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La prima delle due gare che abbiamo visto a Donington è stata un susseguirsi di colpi di scena. Sono bastati pochi giri per perdere il conto dei sorpassi e dei tentativi di soprasso che molte volte hanno costretto i piloti ad arrivare troppo lunghi o ad allargare il raggio di curva sin quasi ad uscire sull’erba. Eravamo tutti convinti che venire a correre a Donington a fine marzo significasse freddo e pioggia. Per fortuna la seconda non si è fatta vedere ed i cinquantamila appassionati accordi sul circuito del Leicestershire non hanno avuto modo di avvertire il freddo, presi com’erano a godersi due gare incredibili, in perfetto Superbike style. Per fortuna in gara1 Checa ha scelto un tipo di gomme che per gran parte della corsa non gli hanno consentito di imporre il suo ritmo tremendo, se no avremmo assistito a due gare fotocopia di quelle viste a Phillip Island.
Ma Checa o non Checa, a dare spettacolo ci hanno pensato tutti gli altri, da Smrz a Camier, da Melandri ad Haslam. Non sono mancate le cadute, spettacolari quanto fortunatamente innocue (per i piloti ma non per le loro sfortunate moto). Tra queste spicca quella di Maxime Berger che a causa di un cedimento strutturale del suo cerchio posteriore si è ritrovato senza gomma posteriore nella curva che immette sul rettilineo.
Un weekend pieno di avvenimenti da ricordare e che per alcuni dei protagonisti di Donington Park sarà difficile da dimenticare. Tutti attendevano Biaggi e invece si sono confermati Checa e Melandri. Tutti si aspettavano le grandi prestazioni dei piloti inglesi che lo scorso hanno avevano dominato a Silverstone, nell’unica prova corsa nel Regno Unito, ma alla fine il solo Camier è riuscito a salire sul podio.
Ecco i nostri giudizi sui piloti che ci hanno regalato lo spettacolo della Superbike. Quello spettacolo che La7 ci ha parzialmente negato, trasmettendo in differita anziché in diretta la prima manche, quella più bella. Ma la colpa non è certo di Vignando, di Sanchini o men che meno del simpatico Calia. Loro erano qui con noi al freddo di Donington a fare il loro lavoro. Quelli che dobbiamo ringraziare sono i vertici di La7. Come disse Gianni Minà della RAI che tanti anni fa avrebbe dovuto passare la linea a Silverstone (anche allora c’era di mezzo l’Inghilterra) dove stava per partire la gara della 500, ma che invece continuò a parlare di pugilato : “I motociclisti? Possono aspettare…”.
Ma prima di partire con le nostre pagelle ci dobbiamo congratulare con Luca Scassa che sta dominando il mondiale Supersport con due vittorie su due gare sin qui disputate. Bravo Luca continua così.
Carlos Checa – I suoi peggiori risultati stagionali sono stati sino ad ora il terzo posto in gara uno a Donington e il terzo posto nella prima sessione di prove ufficiali sempre sul circuito inglese. Un inizio niente male. In molti temevano che Biaggi avrebbe potuto dominare incontrastato questo mondiale 2011, ma al contrario se lo spagnolo dovesse continuare su questi ritmi il titolo prenderebbe la strada di Barcellona. Melandri deve recuperargli già 19 punti e Biaggi 49. La scelta di una gomma dura lo ha penalizzato in gara uno, ma nella seconda, azzeccata la gomma giusta, il pilota del team Althea ha ripetuto la gara in solitaria che aveva già disputato in Australia. Carlos era particolarmente felice per questa vittoria in quanto proprio su questo circuito nella gara della GP del 1998, era stato vittima di una brutta caduta alla Craner Curve ed aveva rischiato grosse complicazioni. Per fortuna Carlos si riprese al meglio e ieri ha cancellato quell’incubo che si portava dietro, legato alla pista inglese. Più avanti ci saranno circuiti meno adatti a lui e alla sua Ducati, ma nel frattempo onore ad un grande pilota e ad un grande professionista. Voto 9,5
Marco Melandri – Meno male che, dovendosi abituare alla Superbike ed avendo una spalla non proprio a posto, Marco temeva di dover iniziare ad handicap questo suo primo mondiale delle derivate dalla serie. Una vittoria, un secondo ed un terzo posto in quattro manches non sono certo risultati da buttare per un pilota che sembrava privo di stimoli e poco adatto alla bagarre tipica della Superbike. E invece è proprio nella bagarre che il pilota della Yamaha si esalta. Dopo aver lottato con Biaggi a Phillip Island, in Inghilterra ha dovuto stringere i denti con Smrz, Haslma e Camier. La grinta e la determinazione mostrare in gara uno sono state impressionanti, mentre nella seconda manche ha dovuto soccombere solo ad un grande Checa. E non dimentichiamoci che partiva dalla terza fila dopo una Superpole sventurata. Voto 9
Max Biaggi – Il re è nudo. A Donington Biaggi ha vissuto un weekend da incubo, negativo sotto tutti i punti di vista. Torna a casa con soli 9 punti dopo una Superpole sconcertante, una prima gara piena di errori ed una falsa partenza in gara due che alla fine gli è costata la bandiera nera. Troppo brutto per essere vero. Non si riesce a comprendere il motivo di tanto nervosismo, anche perché per la prima volta Max era stato il più veloce già nelle prove del venerdì. Lui che solitamente inizia il weekend di gare quasi in sordina per continuare poi in crescendo, questo venerdì era già davanti a tutti facendo presagire due gare da dominatore. Invece poi il Corsaro ha commesso moltissimi errori di tutti i tipi. Fuori e dentro la pista. Ora deve avere la forza di girar pagina e di riprendere il percorso che lo scorso anno gli ha consentito di conquistare il titolo mondiale. Ha la forza e la bravura per poterlo fare. Voto 4
Jakub Smrz - Ma allora Kuba non va forte solo in prova. A parte gli scherzi il simpatico pilota della Repubblica Ceca a Donington ha disputato la miglior gara della sua carriera e solo un repentino calo di gomme lo hanno costretto a rinunciare ad una vittoria che ad un certo punto sembrava cosa fatta. In gara due non si è ripetuto e ha concluso all’ottavo posto. Smrz sembra più maturo e più sicuro dei suoi mezzi e siamo certi che prima o poi la vittoria arriverà. Il team Liberty è solo alla sua seconda gara, ma le Ducati del team con sede a Praga (ma personale tutto italiano) vanno davvero forte. Bravi loro e bravo Jakub. Voto 7,5
Leon Haslam – La BMW S1000RR vale quanto le prestazioni di Corser o quanto quelle di Haslam? La verità sta nel mezzo nel senso che l’australiano soffre molto i difetti della moto tedesca (un inizio di stagione sconcertante per un pilota esperto come lui) mentre Leon riesce a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a portare a casa risultati eccezionali se si considerano i problemi da sempre manifestati dalla moto della BMW. A Donington Haslam è arrivato per due volte ai piedi del podio dopo due gare molto combattute, dove ha dato tutto. Pensiamo che meriti una moto più competitiva e speriamo che il team tedesco riesca a fornirgliela al più presto. Per il bene suo e del campionato Superbike. Voto 8
Leon Camier – In mancanza del pilota di punta della sua squadra, il numero 2 (di numero e di fatto) dell’Aprilia in gara due ha mostrato gli artigli e solo nel finale ha ceduto la seconda piazza a Melandri. Nella prima manche era stato a fianco di Biaggi e con lui aveva diviso posizioni di rincalzo. Poi si è ricordato di essere in Inghilterra, sul circuito di casa ed alla guida di quella che è probabilmente la miglior moto del lotto. Bisognerebbe che se lo ricordasse più spesso e che fosse molto più regolare. Voto 7,5
Johnny Rea – Queste di Donington avrebbero potuto essere le sue gare se Rea si fosse presentato a questo appuntamento in condizioni fisiche migliori. Un inizio sfortunato in Australia sta condizionando la stagione del pilota del team Castrol Honda. Speriamo che si riprenda presto e che torni a mostrare tutta la sua classe e la sua grinta. Per ora protagonista mancato. Voto 6
Eugene Laverty – Laverty sembrava inizialmente non aver sofferto il passaggio dalla Supersport alla Superbike, ma ora sta invece commettendo troppi errori e sta perdendo quella sicurezza indispensabile per far bene. Qui a Donington è caduto due volte, durante la Superpole ed in gara uno. In gara due invece non è riuscito a trovare il ritmo giusto e si è classificato solo quattordicesimo. La Superbike va affrontata in modo diverso ed Eugene se ne sta accorgendo. Ha talento e voglia per recuperare. Voto 4
Tom Sykes – Andava più forte con la moto vecchia, con la quale lo scorso anno ha fatto un finale di stagione sorprendente. Questa nuova Ninja fa faticare lui e tutti i piloti della casa di Akashi. Tom qui a casa sua voleva fare bene e salire sul podio, ma in gara1 ha commesso un errore e ha rischiato di compromettere altri piloti nella sua caduta, mentre nella seconda non si è mai visto e ha concluso dodicesimo. Colpa sua o della nuova Kawasaki? Aspettiamo le prossime gare per saperlo, ma di fatto l’unico che potrebbe sfruttare tutto il potenziale della ZX-10R è proprio Sykes visto che Lascorz (molto bravo in gara due) sembra ancora un poco acerbo e discontinuo, Vermeulen non riesce a risolvere i suoi problemi al ginocchio e i piloti del team Pedercini sono saliti sulla nuova moto solo in Australia. Forza Tom dimostraci di che pasta sei fatto. Voto 5
Il prossimo appuntamento del mondiale Superbike si disputerà domenica 17 Aprile sulla storica pista di Assen.
1. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 34'21.537
2. Marco Melandri (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 34'24.934
3. Leon Camier (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 34'27.439
4. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 34'35.379
5. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 34'35.790
6. Jonathan Rea (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 34'40.950
7. Michel Fabrizio (Team Suzuki Alstare) Suzuki GSX-R1000 34'41.815
8. Jakub Smrz (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 34'42.697
9. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia SBK Team) BMW S1000 RR 34'45.835
10. Ruben Xaus (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 34'46.444
11. Sylvain Guintoli (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 34'53.977
12. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team Superbike) Kawasaki ZX-10R 34'54.216
13. Troy Corser (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 34'55.607
14. Eugene Laverty (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 34'57.955
15. Roberto Rolfo (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 35'05.574
16. Mark Aitchison (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 35'13.949
17. Noriyuki Haga (PATA Racing Team Aprilia) Aprilia RSV4 Factory 35'18.171
RT. Maxime Berger (Supersonic Racing Team) Ducati 1098R 1'41.588
EX. Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 13'50.189
Donington - SUPERBIKE - Race 1
1. Marco Melandri (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 34'33.189
2. Jakub Smrz (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 34'35.644
3. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 34'39.028
4. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 34'39.365
5. Jonathan Rea (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 34'42.228
6. Noriyuki Haga (PATA Racing Team Aprilia) Aprilia RSV4 Factory 34'42.404
7. Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 34'43.149
8. Leon Camier (Aprilia Alitalia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 34'48.049
9. Troy Corser (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 34'48.066
10. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 34'49.371
11. Sylvain Guintoli (Team Effenbert-Liberty Racing) Ducati 1098R 34'59.009
12. Ruben Xaus (Castrol Honda) Honda CBR1000RR 35'01.567
13. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia SBK Team) BMW S1000 RR 35'05.058
14. Roberto Rolfo (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 35'13.204
15. Mark Aitchison (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 35'33.317
RT. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team Superbike) Kawasaki ZX-10R 25'35.167
RT. Michel Fabrizio (Team Suzuki Alstare) Suzuki GSX-R1000 24'17.861
RT. Maxime Berger (Supersonic Racing Team) Ducati 1098R 7'43.215
RT. Eugene Laverty (Yamaha World Superbike Team) Yamaha YZF R1 4'37.934