Superbike. Le pagelle del GP di Imola

Superbike. Le pagelle del GP di Imola
Checa si conferma il re di Imola mentre Biaggi limita i danni. Sykes si consacra come forza emergente mentre Haslam fa meglio di Melandri. Deludono Aoyama ed i piloti BMW Italia | C. Baldi, Imola
31 marzo 2012

 

Il weekend di Imola ha in parte contraddetto i verdetti di Phillip Island. La grande superiorità mostrata da Biaggi in Australia a Imola non si è vista e quindi chi temeva che questo mondiale 2012 avesse già trovato un padrone ha dovuto ricredersi. A Imola il padrone è stato Checa, ma si sono visti anche un fortissimo Sykes ed un grande Leon “leone” Haslam. Sul tracciato dedicato a Enzo e Dino Ferrari Carlos è quasi imbattibile, tanto che questa è stata la sua quinta vittoria nelle ultime sei manche disputate sul tracciato del Santerno. L’impresa di stargli davanti ad Imola è riuscita solo a Rea e Haga, che lo scorso anno lo hanno

A Imola il padrone è stato Checa, ma si sono visti anche un fortissimo Sykes ed un grande Leon “leone” Haslam

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preceduto nell’ordine in gara uno.

Sono state due gare bellissime e spettacolari che non hanno di certo annoiato chi ha deciso di dimenticare la crisi e l’aumento vertiginoso del prezzo della benzina, pur di godersi dal vivo lo spettacolo della Superbike. Spettacolo che non era mancato nemmeno nelle prove. Prove nelle quali Checa si era aggiudicato solo l’ultima sessione delle libere, quella che conta di meno e che serve per prepararsi alla Superpole. Nelle qualifiche era emerso soprattutto Sykes, la cui vittoria in Superpole aveva riempito di speranza i tifosi Kawasaki. L’alfiere del team Althea nelle prove si era un poco defilato e sembrava volesse restare nell’ombra, pronto a dare la zampata vincente nei momenti decisivi. Ed altrettanto si pensava di Biaggi che invece, e le gare lo hanno dimostrato, aveva alcuni problemi alla sua Aprilia che non è riuscito a risolvere.

Anche Melandri ha avuto dei problemi, ma sono problemi che si trascina da Phillip Island e che iniziano a preoccupare il pilota di Ravenna ed i tecnici della BMW. E’ stata la domenica della giovane pattuglia azzurra che è arrivata ad un passo dal risultato clamoroso, ma non l’ha raggiunto. La sfortuna ha fermato Giugliano, l’irruenza ha fatto cadere Canepa e la stanchezza ha tradito Zanetti. Però la stoffa c’è e tutti e tre ci daranno in futuro delle belle soddisfazioni. Della pattuglia azzurra avrebbero potuto far parte anche Fabrizio e Badovini che però non riescono a guidare le loro BMW ed il team sta correndo ai ripari per uscire da questo brutto momento prima che si trasformarsi in crisi. E di crisi si può già parlare per

Carlos Checa, Imola
Carlos Checa, Imola

quanto riguarda Aoyama. Non tutti i piloti che vengono dalla GP fanno bene anche in Superbike e ne sa qualcosa anche Hopkins, al quale però va dato l’alibi della convalescenza.

Ecco i nostri giudizi sui protagonisti delle due bellissime gare di Imola.


Carlos Checa
– Carlos Rey de Imola. In prova sembrava un poco dimesso, ma in realtà stava solo lavorando con la sua squadra in funzione delle gare. Sulle piste che gli sono congegnali Checa è imbattibile ed è impressionante come sappia interpretare la gara come se fosse una partita a scacchi. Non parte mai benissimo, ma controlla i suoi avversari, li lascia sfogare e poi li colpisce come uno scorpione, senza lasciargli scampo. A Imola avrebbe vinto anche… con dodici chili di zavorra. Voto 10


Tom Sykes
– Al termine della Superpole gli avevamo detto scherzando che adesso non si sarebbe più potuto nascondere, visto che è ormai stabilmente tra i top riders della Superbike. Tom ci ha risposto con il suo solito sorriso ed ha ammesso che le due gare di Imola sarebbero state per lui una specie di prova di maturità. Una prova superata a pieni voti. I fantastici risultati che Sykes sta ottenendo quest’anno non sono solo dovuti alla raggiunta competitività della sua Ninja ZX 10R (che, ricordiamolo, è stato lui a sviluppare), ma anche alla sua maturità, che lo mette sullo stesso livello di piloti con molti più anni di esperienza. Sykes è stato spesso sottovalutato, ma siamo certi che da ora in poi non lo sarà più. Voto 9

Tom Sykes, Imola Superpole
Tom Sykes, Imola Superpole


Leon Haslam
– Stoico a Phillip Island, tremendamente veloce e determinato a Imola. Leon è un pilota d’acciaio in tutti i sensi. E’ arrivato in BMW per vincere il mondiale dopo averlo sfiorato nel 2010 con una moto che dopo di lui non ha più vinto niente. Crede nel grande potenziale della casa tedesca e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di entrare nella storia della Superbike e della BMW. Sa correre sopra i problemi, con l’abilità ed il coraggio dei piloti di una volta. Quando la sua gamba sarà a posto e la sua BMW riuscirà ad assecondarlo in pieno potrà inserirsi nella lotta per il titolo. Voto 8


Max Biaggi
– Era arrivato a Imola ancora carico per le due grandi gare corse in Australia e con la speranza di riuscire a battere “il Toro” proprio nella sua arena preferita. Le prove hanno però evidenziato alcuni problemi alla sua RSV4 che si sono poi manifestati anche in gara. Phillip Island e Imola non sono circuiti favorevoli all’Aprilia, ma Max ritorna a casa con il bicchiere mezzo pieno, pensando che stanno per arrivare circuiti più favorevoli alla sua moto e che i punti da recuperare a Checa solo quattro. Certo la bagarre non è la sua situazione preferita e nella lotta per il terzo gradino del podio ci attendevamo un Biaggi più battagliero, ma il Corsaro sa fare bene i suoi calcoli e a Imola ci è sembrato sereno e consapevole di aver perso una battaglia ma non certo la guerra. Voto 7,5


Jonathan Rea
– Questo è un anno decisivo per lui. Nessuno mette in discussione il suo talento, ma se i risultati non arrivano Rea rischia di diventare un eterna promessa. Il suo tremendo high side in Superpole ci ha riportato indietro nel tempo e per fortuna questa volta non si è fatto male e non ha compromesso la sua stagione, come ha invece fatto lo scorso anno. Qui nel 2011 aveva vinto una manche mentre quest’anno si deve accontentare di un nono e di un quinto posto. La sfortuna ed i postumi della caduta di sabato hanno influito sui suoi risultati, ma vale per lui quello che spesso ci siamo sentiti dire dai nostri professori quando andavamo a scuola: il ragazzo può fare di più. Voto 6,5


Marco Melandri
– Un weekend sotto tono per il pilota della BMW. La sua S1000RR non è ancora la sua moto e non riesce a guidarla come vorrebbe. Però, nonostante i test e l’impegno della sua squadra, le soluzioni tardano ad arrivare e i punti da recuperare a Checa sono già 29. E’ un momento difficile per lui e per la BMW che vede l’obiettivo a portata di mano ma non riesce ad acciuffarlo. Voto 5,5


Lorenzo Zanetti
– In Australia era stato forse il meno brillante dei tre ragazzi terribili della Superbike 2012, ma qui a Imola ha fatto subito capire di essere in piena forma e nella prima Superpole della sua carriera ha mancato per un soffio l’ultima fase. In gara uno stava compiendo un capolavoro, ma è stato tradito dalla fatica, non essendo ancora abituato a tirare al massimo per 21 giri e per due manche in un giorno. Un problema che Lorenzo risolverà presto con il dovuto allenamento. Intanto porta a casa 11 punti e tanta esperienza che gli sarà utile in seguito. Voto 7


Davide Giugliano
– Vince l’oscar della sfiga, ma ci vuole altro per demoralizzarlo. Le Ducati del team Althea si fermano molto raramente, ma lo fanno sempre nel momento sbagliato. A Imola alcuni problemi tecnici hanno limitato lo scudiero di Checa sia in prova che in gara. Nella seconda stava acciuffando un incredibile quinto posto quando la sua pompa della benzina ha smesso di lavorare. Uscire da Imola senza nemmeno un punto dopo due gare bellissime fa tanta rabbia, ma Davide ha mostrato di avere grandi doti ed il campionato è ancora lungo. Voto 8


Niccolò Canepa
– Pilota giovane in una squadra giovane, significa dover pagare lo scotto dell’inesperienza.

Niccolò Canepa, incidente a Imola
Niccolò Canepa, incidente a Imola

In un campionato dove bastano pochi decimi per passare dal primo al decimo posto tutto, anche i particolari, fanno la differenza. La sua squadra sta lavorando con tanto entusiasmo e Niccolò ce la sta mettendo tutta. In gara uno ha ripetuto l’ottimo decimo posto dell’Australia (gara due) mentre nella seconda manche è stato tradito dalla foga di recuperare posizioni ed è scivolato alla variante bassa quando era settimo. Col senno di poi si sarebbe dovuto accontentare, ma a ventidue anni quelli bravi fanno pochi calcoli e tengono aperta il più possibile la manetta del gas. Voto 7


Badovini e Fabrizio
– I due piloti sono accomunati dai problemi che attanagliano moto e squadra. E’ il primo momento davvero difficile per il team BMW Italia che deve dimostrare di avere la maturità e l’intelligenza necessarie per non farsi prendere dal panico, ma continuare a lavorare assieme ai suoi piloti per tornare ad essere quella che è stata la squadra rivelazione dello scorso campionato. Non giudicabili


Hiroshi Aoyama
– Non conosceva la pista di Imola, si deve ambientare in Superbike, deve imparare ad usare le gomme Pirelli che non ha mai utilizzato prima e deve ancora trovare il giusto feeling con la CBR1000RR. Siamo sempre in attesa che inizi a risolvere almeno qualcuno di questi suoi problemi. Voto 4

 

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