Paolo Flammini: “I regolamenti non penalizzano Ducati”

Paolo Flammini: “I regolamenti non penalizzano Ducati”
Il CEO di Infront ci parla della tappa russa del mondiale SBK e risponde a Bevilacqua. "In Russia il successo è stato superiore alle aspettative. Le Ducati non sono penalizzate e sino ad ora hanno vinto quanto le BMW" | C. Baldi
4 settembre 2012

Punti chiave

  

L’undicesima prova iridata del mondiale Superbike corsa al Moscow Raceway è stata un successo. Se lo aspettava?

«Eravamo sicuri che una nazione come la Russia avrebbe risposto bene. Tuttavia, devo dire che il grande entusiasmo del pubblico e l’interesse delle istituzioni è andato ben oltre le nostre aspettative, quindi posso dire che ci attendevamo un successo, ma questo è stato superiore alle attese».


Anche in Russia la formula della Superbike si è dimostrata vincente. Tanta gente in tribuna e nel paddock, entusiasta e vicina ai piloti.

«Nel weekend di Mosca abbiamo rivissuto un’atmosfera che forse in Europa non c’è più. Le corse di moto lì sono una grande novità e la gente non è abituata a godere da vicino di questo spettacolo. È stata veramente una grande soddisfazione poter essere i primi ad avvicinare il grande pubblico russo».

 

Mosca è stata un successo ma non sono mancate le difficoltà ambientali e logistiche. Le cose miglioreranno in futuro?

«Dal punto di vista organizzativo, tenuto conto della complessità ambientale e della mancanza di esperienza a livello locale, possiamo dire di essere soddisfatti. È chiaro che siamo al primo passo di un processo che non potrà che migliorare da tutti i punti di vista».


Russia, America, Australia, India. Il mondiale Superbike è sempre più intercontinentale, ma i costi aumentano. Come combinare le due cose?

«La creazione di un calendario che tocchi i più grandi mercati motociclistici mondiali è uno degli obiettivi fondamentali che noi ci siamo posti da sempre. Anche se le trasferte extra-europee possono risultare costose, riteniamo che il consolidamento nel nostro campionato in nazioni ad alto tasso di sviluppo, come ad esempio India e Russia, porterà benefici economici di molto superiori ai costi generati dalle trasferte».


Genesio Bevilacqua si è recentemente lamentato per i regolamenti della Superbike che a suo dire penalizzano troppo la Ducati. Tra le richieste del manager del team Althea c’è quella di una commissione specifica che possa decidere dei regolamenti tecnici. Lei è d’accordo?

«La Ducati quest’anno ha finora vinto 6 gare, cioè il numero più alto di gare vinte tra tutti i costruttori, eguagliata solo da BMW. Ha totalizzato 7 giri veloci, cioè più di qualsiasi altro costruttore ed ha conquistato 4 pole position. Non mi sembra che si possa parlare di risultati penalizzanti. Inoltre dobbiamo notare che lo sforzo messo in atto da Ducati nell’ambito del mondiale Superbike non è certo paragonabile a quello di BMW,

Dire che i regolamenti penalizzino la Ducati penso sia un’affermazione poco obiettiva

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Aprilia o Kawasaki. Pertanto mi sembra che dire che i regolamenti penalizzino la Ducati sia un’affermazione poco obiettiva. Relativamente alla Commissione Tecnica che possa decidere dei regolamenti, mi sembra molto strano che questa richiesta provenga da Genesio Bevilacqua, poiché vorrebbe dire che lui partecipa ad un altro campionato; infatti da sempre i regolamenti tecnici del campionato mondiale Superbike sono decisi dalla Superbike Commission che è per l'appunto una commissione nella quale sono rappresentati FIM, Infront Motor Sports ed i Top Teams. Inoltre questa commissione chiede sempre il parere consultivo dei costruttori partecipanti, prima di emanare i regolamenti. Genesio è perfettamente al corrente di questa procedura quindi, ripeto, mi sembra strano che da lui possano giungere richieste del genere».
 

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