SBK 2013. Solo 19 piloti al via?

SBK 2013. Solo 19 piloti al via?
Diamo un'occhiata alla griglia di partenza del Mondiale Superbike 2013 quando mancano solo poco più di due mesi al suo inizio. Solo 19 piloti al via ed un calendario ancora da confermare | C. Baldi
13 dicembre 2012

Punti chiave

 

Team e piloti 2013


Prendiamo spunto dalla presentazione del Team Grillini, avvenuta il 4 Dicembre al Motor Show di Bologna, per fare il punto della situazione sul prossimo campionato mondiale Superbike. Sarà il primo anno dell’era Dorna, ma al momento sembra anche poter essere il campionato con la griglia di partenza meno numerosa della storia del mondiale delle derivate dalla serie. Quando mancano poco più di due mesi al primo appuntamento iridato di Phillip Island ecco quante squadre e quanti piloti hanno confermato la loro partecipazione:


Aprilia Racing Team : Eugene Laverty - Sylvain Guintoli
Team Althea Racing Aprilia : Davide Giugliano
Team Red Devils Aprilia : Michel Fabrizio
Kawasaki Racing Team : Tom Sykes - Loris Baz
Team Pedercini Kawasaki : Alex Lundh – Simone Grotzkyj Giorgi (entrambi da confermare)
Team Pata Honda Racing : Jonathan Rea – Leon Haslam
Team Crescent Fixi Suzuki : Jules Cluzel – Leon Camier
Team Alstare Ducati : Carlos Checa – Ayrton Badovini
BMW Motorrad Motorsport Goldbet : Marco Melandri – Chaz Davies
Grillini Progea SBK Team BMW : Vittorio Iannuzzo
Team Air Asia BMW : Ivan Clementi (da confermare)
Team MR Ducati : Max Neukirchner


Aprilia, Kawasaki e BMW saranno le marche più rappresentate con 4 moto a testa, mentre le Ducati scendono dalle 7 del 2012 a 3 sole unità, pagando lo scotto del debutto della 1199 Panigale. Suzuki e Honda saranno ancora presenti con due moto, così come lo scorso anno. Per quanto riguarda i piloti sarà un campionato orfano del suo numero uno Max Biaggi che ha deciso di appendere il casco al chiodo. Se venissero confermati i tre piloti ancora in forse (Lundh, Grotzkyi e Clementi) le new entry sarebbero quattro, due provenienti dal mondiale Supersport (Iannuzzo e Cluzel) uno dalla Moto 2 (Neukirchner) ed uno dal CIV Superbike (Clementi).

Cosa potrà cambiare da qui a fine Febbraio?

Si riuscirà ad avere almeno 20 moto in pista? Una possibilità è legata al ritorno del team Effenbert che da tempo sta lavorando per ripresentarsi al via in Australia con almeno due piloti. Al momento però sembra sia ancora tutto in alto mare. Una seconda e forse più concreta possibilità è legata ad Aprilia, che ha proposto ai suoi due team privati, Red Devils ed Althea, la possibilità di schierare una seconda moto (sarebbe la quinta Aprilia). I managers delle due squadre ci stanno pensando e sono al lavoro per raccogliere il budget necessario. Se non ci dovessero riuscire al momento non vediamo un’altra possibilità di incrementare le moto sulla griglia di partenza, che nel 2013 sarà di tre piloti per fila, come già avviene in MotoGP. Un palliativo per far sembrare meno sparuto il gruppo dei piloti al via.


Arriva Dorna


In attesa di confermare il calendario SBK 2013 (che contiene ancora l'incerto round di Portimao e senza la sicurezza di correre a Brno), Dorna ha iniziato a studiare la Superbike dal suo interno e nella recente riunione indetta dalla FMI il 5 Dicembre a Ginevra, presenti i rappresentanti delle squadre e delle Case che prendono parte al mondiale, ha confermato l’intenzione di avvicinare maggiormente le Superbike alle moto di serie a partire dal 2014. Condizione indispensabile per diminuire i costi, aumentare le moto al via e differenziare la Superbike dalla MotoGP. La speranza è che questo non riduca la classe regina delle derivate dalla serie ad una Superstock con le slick (come avverrà ad esempio nel 2013 nel campionato italiano) perché questo equivarrebbe a svilire quello che è attualmente il campionato mondiale più combattuto ed interessante. La Dorna ha un anno di tempo per capire come modificare i regolamenti tecnici della Superbike e sarà senza dubbio aiutata anche dalle Case e dai team. La Superbike deve mantenere la sua identità e spettacolarità, ne va del suo futuro, ma anche di quello dell’azienda spagnola, che dovrà render conto a Bridgepoint del lavoro svolto.

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