Il circus della Superbike si è spostato a Salt Lake City, dove lunedì si disputeranno le due manche della sesta tappa del mondiale 2012. Come è già avvenuto negli anni precedenti, le gare si corrono di lunedì in quanto nell’ultimo lunedì del mese di maggio gli Stati Uniti d’America commemorano i caduti per la Patria. Quello del Miller Motorsports Park è un circuito molto bello e caratteristico, posizionato all’interno di una grande vallata circondata da alte montagne spesso innevate.
E’ un circuito tecnico e molto veloce dove negli anni precedenti (la Superbike vi corre dal 2008) chi ha vinto la prima manche non solo si è poi aggiudicato anche la seconda, ma tre volte su quattro si è poi laureato campione del mondo. E’ successo a Spies nel 2009, a Biaggi nel 2010 e a Checa nel 2011.
Checa grande favorito
Checa è da sempre il grande favorito del Miller, da quando nel 2008 conquistò la pole ed entrambi le gare. L’anno successivo, sempre con la Honda ottenne un secondo posto e cadde in gara due. Passato alla Ducati nel 2010 rimasero famosi i suoi due incredibili ritiri in entrambe le manche mentre era in testa e stava dominando le gare. Si è rifatto lo scorso anno conquistando la Superpole e due vittorie in gara. Ma la pista americana piace anche a Biaggi che portò vicino al podio la sua Ducati privata 8quarto) nel 2008, mentre l’anno dopo arrivò quinto in gara due nel suo primo anno in Aprilia. I ritiri di Checa gli aprirono le porte di una doppia vittoria nel 2011, nella stagione che lo vide poi vincere il titolo mondiale.
Melandri e Sykes non si sono mai piazzati nei primi cinque e cercheranno quindi di sfatare la tradizione negativa. L’italiano della BMW lo scorso anno fece bene in Superpole, terzo, ma poi in gara non andò oltre un decimo ed un sesto posto. Da dimenticare i risultati di Sykes del 2009 e 2010, mentre lo scorso anno Tom ha ottenuto gli stessi risultati di melandri a manche invertite: sesto e decimo. Siamo certi che per loro quest’anno la musica potrà essere completamente diversa. Gli inglesi Haslam (a podio con la Suzuki nel 2010) e Laverty (quarto con la Yamaha lo scorso anno in gara due) cercheranno certamente di migliorarsi. A Camier piacerebbe ripetere i risultati ottenuti quando era all’Aprilia (quarto e secondo sia nel 2010 che nel 2011) mentre Rea ha ottenuto i suoi migliori risultati a Miller nelle sue prime gare del 2009, quando fu quinto e terzo, mentre i suoi risultati al Miller sono poi andati calando sino all’incidente con Biaggi ed all’undicesimo posto dell'anno scorso.
Un circuito per le Ducati
Quello americano è sempre stato
un circuito favorevole ai piloti Ducati che nel 2011 (gara uno) hanno monopolizzato il podio con Checa, Smrz e Guintoli e che in quattro anni sono saliti sul podio ben nove volte, contro i cinque Aprilia, i quattro Honda e Yamaha ed i due della Suzuki.
Le BMW si presentano in America finalmente competitive non solo con Melandri ed Haslam, ma anche con Badovini e Fabrizio. Michel nei primi due anni e sempre salito sul podio (una volta secondo e tre volte terzo) ma negli ultimi due anni non ha combinato molto. Ayrton invece vi ha corso nel 2008 con Pedercini e risultò il migliore dei piloti Kawasaki in gara uno, mentre lo scorso anno fu il migliore dei piloti BMW in entrambe le manche.
Rientri
A Salt Lake City
i piloti al via delle due gare della Superbike saranno 24 perché rientreranno gli infortunati di Monza Salom e Hopkins, mentre sarà
ancora assente McCormick nelle fila del team Liberty Effenbert. Loris baz sostituirà ancora Lascorz mentre proprio oggi il team Grillini ha comunicato che il posto di Aitchison verrà preso dall’americano Jake Holden, ventinovenne di Tacoma, Washington.
Da parte sua
Aitchison da noi intervistato telefonicamente ha dichiarato: «Le ultime gare del campionato mondiale Superbike sono state per me molto interessanti. Sino ad Assen c’erano molte idee nel team Grillini circa la direzione da intraprendere per sviluppare la nostra moto. Purtroppo – prosegue Mark - il meteo davvero difficile ha sempre condizionato le mie prestazioni. Non abbiamo nemmeno mai avuto il tempo di fare dei test che avrebbero consentito alla squadra di avere dei dati sui quali poter lavorare. Solo nelle ultime due gare di Donington Park i miei tecnici hanno potuto raccogliere delle informazioni che saranno certamente molto utili per comprendere meglio la situazione. Cercare di utilizzare i weekend di gara come test per trovare nuovi assetti e per sviluppare la moto non è certamente la situazione ideale, specialmente poi se le condizioni sono quelle che abbiamo trovato ad Assen e a Monza. Purtroppo però il punto di vista del team Grillini era completamente diverso dal mio e questo ha portato alla rottura del nostro rapporto».
Dichiarazioni corrette e diplomatiche che rientrano in pieno nello stile del pilota australiano. Cercando di interpretare le sue dichiarazioni, traspare come il team gli richiedesse risultati alquanto difficili da ottenere, vista la situazione tecnica della squadra ed il pochissimo tempo a disposizione di tecnici e pilota per migliorarla. Le prossime gare ci potranno chiarire chi abbia torto e chi ragione.
La speranza è comunque che il team Grillini possa trarre beneficio dal cambio del pilota e che ad Aitchison venga offerta un’altra possibilità nel mondiale Superbike.