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E’ un mondiale Superbike che perde i pezzi, quello che si appresta ad attraversare la manica per disputare il suo quinto round stagionale sulla pista di Donington Park. La nuova avventura del team Liberty Effembert nella Superbike 2013 si è infatti conclusa a Monza ed il team italo-ceco ha lasciato a piedi il malcapitato Aitchison. Come già a Monza, anche il team HTM dovrebbe dare forfait anche in Inghilterra e senza Clementi ed Aitchison saranno solo 19 i piloti che comporranno una delle griglie di partenza più scarne che la storia della Superbike ricordi. E sarà ancora peggio a Portimao dove, senza la wild card Canepa, il numero scenderà a 18.
Urgono interventi da parte della Dorna e della case per dare un futuro ad un campionato che se riuscisse ad abbassare i costi potrebbe tornare ai fasti del passato. La formula di utilizzare moto derivate dalla serie è ancora vincente, ma i costi sono diventati proibitivi per i team privati ed i risultati della politica, di Infront prima e di Dorna adesso, sono sotto gli occhi di tutti. Le riunioni tra l’organizzatore spagnolo ed i costruttori si susseguono, ma senza dare frutti. Si parla di motori contingentati, di limitazioni nei test e soprattutto di freni e forcelle meno costosi sia all’acquisto che soprattutto per la manutenzione. L’importante è intervenire al più presto, con regole nuove e stabili nel tempo, per evitare che mentre i dottori discutono il paziente muoia.
Le due gare di Monza hanno rimesso in gioco Melandri e la classifica dice che Guintoli, Laverty, Sykes, Davies e lo stesso Melandri sembrano i più accreditati pretendenti al titolo, ma mancano ancora 22 manche al termine e quindi nessuno deve sentirsi escluso dalla lotta per il campionato. Negli ultimi due anni i round di Donington sono stati caratterizzati da discussioni e polemiche. Dai “buffetti” di Biaggi a Melandri nelle prove del 2011, alla carambola che ha deciso gara due lo scorso anno e che ha incrinato in maniera irreparabile i rapporti tra gli allora compagni di squadra Haslam e Melandri. Per il ravennate Donington è terra di conquista. Su questa pista Marco ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera in Superbike nel 2011, ma il suo ricordo più bello è legato alla vittoria dello scorso anno in gara uno. Un successo che lo ha fatto entrare di diritto nella storia della BMW, in quanto quella fu la prima vittoria per la casa tedesca in una prova motociclistica mondiale. Melandri precedette il compagno di colori Haslam e Sykes.
Ricordi piacevoli anche per Tom che proprio a Donington ha ottenuto il suo primo podio in carriera nel mondiale Superbike. Nel 2008, wild card con la Suzuki del team Rizla, giunse infatti secondo dietro a Bayliss, in una gara divisa in due a causa della pioggia e decisa dalla somma dei tempi. Laverty invece non è mai salito sul podio del circuito del Leicestershire ed il suo miglior piazzamento è solo un quinto posto in Supersport nel 2009. Restando alla nutrita pattuglia inglese, ricordiamo il terzo posto di Leon Camier con la RSV4 Aprilia nel 2011, mentre il miglior piazzamento di Chaz Davies è la seconda posizione in Supersport nel 2011, preceduto per soli due decimi dal nostro Scassa.
Rea è salito una sola volta sul podio di Donington, ma sul gradino più alto. E’ successo l’anno scorso in gara due, dopo la carambola che mise fuori gioco Melandri e Haslam. I due piloti BMW erano entrati per primi nell’ultima curva, ma si erano poi ostacolati a vantaggio di Johnny che riuscì miracolosamente a resistere all’impatto con Leon e tagliò per primo il traguardo davanti a Biaggi e Sykes. A parte lo sfortunato epilogo dello scorso anno, sulla pista di casa Haslam ha raccolto tre quarti e due secondi posti e gli è andata ancora meglio nel 2007, quando vinse entrambe le manche del British Superbike. Quest’anno non sarà al 100% della condizione fisica a causa della frattura rimediata nelle prove di Assen, ma darà certamente il massimo per ottenere quel risultato di prestigio che potrebbe rappresentare la svolta del suo campionato, sino ad ora abbastanza deludente.
Rientra anche il pilota svedese del team Pedercini Alex Lundh, che sempre ad Assen si era fratturato la clavicola sinistra. Ma il ritorno più atteso per noi italiani è quello di Niccolò Canepa che salirà sulla Panigale assieme a Badovini e Checa, per aiutarli nello sviluppo della nuova Ducati, ma anche con l’ambizione di mostrare a tutti che si meriterebbe ancora una Superbike, magari per il prossimo anno. Il suo esperto compagno di squadra Carlos Checa qui ha vinto dominando nel 2011, dopo aver conquistato anche la Superpole.
Badovini invece ha raccolto il suo miglior risultato l’anno scorso, sesto in gara due con la sua BMW privata. Per il suo ex compagno di squadra in BMW, Michel Fabrizio (terzo su questa pista nel 2009) il round inglese rappresenterà l’ennesimo esame, atteso ad una prova che confermi la ripresa intravista a Monza. A Davide Giugliano il tracciato inglese piace molto e con la sua Aprilia cercherà di fare meglio del settimo posto dell’anno scorso quando utilizzava ancora la vecchia 1198. E parlando di Aprilia il pensiero corre ovviamente al leader della classifica Sylvain Guintoli che vede il suo vantaggio in classifica assottigliarsi sempre più, ma che forse nel prossimo fine settimana potrebbe avere una preziosa alleata nella pioggia.
Secondo le previsioni i piloti troveranno a Donington una fitta pioggerellina in perfetto “english style”. D’altronde non è che in Italia siamo messi molto meglio... ma quando finirà questo lungo e piovoso inverno?