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Fantastica gara di Laverty che dopo una partenza non certo veloce (al primo giro era settimo) è stato autore di una eccezionale rimonta che lo ha portato a vincere con un buon margine su Melandri e Guintoli, beffati dal nord irlandese. Il risultato della Superpole, con Laverty solo quarto, aveva acceso i riflettori sulle due Aprilia ufficiali e sulla Ducati di Giugliano ed infatti erano proprio loro a condurre le danze nei primi giri, con Guintoli davanti a tutti e Melandri e Giugliano ad inseguire. I tre allungavano su di un gruppetto composto da Rea, Sykes Baz, Laverty e Davies, che era partito come un missile dalla quarta fila. Più indietro transitavano Elias, Haslam e Lowes, partito invece malissimo dalla quinta posizione. Il gruppo di inseguitori dava spettacolo con continui sorpassi e le loro posizioni cambiavano quasi ad ogni curva.
Nell’arco di pochi giri Laverty recuperava posizioni sino a portarsi in testa al gruppetto, mentre in testa le posizioni non cambiavano. Al quarto giro cadeva Lowes alla curva uno, a completamento di una gara da dimenticare per il giovane inglese della Suzuki. A riportare il sorriso nel box di Paul Denning però ci pensava Laverty che al decimo giro salutava la compagnia e si metteva alla caccia dei primi tre. Li raggiungeva in pochi giri ed al tredicesimo superava Meladri che nel frattempo era stato sorpassato da Giugliano. Ma si capiva subito che la rincorsa di Eugene non si sarebbe fermata li. Al giro successivo il pilota della Suzuki si portava in seconda posizione e dopo aver impiegato due giri a studiare Guintoli, lo superava conquistando la prima posizione. Laverty non rallentava il suo ritmo e staccava i due piloti dell’Aprilia, che avevano seminato Giugliano a corto di gomme. Molti piloti hanno dovuto affrontare gli ultimi giri con le gomme usurate (le Ducati più delle altre) , ma l’asfalto particolarmente abrasivo di Phillip Island non fa sconti e per informazioni basta chiedere ai piloti della MotoGP.
Grande vittoria di Laverty che porta la Suzuki sul gradino più alto del podio. Non succedeva dalla gara di Misano del 2010 quando fu Haslam a vincere con la GSX-R1000. Musi lunghi in casa Aprilia visto che i due piloti della casa di Noale sembravano avere la gara in pugno e non si aspettavano di doversi accontentare del secondo e terzo posto. Nella Evo Salom beffa Canepa e dopo che l’italiano del team Althea Racing aveva dominato tutte le prove cronometrate, lo precede di 61 millesimi. Terzo della Evo l’australiano Allerton sulla BMW del Motorrad Italia che da Aragon tornerà ad essere di Barrier. Gara da dimenticare anche per Elias che era partito bene, ma è caduto nel coso del quinto giro, imitato da Haslam in quello successivo. Caduta anche per Andreozzi nel corso della sedicesima tornata.