Le pagelle del GP della Repubblica Ceca

Le pagelle del GP della Repubblica Ceca
Poteva essere l’allungo decisivo per Biaggi e invece è stata la domenica di Melandri. Fa festa anche la Kawasaki con il sempre più sorprendente Baz e con Sykes, finalmente in gara sino alla fine. Delude Giugliano | C. Baldi, Brno
23 luglio 2012

Punti chiave

 

Da sempre in Superbike i pronostici sono fatti per essere smentiti, ma pensare che Brno potesse essere favorevole a Melandri e contraria a Biaggi sembrava davvero un’eventualità improbabile. Invece sulla sua pista preferita Max ha avuto lo stesso problema che su altre piste aveva invece ostacolato Melandri : il chattering. E’ stata la domenica di Melandri che ha conquistato la prima doppietta sua e della BMW, recuperando ben 27 punti in classifica si appresta a rendere avvincente il finale di stagione.

Cosa è successo al Corsaro. Una weekend difficile ed anche sfortunato quello del romano, se si considera l’errore del suo team che in Superpole non ho montato la gomma tenera al momento giusto costringendolo a partire dalla quarta fila. Ma poi in gara Max ha rimediato al problema con due ottime partenze (in gara due era settimo all’uscita dalla prima curva), ma la sua Aprilia non era a posto e, come lui stesso ha dichiarato, nessuno nella sua squadra riesce a comprendere il motivo di una tale scarsa competitività proprio sulla pista che Biaggi conosce benissimo. «Io so come si guida a Brno, ma oggi la moto no me lo ha consentito». Ecco in sintesi delle due gare di Biaggi in Repubblica Ceca.

Anche Melandri in prova non è che avesse esaltato e venerdì il chattering aveva fatto la sua comparsa. Però poi Marco ha conquistato l’ultima fase della Superpole e la seconda fila ed in gara la sua abilità e la sua voglia di vincere hanno fatto la differenza. Grande passo avanti anche per la Kawasaki che piazza due piloti sul podio in gara uno e dimostra nella seconda di aver forse trovato il bandolo della matassa e di poter finalmente competere per la vittoria sino agli ultimi giri, senza quei cali paurosi che avevano sino ad ora caratterizzato le prestazioni del simpatico Tom. Settima Superpole, ma soprattutto tanta grinta. La prima vittoria “vera” (quella di Monza è stata molto particolare) sembra ormai essere alla portata di Sykes. Ma la Kawasaki gongola anche per la fantastica prestazione del giovane Baz in gara uno. Arrivato nel team ufficiale quasi per caso (a Monza il team spagnolo che gestisce le verdone di Akashi aveva provato Gadea) Loris Baz sta dimostrando di avere tanto talento, ma anche tanto acume tattico e una maturità che nessuno gli riconosceva. Maturità che deve ancora trovare Davide Giugliano. Il romano del team Althea ha un grande talento, ma dopo aver dominato le prove ci si aspettavano da lui due buone prestazioni anche in gara. Invece Davide si è forse fatto prendere dalla smania di vincere e la caduta della prima manche gli ha tarpato le ali. Tutta esperienza acquisita che verrà utile nelle prossime gare. Rea è tornato “l’impaziente inglese” di qualche stagione fa. Anche il suo talento non si discute, ma un pilota ufficiale in lotta per il titolo non può rischiare di compromettere tutto in una curva con un’entrata da kamikaze. E a proposito di kamiaze, che dire dell’entrata di Aoyama su Mercado in fondo al rettilineo? Un errore inconcepibile per un pilota della sua esperienza, che ha rischiato di causare dei danni non solo alla Kawasaki di Pedercini (distrutta) ma anche al giovane argentino, rimasto attaccato alla Honda del giapponese. Ma vediamo nel dettaglio come si sono comportati i protagonisti di Brno ed i nostri voti.


Marco Melandri
– Ieri si è celebrato il Melandri day. Prima doppietta in Superbike per lui e per la BMW che ora spera di vincere un titolo mondiale che solo due anni fa sarebbe sembrato impossibile raggiungere. Marco ha corso due gare quasi perfette. Vive un momento magico. Sa di poter contare su di una moto competitiva e su di un team che lo segue ciecamente e tutto questo ne esalta le indubbie capacità. E’ l’unico che può

Marco Melandri festeggia dopo la vittoria di Gara1
Marco Melandri festeggia dopo la vittoria di Gara1
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contendere il titolo a Biaggi – Voto 10


Max Biaggi
– Più costernato che deluso. Non era mai andato così male a Brno, dove aveva raccolto nove podi (quattro vittorie e quattro secondi posti) nelle ultime dieci gare. Sperava di poter incrementare il suo vantaggio in campionato e invece perde 27 punti in un solo weekend. Dopo la debacle in Superpole, in gara riesce se non altro a limitare i danni, portando vicino al podio un'Aprilia che non gli permette di guidare come sa. Nightmare – Voto 7,5


Carlos Checa – Secondo in Superpole, terzo e quarto in gara. Probabilmente non poteva fare di più. Sfrutta al massimo la sua Ducati e non sbaglia niente. Nemmeno la scelta delle gomme in gara uno (Assen docet). Con la 1198 forse non è più possibile vincere il titolo, ma lui ci proverà sino alla fine. Voto 8,5

Tom Sykes
– «Domani cercherò di tramutare questa settima Superpole in una vittoria in gara» ci aveva detto sabato pomeriggio e Tom ci ha provato sino all’ultimo metro di pista. Ha lottato come non mai per salire sul gradino più alto del podio e se non avesse trovato sulla sua strada un Melandri in stato di grazia probabilmente ce l’avrebbe fatta. Sembra che finalmente la sua Kawasaki sia in grado di assecondarlo anche nella parte finale delle gare e se questo verrà confermato anche nelle prossime gare forse tra i due litiganti….. – Voto 9


Loriz Baz – E’ il leader di una generazione di giovani piloti francesi che dalla Stock 1000 potrebbero fare il gran balzo in Superbike. Lui lo ha fatto e in Kawasaki si stanno stropicciando gli occhi. Che fosse veloce lo si era capito, ma che a diciannove anni potesse correre con la maturità di un veterano forse non lo sapeva nemmeno lui. Normalmente il talento aggiunto all’acume tattico caratterizza i campioni. Staremo a vedere. Voto 9


Eugene Laverty – Ottimo in prova, manca l’esame di maturità in gara. E’ uscito dalla crisi che lo aveva attanagliato nella prima parte della stagione, ma ora deve dimostrare di che pasta è fatto. E’ il primo delle Aprilia e raccoglie molti punti, ma a Silverstone, davanti ai suoi tifosi, questo non basterà. Voto 7


Chaz Davies – Solo undicesimo in gara uno, si avvicina alle posizioni che contano nella seconda manche. A Brno le Aprilia hanno sofferto e lui con loro, però l’inglese giramondo impara in fretta e dopo il podio di Aragon siamo certi che lo vedremo spesso nella top five. Voto 6,5


Leon Haslam – Dov’è finito Leon il leone? La sua stagione sembra quella di una candela che si consuma con il passare del tempo. Certo le ultime decisioni della BMW non lo avranno messo di buon umore, ma il settimo posto (sia in Superpole che nelle due gare) non è quello che ci aspettiamo da lui. Letargo. Voto 6


Michel Fabrizio – Vale in parte quanto scritto per Haslam. Sa che per il prossimo anno deve cercarsi una sistemazione diversa, ma proprio per questo ci aspettiamo degli acuti e non delle gare anonime. In prova ci aveva fatto sperare, ma le posizioni in gara, sulla sua pista preferita, ci hanno deluso. Voto 6


Maxime Berger – Jakub Smrz – Li accomuniamo nello stesso giudizio perché hanno saputo mettersi alle spalle i problemi che in questi giorni hanno caratterizzato la loro squadra. Hanno infilato la testa nel cupolino e hanno dato il massimo. Maxime in gara uno ha fatto anche quattro giri in testa, ma poi la gomma intermedia scelta per l’anteriore lo ha fatto scivolare a metà classifica. Il sostegno dei suoi tifosi non è invece bastato a Kuba per mettersi in mostra. Voto 6


Davide Giugliano – In prova l’alfiere del team Althea aveva dimostrato di poter stare tra i primi della classe, ma poi in gara la conferma non è arrivata. Se lo valutiamo come un esordiente di ventitre anni i suoi risultati non sono certo da buttare via, ma siccome conosciamo il talento di Davide sappiamo che può fare molto meglio. Che serva come esperienza. Voto 5,5


Jonathan Rea – E’ tornato “l’impaziente inglese”. Come i veri cavalli di razza, Johnny ogni tanto si imbizzarrisce e rischia di fare dei danni. Ieri li ha fatti a se stesso ed ha rischiato di farne anche ad altri. Delude il suo team che è sempre in attesa che lui firmi il contratto del 2013. Urge pronta prestazione a Silverstone tra due settimane. Voto 5


Hiroshi Aoyama – Sappiamo che parlare di Aoyama è come sparare sulla croce rossa, ma siamo sempre più convinti che Hiroshi invii alle gare delle controfigure e che lui, l’ultimo campione del mondo della 250, resti in Giappone. A Brno ha mandato un pilota inesperto che chiude Mercado in fondo al rettilineo e lo fa cadere malamente in mezzo alla pista. Per fortuna nessun danno fisico, ma fossimo nel team Pedercini manderemmo una fattura al team Ten Kate per i danni alla ZX 10R del “povero” pilota argentino. Voto 3


Norino Brignola – L’ex campione italiano della Superbike è arrivato nel mondiale in punta di piedi a quaranta anni, per vivere una bella avventura. Ieri si è tolto la soddisfazione di andare a punti e di mettersi dietro un ex MotoGP. Vi pare poco? Grande Norino! Voto 8

 

 

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