Le pagelle del GP di Istanbul

Le pagelle del GP di Istanbul
Laverty recupera molti punti e balza al 3° posto della classifica. Debutto più che positivo per Elias. In gara due per la prima volta nessuna Ducati al via. Tracollo Honda | C. Baldi, Istanbul
16 settembre 2013


Sono molti i motivi di interesse che hanno caratterizzato la prima volta del mondiale Superbike in Turchia. Un weekend che verrà ricordato per la vittoria dell’idolo locale Kenan Sofuoglu in Supersport, per la doppietta di Eugene Laverty, per il debutto di Elias in Superbike, ma anche per essere stata la gara con il minor numero di piloti al via in tutta la storia dei campionati delle derivate dalla serie. E ringraziamo le due wild card turche, senza le quali i piloti al via della seconda manche sarebbero stati solo 13. Una seconda manche nella quale, e anche questo è un dato storico, per la prima volta nessuna Ducati era al via. Una Superbike con pochi piloti, falcidiati per di più dalle molte e rovinose cadute di venerdì, che hanno tolto di mezzo Camier, Neukirchner, Checa e Badovini. Colpa della pista? Colpa delle gomme? Di certo il non aver potuto fare almeno una sessione di prove prima del weekend di gara non ha aiutato.

Sino all’anno scorso quando la Superbike correva su di una pista nuova, team e piloti potevano contare su di un’intera giornata di prove, utile per loro per imparare a conoscere la pista, ma soprattutto indispensabile alla Pirelli per capire quali fossero le gomme migliori per quel tracciato. Qui a Istanbul il produttore di pneumatici italiano ha dovuto ricorrere alle indicazioni della Formula 1 e della GP, ma soprattutto ha dovuto fare i conti con una pista inaspettatamente piena di polvere e non gommata, dove nessuno aveva corso da molto tempo.

Il tracciato è piaciuto molto a tutti i piloti, che però hanno dovuto fare i conti con la mancanza di grip. Le due gare sono state avvincenti, rese ancora più interessanti dalla presenza di Toni Elias, che si è ambientato subito nel mondo e nello stile Superbike. Per farcelo capire lo spagnolo ha anche piantato una bella sportellata a Giugliano all’ultima curva di gara 1. Nessuna cattiveria, sia chiaro, ma solo un incrocio di traiettorie.

Entusiasmo alle stelle per l’idolo di casa Kenan Sofuoglu che ha riempito le tribune (oltre 51.000 spettatori), ma solo per la sua gara, quella della Supersport. Osannato il loro sultano e festeggiata la sua vittoria, i tifosi se ne sono andati e in pochi hanno assistito alla seconda manche della Superbike. Ma non c’è da scandalizzarsi più di tanto, visto cosa successe al Mugello tre anni fa, quando molti spettatori lasciarono l’autodromo dopo la caduta e l’infortunio di Rossi. Eccessivo patriottismo sportivo. Da notare che proprio dopo questa gara il turco può in pratica dare l’addio al titolo mondiale della Supersport, visto che ora Lowes ha ora 49 punti di vantaggio, quando mancano due sole gare al termine.


La Ducati ha visto tutti i suoi piloti finire ko e come ciliegina sulla torta, una rottura ha impedito allo stoico Badovini di terminare quella che sarebbe comunque stata la sua unica gara della giornata, visto che poi il dolore ha preso il sopravvento. Povera Ducati, ma poverissima Honda, che senza il talento di Rea è precipitata in fondo alla classifica, complice la giornataccia di Haslam ed il debutto di Fabrizio su di una moto per niente facile. Per il prossimo anno lo sponsor Pata è disposto a spendere molto per un top rider, ma si sa che non sempre i soldi fanno la felicità e a salire sulla CBR vista oggi a Istanbul c’è poco da stare allegri.


Nel frattempo la FIM International Disciplinary Court – CDI –  si è finalmente degnata di prendere in esame il ricorso dell’Aprilia, che chiedeva di classificare Guintoli al terzo posto nella seconda gara di Monza, essendo stato superato, secondo la casa di Noale, da Sykes in modo irregolare (rientrando in pista dopo essere andato lungo alla variante della Roggia) e di retrocedere l’inglese in quarta posizione. Il ricorso è stato respinto e quindi l’ordine di arrivo della seconda manche di Monza e la classifica generale piloti restano invariate. La montagna ha finalmente partorito il topolino.

Eungene Laverty
Eungene Laverty
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Ecco i nostri voti ai protagonisti delle gare di Istanbul.


Eugene Laverty
– Una volta si diceva “mamma li turchi!” ma i turchi da domani diranno “mamma l’inglese!”. Nelle due gare all’Intercity Istanbul Park il pilota dell’Aprilia ha dimostrato di avere una voglia matta di restare tra i piloti in lotta per il titolo. Con tanta grinta ha portato a casa una doppietta ed ha recuperato 17 punti a Melandri, 21 a Giuntoli e 14 a Sykes. In Aprilia stanno pensando se sia proprio il caso di mettere sul mercato un pilota come Eugene. Se alle vittorie si aggiunge anche un quarto posto in Superpole il voto non può essere che 10.

 

Tom Sykes – La Pirelli ad Istanbul ha portato una SC0 un poco meno morbida del solito, ma questo non basta a giustificare due gare che ci hanno ricordato lo Sykes e la Kawasaki dell’anno scorso, quando dopo una gara in testa, l’inglese iniziava a perdere terreno sino a dover dare l’addio alla vittoria a pochi giri dal termine. La sua Kawasaki non era a posto come Tom avrebbe voluto, ma lui ci ha provato lo stesso con tutte le sue forze. E’ ancora in testa alla classifica, ma con pochi punti e sei manche ancora da disputare. Per Mr.Superpole si prospetta un altro finale thrilling. Voto 8

 

Sylvain Guintoli – Dopo il convincente secondo posto in Superpole, ci aveva detto che da ora in avanti avrebbe puntato alla vittoria in ogni gara. Forse dalla gara prossima perché a Istanbul il francese non ha mai fatto vedere di poter competere con Sykes, Melandri o Laverty, che guida la sua stessa moto. A questo punto pensiamo che il campionato terminerà senza che Guintoli abbia fatto nulla per vincerlo. Il suo contratto con Aprilia prevede il rinnovo automatico nel caso di un piazzamento finale in uno dei primi tre posti. Fossimo in lui inizieremmo a preoccuparci. Voto 7

 

Marco Melandri – Cede il terzo posto in classifica e ben 17 punti a Laverty. Un weekend dove Marco avrebbe voluto ruggire, ma è riuscito solo a miagolare e non per colpa sua. Parte dalla terza fila ed in gara uno arriva ad un passo dal coronare con una vittoria una fantastica rimonta. Nella seconda invece la situazione è peggiorata e l’anteriore della sua BMW l’ha fatto dannare. Rispetto all’anno scorso quando perse il mondiale da solo, è più determinato e fiducioso nelle sue grandi capacità. Ci proverà sino alla fine. Voto 7,5

Una curiosità : Melandri ha il numero 33, in classifica è a 33 punti dalla vetta e a Istanbul ha raccolto 33 punti.

 

Contatto tra Giugliano ed Elias
Contatto tra Giugliano ed Elias

Toni Elias – Lo spagnolo è rinato. Il team Red Devils lo ha accolto a braccia aperte dandogli subito fiducia ed una RSV4 che ha funzionato molto bene. Lui ha corso in scioltezza, senza pressioni e divertendosi. Ha fatto fatica nel finale anche perché non è ancora abituato a correre due gare nello stesso giorno e soprattutto perché la sua Aprilia non è ancora settata come piace a lui. Diamogli il tempo che gli serve e ne vedremo delle belle. Benvenuto! Voto 7,5

 

Chaz Davies – Come il suo compagno di squadra soffre per il chattering all’anteriore che non gli consente di guidare come vorrebbe e come sa. Ottavo in gara uno sale al sesto posto nella seconda, ma da lui ci aspetta molto di più. Forse preoccupato per l’andamento del mercato, Chaz non ha tirato fuori gli artigli. Voto 6

 

Leon Haslam – Mancando Rea il suo team puntava tutto su di lui, ma a Istanbul Leon è apparso l’ombra di se stesso. Due gare da fondo classifica che non ci aspettavamo da un lottatore come lui, anche se in gara uno ha dichiarato di aver utilizzato una gomma difettosa. E dire che proprio in questi giorni dal Giappone è arrivato l’invito a confermarlo nel team Pata Honda anche per il prossimo anno. Leon se ci sei ancora batti un colpo, magari già da Laguna Seca. Voto 5

 

Davide Giugliano – Il pilota del team Althea sta iniziando a fare tesoro di alcuni errori commessi nelle gare precedenti e sta completando la sua maturazione. Dopo un’ottima Superpole, nella prima manche ottiene il quinto posto, dopo un contatto un poco irruento con Elias. Purtroppo per lui in gara due la sua RSV4 privata accusa qualche problema di assetto e si deve accontentare della nona posizione. Da qui alla fine del campionato siamo certi che saprà regalare ai suoi tifosi qualche altra dimostrazione del suo talento. Voto 6,5

 

Michel Fabrizio – Salta in sella alla CBR di Rea senza conoscerla e si accorge subito che non sarà per niente facile portarla nelle zone alte della classifica. Team nuovo, moto nuova e pista nuova. Un esordio non facile. Però Michel ha voluto la bicicletta ed ora deve pedalare. Ma lui sa quanto sono importanti per la sua carriera le gare da qui al termine della stagione e quindi ha giustamente preferito iniziare per gradi, senza commettere errori. Voto : non giudicabile (attendiamolo alle prossime gare)

 

Ayrton Badovini – Il piccolo tamburino piemontese, dopo aver portato la Panigale in pole position al Nurburgring, in Turchia scrive un’altra pagina del libro Cuore con copertina rosso Ducati. Dopo essere caduto il venerdì mattina, corre gara uno con una caviglia grossa come un melone, che lo costringe a camminare con le stampelle. Ironia della sorte: a fermarlo non è il dolore, ma un problema alla sua moto. Decide che non è il caso di provarci ancora in gara due, per avere più probabilità di esserci a Laguna Seca. Voto 8

 

Kenan SofuogluSam Lowes - Da oggi Kenan è il uovo sultano turco. Un tifo da stadio calcistico accompagna la sua gara in Supersport ed un boato accoglie la sua vittoria. Getta il cuore oltre l’ostacolo e riesce a piegare un tremendo Sam Lowes, che si era messo in testa di rovinare la festa agli oltre 50.000 spettatori accorsi all’Intercity Istanbul Park. I due ci regalano un ultimo giro da antologia e la storia è a lieto fine per entrambi. Sofuoglu vince la gara e a Lowes basta un punto per vincere il mondiale. Voto 10 ad entrambi.

 

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