Le pagelle di Silverstone

Le pagelle di Silverstone
Checa vince entrambe le gare sconfiggendo i suoi avversari nella lotta per il titolo ed i padroni di casa inglesi. Battà smentisce le voci di un suo accordo con la Kawasaki. Anteprima di un addio? | C. Baldi, Silverstone
1 agosto 2011

 

Qui in Inghilterra lo scorso anno gli inglesi avevano monopolizzato il podio in entrambe le manche e Checa era tornato a casa con un settimo ed un decimo posto alquanto deludenti. Biaggi aveva ottenuto invece risultati decisamente migliori : sesto e quinto.

Crutchlow aveva vinto tutte e due le manche con la stessa R1 che ora utilizza Melandri. La pista di Silverstone non sembrava quindi favorevole alla Ducati e tanto meno a Checa e questo alimentava le speranze dei suoi inseguitori, che contavano di proseguire in quella rimonta che li aveva portati a recuperare ben 48 punti nei confronti dello spagnolo nelle ultime quattro gare ed a riaprire di fatto il campionato 2011.

Ma questo sembra essere proprio l’anno di Carlos e della sua Ducati. Il pilota del team Althea ha fatto bottino pieno, assestando un colpo forse letale ai suoi avversari e dimostrando sulla pista inglese una netta superiorità. Tra prove e gare il peggior risultato di Checa è stato il quinto posto nelle libere del venerdì. Lo spagnolo della Ducati ha mostrato un passo costantemente più veloce di tutti gli altri e solo la Superpole aveva illuso la pattuglia inglese (nella quale includiamo anche Hopkins, visto che ora l’americano gareggia nel British Superbike e questa pista la conosce piuttosto bene) di poter ripetere i successi dello scorso anno. In gara però le illusioni dei rivali di Checa sono durate lo spazio di qualche giro.

Melandri ha retto il colpo ed è quello che esce con meno lividi da questa lotta. Il suo compagno di squadra gli è stato davanti, ma si correva in Inghilterra ed era lecito attendersi che Eugene tirasse fuori gli artigli. Biaggi invece ha accusato il colpo. In due sole gare Max ha visto raddoppiare lo svantaggio che lo separa da Checa e quando mancano otto manches al termine del campionato 62 punti non sono certo pochi da recuperare. Stiamo parlando della Superbike, dove tutto è possibile, ma il Corsaro sa che da ora in avanti non sono più ammessi errori e che se vorrà confermarsi campione del mondo dovrà tentare il tutto per tutto nei prossimi quattro rounds.

Passando agli altri piloti, quelli per intenderci che ormai puntano solo al successo di tappa ma non possono più ambire alla vittoria del titolo, queste due gare hanno messo in mostra Camier, fermato solo dalla sfortuna in gara uno, Hopkins che speriamo di rivedere in pianta stabile nella Superbike del 2012 e Haga che sembrava potesse spaccare il mondo ma alla fine ha spaccato solo due Aprilia. L’infermeria della Superbike è sempre affollata di gente che entra ed esce. Ad un Toseland finalmente in grado di terminare tutte e due le gare fa da contraltare Sykes, che si frattura la caviglia nelle prove di sabato. Corser rientra in squadra dopo aver saltato le gare di Brno, mentre Vermeulen continua un calvario che sembra non avere fine. La Honda vedova di Rea e Xaus non raccoglie nemmeno un punto e colleziona due cadute ed un ritiro. “Mala tempora currunt” per la casa motociclistica più grande del mondo. Nemmeno la Kawasaki sta raccogliendo grandi risultati e senza Sykes e Vermeulen restano solo Lascorz ed i due piloti di Pedercini a tenere alto l’onore della casa di Akashi e a cercare di mettere a frutto il grande investimento e le grandi ambizioni legati alla nuova Ninja.

Parlando di Kawasaki ha destato scalpore il comunicato ufficiale del team Alstare con il quale il patron Francis Batta ha voluto mettere a tacere le voci che lo volevano vicino ad un accordo con la casa giapponese. “Se la Suzuki deciderà di smettere anche il team Alstare abbandonerà la Superbike”. Questa dichiarazione di Battà più che un comunicato a noi è sembrato un commiato. Staremo a vedere e speriamo che qualcuno riuscirà a far cambiare idea ad uno degli uomini che hanno fatto la storia di questo campionato.
Ecco i nostri giudizi sui protagonisti delle gare inglesi.


Carlos Checa – E’ tornato il rullo compressore che sta dominando questa stagione. Ai suoi avversari ha concesso la vetrina della Superpole, dove a lui interessava solo conquistare un posto in prima fila per poter poi andare in testa e imporre alle gare un ritmo insostenibile per tutti i suoi avversari. La moto lo asseconda in pieno ed il suo team non sbaglia una mossa. Ha 62 punti di vantaggio su Biaggi e 71 su Melandri, ma ha dichiarato che alla classifica penserà solo prima dell’ultima gara di Portimao. E’ la serenità del più forte. Voto 10


Eugene Laverty – Dopo la doppia vittoria di Monza la matricola della Yamaha non era più salita sul podio, ma sulla pista di casa Eugene ha cercato di ripetere l’impresa compiuta in Brianza. Solo Checa in gara e Hopkins in Superpole hanno saputo fare meglio di lui e con questi risultati si conferma al quarto posto della classifica generale. Quando un giovane, una speranza del motociclismo è davvero forte lo dimostra proprio come sta facendo Laverty. Voto 9


Marco Melandri – Un weekend iniziato in sordina, ma terminato con due podi. Nel giorno del trionfo di Checa, Macho limita i danni e si avvicina a Biaggi. Questo circuito sembrava favorevole alla sua R1, come ha dimostrato anche il suo compagno di squadra, ma Marco non ne ha saputo approfittare sino in fondo ed ha fatto fatica a mettere a punto la sua moto. Però a corso due gare coraggiose nelle quali non si è mai dato per vinto. La lotta non lo spaventa e Checa sa che se lo troverà alle calcagna sino alla fine. Voto 8


John Hopkins – Ha superato i problemi fisici che lo avevano pesantemente condizionato nel 2009, quando corse alcune gare nel mondiale Superbike con il team Honda Stiggy ed ora Hopper è tornato ad essere il pilota che in MotoGP stupiva per le sue pieghe e per le sue lunghissime impennate. Siamo contenti che il motociclismo abbia recuperato un pilota che sembrava essersi perso. Rispetto al British Superbike il mondiale è molto più difficile ed in gara John non ha saputo ripetete l’exploit della Superpole. Ha conunue dimostrato che non sfigurerebbe tra i top riders del mondiale delle derivate dalla serie e di certo qualcuno sta già pensando di riportarcelo nel 2012. Voto 7


Max Biaggi – Quest’anno Max non sembra proprio essere baciato dalla fortuna. In Superpole, per la prima volta in questa stagione, non è riuscito ad entrare nella terza ed ultima fase ed ha dovuto partire dalla terza fila. In gara uno un contatto con Corser gli ha piegato la leva del freno e questo lo ha ostacolato non poco, così come i problemi alla frizione che sono sopraggiunti dopo pochi giri. E’ andata decisamente meglio in gara due dove ha lottato sino all’ultimo metro con Melandri. Certo dal campione del mondo ci aspetta sempre che lotti per vincere, ma questa pista non è mai andata a genio al Corsaro che, come gli è successo già altre volte in questa stagione, è sembrato un po' troppo nervoso. I punti che lo separano da Checa sono molti, ma i giochi sono ancora aperti. Nelle prossime quattro gare ci piacerebbe vedere un Biaggi combattivo che si gioca il tutto per tutto. D’altronde ormai ci sono ben pochi calcoli da fare. Voto 6


Leon Camier – Questa volta il giovane pilota dell’Aprilia non ha sbagliato nulla e davanti al suo pubblico ha dato il massimo per poter salire sul podio. Purtroppo per lui un inconveniente tecnico in gara uno ed un repentino calo di gomme in gara due gli hanno concesso solo un quindicesimo ed un quinto posto. Un po' poco per Leon, che questa volta meritava decisamente di più. Gli restano ancora quattro gare per dimostrare che non va forte solo in Inghilterra e per convincere l’Aprilia a rinnovargli il contratto.
Voto 6,5


Sylvain Guintoli – Il francese sente aria di taglio ed allora apre più velocemente la manopola del gas. Quinto in Superpole, nelle due gare porta a casa due onorevoli sesti posti. Una stagione difficile la sua, condizionata dalla brutta caduta di Phillip Island. Sylvain non è un fuoriclasse, ma siamo certi che può fare decisamente meglio. Voto 6,5


Leon Haslam – Nemmeno l’aria di casa è servita a Leon per tornare sul podio. Il pilota della BMW ci è andato vicino in gara uno, quarto, mentre nella seconda è arrivato ottavo ad un soffio da Hopkins. In Superpole non ha centrato la terza fase, ma visto come sta andando la sua stagione ed i suoi precedenti risultati, il suo è stato un weekend meno triste del solito. Forza Leon non mollare. Manca poco alla fine del campionato. Voto 5,5


Maxime Berger – Il pilota più giovane del mondiale Superbike 2011 in prova ha fatto vedere grandi cose. Secondo nelle qualifiche del venerdì e quarto in quelle di sabato. Poi in Superpole non riesce a sfruttare la gomma da tempo e deve partire indietro. Berger, Lascorz, Aitchison e Laverty stanno dimostrando che vale la pena puntare sui giovani e che forse è il caso di smetterla di dare moto competitive a piloti di nome, ma che ormai non hanno più nulla da dimostrare. Bravo Maxime e bravo Soncini a credere in lui.
Voto 7


Noriyuki Haga – La sua Superpole faceva ben sperare ed in entrambe le gare il giapponese era partito davvero forte. Nella prima manche però una scivolata lo ha tolto dalla gara e nella seconda ci ha pensato un guasto alla sua Aprilia a farlo rientrare prematuramente ai box. Ogni tanto Nitronori ci ricorda che ha avuto un passato pieno di successi. Bagliori nella notte. Voto 5


Joan Lascorz – Lo spagnolo riscatta delle prove decisamente da dimenticare con una prima gara sorprendete che lo vede terminare al settimo posto. Poi in gara due il suo radiatore dell’acqua gli fa una doccia inattesa e lui preferisce tornare al box per asciugarsi. Nel 2010 qui a Silverstone Joan si era infortunato seriamente e forse il ricordo di quanto accadutogli nel primo giro della gara della Supersport dello scorso anno lo ha condizionato. Da rivedere. Voto 6


La Superbike va in ferie e dovremo aspettare i primi di Settembre per vedere cosa succederà sul circuito del Nurburgring. Tratteniamo il fiato per un finale che si preannuncia al cardiopalma. Saranno quattro rounds da non perdere, in perfetto stile Superbike.

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