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La FIM ha da poco diramato le regole guida del prossimo campionato mondiale Superbike EVO, stabilite assieme alla MSMA ed alla Dorna. L’obiettivo era quello di avere moto più vicine alla serie ed una reale riduzione dei costi. Ma questi obiettivi sono effettivamente stati raggiunti? E alla luce di queste nuove regole quale potrebbe essere il futuro del mondiale delle derivate dalla serie? Lo abbiamo chiesto a Romano Albesiano (Aprilia), Andrea Buzzoni (BMW), Ernesto Marinelli (Ducati) e Carlo Fiorani (Honda)
Romano Albesiano: «Una risposta veritiera l'avremo solo nei primi test della nuova stagione. Allo stato attuale credo ci possa essere il rischio di un certo sbilanciamento a favore dei bicilindrici, nonostante sia stato resto più efficace il sistema di correzione delle prestazioni. Stando alle basi di partenza, è possibile che si verifichi una situazione del genere al "pronti via" del campionato 2015».
Il concetto iniziale era quello di usare l’elettronica di serie, mentre ora questo principio viene meno e quindi le case faranno comunque la differenza. Non vincerà il prodotto di serie migliore, ma chi avrà alle spalle il miglior centro R&D
Andrea Buzzoni: «La mia sensazione è che la volontà di avvicinare le Superbike al prodotto di serie non sia stata completamente rispettata. Questo nuovo regolamento lascia aperte alcune porte nelle quali i reparti corse delle case produttrici che si vorranno impegnare in Superbike, troveranno modo di entrare per lavorare e per fare la differenza. Mi riferisco soprattutto all’elettronica che sarà libera. Questo significa che sarà ancora molto elaborata ed evoluta. Di conseguenza anche se il costo delle centraline sarà diminuito, resterà onerosa la gestione dell’elettronica, che non ritengo possa essere possibile senza un ingegnere della casa madre. Il concetto iniziale era quello di usare l’elettronica di serie, mentre ora questo principio viene meno e quindi le case faranno comunque la differenza. Non vincerà il prodotto di serie migliore, ma chi avrà alle spalle il miglior centro R&D, in grado di sviluppare al meglio la parte elettronica. Per quanto riguarda la riduzione dei costi è chiaro che si potrà risparmiare maggiormente rispetto agli anni precedenti, ma ricordiamoci che il costo del materiale per una squadra pesa solo per il 30% circa del budget totale, dove le voci principali sono quelle del personale e della logistica».
Ernesto Marinelli : «Penso che il regolamento pubblicato rappresenti un buon compromesso. Sicuramente aiuterà ad abbassare i costi di gestione, un fattore fondamentale per la sopravvivenza dei team in questa congiuntura economica. La parte ciclistica è rimasta invariata e le limitazioni si sono concentrate sulla parte elettronica e sul motore. Sul lato motore ritengo questo nuovo assetto più bilanciato e sono convinto che aiuterà ad avere un maggior numero di piloti racchiusi in qualche decimo di secondo, con il risultato di avere gare più combattute e più quindi ancora più belle. La parte elettronica verrà ridimensionata ed i costi sensibilmente ridotti, ma continuerà ad essere possibile fare sviluppo software e quindi l'esperienza fatta nelle corse continuerà ad essere disponibile per il travaso sulle moto di produzione. Un aspetto fondamentale per le case produttrici. Un'altra importante innovazione è che sarà obbligatorio rendere disponibile per tutti ogni componente specifico superbike, con i relativi sviluppi. Questa è stata sempre la filosofia Ducati, ma penso che rappresenti una buona garanzia per tutti i team privati, indipendentemente dalla marca che decideranno di rappresentare».
Carlo Fiorani: «Mettere tutti d'accordo non è mai facile, perché ogni costruttore ha le proprie filosofie di progettazione ed il proprio mercato. Inoltre le aziende che partecipano alla WSBK hanno dimensioni molto diverse in termini di volume di affari e di produzione e questo è un ulteriore complicazione. Tenuto conto di questo preliminare (dovuto) credo che la MSMA insieme alla Dorma ed alla FIM, abbiano raggiunto un buon compromesso permettendo a tutti di essere competitivi, grazie alle modifiche introdotte sul motore e sull’elettronica e sicuramente i costi saranno minori, permettendo anche ai privati di partecipare ed essere della partita. Il compito non era facile, pensando soprattutto alle differenze tecniche delle moto che partecipano al campionato WSBK, alla differenza di costo d’acquisto della moto di produzione ed al diverso equipaggiamento di serie. Basta pensare che moto come la Honda CBR 1000RR o la Suzuki GSX-R 1000, costruite per girare su strada con borse e passeggero, se la devono vedere con mezzi costruiti espressamente per la pista e dal costo più che doppio, come ad esempio la Panigale SP o l’Aprilia RSV4 Factory. Ecco, credo che le nuove regole rendano la competizione più "fair"».
Romano Albesiano: «A livello motoristico la RSV4 cambierà in modo sostanziale, per adeguarsi al nuovo regolamento. Possiamo dividere il motore in due parti: quello che sta sopra la guarnizione di testa rimarrà in configurazione SBK, rivista per regimi di rotazione inferiori. Al di sotto di questo elemento il motore rimarrà di serie, quindi sarà quello della RSV4 2015. Dal punto di vista ciclistico ed elettronico invece non ci saranno rivoluzioni, la nostra moto già di serie presenta una base di partenza ottima».
Andrea Buzzoni: «Con Monaco stiamo sviluppando una nuova centralina che utilizzeremo sulla moto di serie. Per il resto non penso che la nostra moto cambierà molto».
Ernesto Marinelli: «La parte ciclistica rimarrà pressoché invariata, l'elettronica sarà completamente nuova ed il motore un EVO potenziato, per quanto consentito dal nuovo regolamento. Vedendo comunque le prestazioni della categoria EVO 2014 non mi aspetto che decadano drasticamente».
Carlo Fiorani: «Dovremo adattare i motori alle nuove regole, utilizzando alcuni componenti di serie, ma la filosofia del tuning rimarrà la stessa. Per l'elettronica stiamo valutando diverse possibilità per rientrare nel “price cap” di 8000 euro, ma non dovrebbero esserci grandi differenze con le prestazioni di quella attuale. Inoltre se le stesse regole saranno adottate anche da altri campionati, tipo l'Endurance, sarà possibile fare un’economia di scala e vendere kit motore ed elettronica a prezzi ancora più abbordabili».
Se fosse imposta una maggior aderenza al prodotto di serie, lo scenario competitivo sarebbe fortemente diverso
Andrea Buzzoni : «Come sappiamo BMW Motorrad ha deciso di non impegnarsi più direttamente nel mondiale Superbike con un factory team. Stiamo quindi valutando, proprio in base a queste nuove regole, quanto potrà essere competitiva una squadra, seppur preparata e competente, come il nostro Motorrad Italia. In altre parole se riterremo di poter lottare per le posizioni che contano potremo decidere di continuare. In caso contrario non siamo interessati a correre per fare numero».
Ernesto Marinelli: «E' sempre difficile prevedere cosa succederà in futuro perché ci sono veramente molti fattori che possono influenzare le scelte per gli anni a venire. Abbiamo comunque un contratto di 2 anni con entrambi i nostri piloti e questo ci ha consentito di pianificare bene sia 2014 che il 2015».
Carlo Fiorani: «Sicuramente i nostri programmi non saranno influenzati dalle nuove regole che condividiamo pienamente, ma a Giugno è troppo presto per parlare di piloti, squadre e partecipazione in chiave 2015. Come ogni anno a Luglio ci sarà la battaglia per ottenere il budget per l'anno successivo e come per tutti, in questo clima di crisi, anche in Honda la parola d'ordine è "tagliare". Però speriamo di farcela anche questa volta per poter essere in prima fila nel 2015 !».