentata dall’introduzione della tappa malese di Sepang. L’area dell’estremo oriente è particolarmente interessante per le case produttrici di moto e qui la Superbike può trovare nuovi appassionati e magari anche nuovi sponsor. Ma non sono sole le case a guardare con interesse ai mercati emergenti, in quanto l’event main sponsor del round di Sepang è la Pirelli, che in questo modo conferma il suo forte interesse per i mondiali delle derivate dalla serie, ma anche per i mercati asiatici. Tutti i maggiori produttori di moto hanno unità produttive in quest’area e anche la casa di pneumatici italiana avvierà una propria produzione in Indonesia, a partire dal 2015.

Per il weekend malese della Superbike, la Pirelli presenterà una nuova gomma da bagnato, adatta a sostenere le alte temperature che si vengono a creare nella parte centrale dello pneumatico, lungo i due lunghissimi rettilinei, divisi da un tornantino fatto apposta per facilitare i sorpassi. Il clima della Malesia, caldo e umido, non esclude infatti la possibilità di piogge, specialmente nelle ore calde del pomeriggio e Pirelli si è voluta premunire, introducendo questa nuova gomma rain che dovrebbe essere esente da fenomeni di blister. Se invece non pioverà, la scelta degli pneumatici non sarà certo cosa facile per i piloti, su di una pista così varia e con temperature solitamente molto elevate.

Tom Sykes
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Pioggia o non pioggia gli occhi saranno puntati su Tom Sykes, che dopo la doppietta di Donington farà di tutto per tentare la fuga in classifica, anche se i suoi inseguitori non gli daranno tregua, ad iniziare dal suo compagno di squadra Loris Baz, libero sino ad ora da ordini di scuderia. Sykes è da giorni a Kuala Lumpur per alcuni eventi promozionali organizzati dalla Dorna e dalla Kawasaki. Tom conosce la pista malese per avervi effettuato alcune sessioni prove nel 2011, così come ha fatto anche Johnny Rea, che a Sepang, alcuni anni or sono, testò la Honda MotoGP 800. Ma con la CBR la musica sarà diversa ed il pilota del team Pata Honda Ten Kate dovrà impegnarsi al massimo per recuperare il terreno perduto a Donington e tenere il passo del campione del mondo 2013.

I due piloti Aprilia Guintoli e Melandri, arrivano in Malesia con spirito diverso
. Il francese è in piena lotta per il titolo, ma sa che non gli basterà essere regolare per raggiungere la vetta della classifica. Marco Melandri invece è alla ricerca di una svolta, di una vittoria che possa dare un’impronta diversa a questa sua difficile stagione e Sepang potrebbe essere il palcoscenico giusto. Il ravennate conosce bene una pista (fu secondo in MotoGP nel 2007 dietro a Stoner) che potrebbe essere favorevole alla sua RSV4, che sui due lunghi rettilinei avrà modo di scatenare tutti i cavalli dei quali dispone il suo potente propulsore. E lo stesso dicasi per Toni Elias al quale questo tracciato piace molto e che ultimamente ha mostrato segnali di miglioramento.

Davide Giugliano
Davide Giugliano


Al contrario Sepang potrebbe creare invece problemi alle Panigale di Giugliano e Davies, da sempre carenti nella velocità di punta rispetto alle quattro cilindri. Davide ha visto la pista solo alla Play Station, mentre Chaz ci ha già corso in passato, così come ci ha corso anche Bryan Staring, che debutterà in gara sulla Kawasaki del team Grillini, anche se le sue condizioni fisiche non sono ancora ottimali, con una spalla che lo preoccupa maggiormente rispetto al braccio fratturato. Anche Camier non sarà al 100% a causa della lacerazione parziale del bicipite sinistro che si dovrebbe essere risolta, ma che non ha dato modo al pilota della BMW di allenarsi come avrebbe voluto. E la condizione fisica sarà determinante visti il grande caldo e soprattutto l’alto tasso di umidità che rende estremamente difficile l’impegno dei piloti.