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La gara, quella vera, inizia alla fine del secondo giro con Corser fino ad allora in testa superato in staccata da Biaggi, Laverty e poi Melandri. I protagonisti di gara uno ci sono tutti. Inizia allora il duello che vede alternarsi in testa Meandri e Biaggi, ma il pilota Yamaha non regge il ritmo e viene superato da Laverty e Biaggi mentre Haslam lo tallona da vicino.
L’Aprilia del Corsaro sorpassa Laverty di potenza nel rettilineo al 5° giro. Davanti è bagarre e Haslam dopo aver superato Melandri approfitta delle schermaglie dei primi due per recuperare terreno e aggrapparsi agli scarichi di Biaggi. Lotta anche nelle retrovie, con Haga e Checa che a metà gara combattono per l'ottava posizione.
Al nono giro Laverty e Biaggi staccano gli altri di un secondo e mezzo, Haslam e Melandri inseguono.
Biaggi sbaglia la staccata del rettilineo d'arrivo e apre la porta ad Haslam e Melandri. Immediata la reazione del campione del mondo che in metà giro ritorna in seconda posizione. Max spinge per recuperare terreno e arriva ancora lungo, questa volta all'Ascari, e si ritrova di nuovo in quarta posizione.
Nemmeno un giro ed è di nuovo all’inseguimento della R1. Ma mentre Biaggi infiamma le tribune gremite di bandiere corsare con sorpassi e staccate al limite, Laverty prende quasi due secondi e mezzo di vantaggio e si avvia a vincere.
Max a 5 giri dal termine non molla e recupera 7 decimi, ma è troppo tardi. Anche perché il pilota Yamaha reagisce e rialza il ritmo. Sotto la bandiera a scacchi transitano allora nell’ordine Laverty, Biaggi a 1”5, Haslam, Melandri e Fabrizio. Checa chiude nono, davanti a Badovini 11esimo.
Un poco di delusione in casa Aprilia che dopo i record di ieri pomeriggio sperava in una vittoria del Corsaro. Anche Haslam ha qualcosa da recriminare e qualche errore da farsi perdonare ma porta comunque ancora la BMW sul podio. Melandri alla sua prima gara su questa pista sfiora il podio e si prepara per far meglio in gara due. Checa sperava di entrare nei primi otto, ma la vittoria di Laverty toglie cinque punti a Biaggi e rincuora lo spagnolo che su questa pista soffre sempre tanto, così come la sua Ducati. Ottimo Badovini undicesimo mentre la wild card Fabrizio Lai termina all’ultimo posto. Fuori gioco Rolfo per problemi alla sua Kawasaki e Lascorz per una caduta all’uscita della Parabolica.
Alle 15,30 il via alla seconda manche.
1. Eugene Laverty (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 31'09.584
2. Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 31'11.159
3. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 31'12.662
4. Marco Melandri (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 31'12.839
5. Michel Fabrizio (Team Suzuki Alstare) Suzuki GSX-R1000 31'21.396
6. Jonathan Rea (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 31'21.955
7. Troy Corser (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 31'22.864
8. Leon Camier (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 31'27.003
9. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 31'27.153
10. Jakub Smrz (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 31'28.004
11. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia SBK Team) BMW S1000 RR 31'29.615
12. Sylvain Guintoli (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 31'29.989
13. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team Superbike) Kawasaki ZX-10R 31'36.277
14. Maxime Berger (Supersonic Racing Team) Ducati 1098R 31'48.013
15. Ruben Xaus (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 31'49.748
16. Noriyuki Haga (PATA Racing Team Aprilia) Aprilia RSV4 Factory 31'58.665
17. Mark Aitchison (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 32'07.514
18. Fabrizio Lai (Echo Sport Racing Company) Honda CBR1000RR 32'12.623
RT. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 15'45.819
RT. Roberto Rolfo (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 10'46.955