SBK, GP del Portogallo. E' successo anche questo

SBK, GP del Portogallo. E' successo anche questo
A Portimao la Ducati ha iniziato a sfruttare l’elettronica di derivazione MotoGP; il team Pedercini festeggia lo scudetto nel basket dell’EA7 Milano; Giugliano scaramantico ha un paio di mutande portafortuna | C. Baldi
8 luglio 2014

Punti chiave

Elettronica MotoGP per la Ducati
A Portimao la Ducati ha iniziato a sfruttare l’elettronica di derivazione MotoGP e, con l’aiuto di un ulteriore ingegnere elettronico a supporto dello staff tecnico di Ernesto Marinelli, sulle Panigale di Davies e di Giugliano è stata installata un’elettronica evoluta. Ovviamente non è la prima volta che questa viene testata sulla 1199 R. A metterla a punto ha iniziato il pilota/tester Matteo Baiocco, che nei primi giorni della scorsa settimana aveva svolto tre giorni di test al Mugello facendo segnare il nuovo record ufficioso del tracciato toscano in 1’49”7. A Portimao però solo Davies sembra aver gradito le novità di derivazione MotoGP, perché Giugliano invece ha dichiarato di aver fatto molta fatica ad adattarsi alle nuovi soluzioni che per ora lo hanno ostacolato anziché aiutarlo.
 

Il team Pedercini festeggia lo scudetto nel basket dell’EA7 Milano
Alla partenza della prima gara di Portimao il cupolino della moto di Riccardo Russo era coperto da una maglietta che inneggiava alle scarpette rosse, la squadra di Armani che ha conquistato lo scudetto del basket. Ma a fare il tifo per la squadra di Milano non è il pilota napoletano, bensì molti dei meccanici del team Pedercini, appassionati di basket. La cosa non avrà fatto piacere all’inviato della Gazzetta dello Sport Paolo Gozzi, vero ultrà della Mens Sana Siena.


Dieci piloti in tre decimi e stesso tempo per Guintoli e Laverty
Non si può certo dire che il terzo turno di prove cronometrate disputatosi a Portimao non sia stato combattuto. I primi dieci piloti, dal leader Rea a Giugliano, erano infatti racchiusi in meno di tre decimi di secondo, con l’italiano della Ducati distanziato di soli 0,294 secondi dal pilota Honda. Nella stessa sessione Guintoli e Laverty hanno fatto segnare lo stesso identico crono 1’43”277 ma il francese si è qualificato per la Superpole due al terzo posto, davanti al nordirlandese, in quanto ha ottenuto il tempo prima di Laverty. I primi dieci sono stati tutti piloti Superbike, mentre il primo EVO, lo spagnolo Salom ha chiuso a 1,026 dalla vetta della classifica.

Davide Giugliano
Davide Giugliano
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Le mutande di Giugliano
Il calendario della Superbike è quanto meno strano, visto che Laguna Seca si correrà domenica prossima, sette giorni dopo Portimao, dopodiché il round successivo si disputerà a Jerez il 7 Settembre, dopo quasi due mesi di pausa. La maggior parte dei piloti è partita per l’America direttamente dal Portogallo e chi ce l’ha fatta a tornare a casa, ha avuto poche ore per rifare le valigie e ritornare in aeroporto. Tra questi uno scaramantico Davide Giugliano, preoccupato perché non aveva il tempo di lavare e mettere in valigia le sue mutande portafortuna che utilizza in gara.


Barrier sulla linea di partenza simula un giro di pista
Non è passato inosservato Sylvain Barrier che sulla linea di partenza di Portimao, ad occhi chiusi, in piedi davanti alla propria moto, simulava il giro di pista, con tanto di movimento delle mani sulla frizione e leggere inclinazioni del busto. Il pilota della BMW sembrava in trance tanto che non rispondeva ai suoi meccanici. Questa è una pratica comune tra i piloti, anche se la maggior parte ripercorre il giro di pista nel box prima di entrare in pista.


Due Ducati ufficiali sul podio
Due piloti Ducati, Giugliano e Davies, rispettivamente secondo e terzo, sono saliti sul podio di gara due a Portimao. Non succedeva dal 2012 quando a Misano furono Checa e Giugliano, sempre secondo e terzo, a salire sullo stesso podio in gara uno


McFadden sul podio con la tuta di Guarnoni
In Portgallo il sudafricano David McFadden ha conquistato il suo primo podio nella Stock 1000 tagliando il traguardo in terza posizione dopo il vincitore Savadori e Lussiana. McFadden non si trovava a priprio agio con la sua tuta ed ha voluto provare quella del suo compagno di squadra Superbike Jeremy Guarnoni. Visto che la tuta del francese gli calzava a pennello il pilota sudafricano ha deciso di utilizzarla anche in gara. Visto l’esito della gara siamo certi che non la restituirà a Guarnoni.

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