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Sarà la terza stagione di Melandri nel mondiale Superbike, quella nella quale il pilota di Ravenna dovrà dimostrare di essere ancora un vincente. Da lui tutti si aspettano che vinca il titolo, ma non sarà certo un compito facile, in un campionato dove i piloti e le moto competitive sono sempre molte. A Monaco lo abbiamo visto sereno e sicuro di sé. Il brutto finale di stagione dello scorso anno è alle spalle ma non è stato dimenticato e anzi gli servirà come stimolo. Un team ed una moto che conosce e che sono arrivati ad un grande livello di competitività lo aiuteranno di certo in quella che potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione per lui e per la BMW.
Come sta la tua spalla che nei test di Jerez era tornata a darti fastidio?
«Dopo alcuni mesi critici ora sembra che finalmente la spalla sia tornata a posto. Ho un po' di artrite alla testa dell’omero, ma il problema principale è che ho subito già tre interventi a questa spalla che tende ad infiammarsi. Il problema è che poi per poter correre prendo degli antidolorifici che mi attenuano il dolore ma infiammano ancora di più muscoli e tendini. Ora però sembra che sia tutto a posto».
Quindi ora tu stai bene. E la tua moto?
«La mia moto sta benone. Abbiamo fatto molti piccoli miglioramenti rispetto allo scorso anno, senza dover stravolgere nulla. Abbiamo lavorato sulle nuove gomme da 17 ed i nostri tecnici hanno capito come queste nuove coperture andassero ad incidere sulla distribuzione dei pesi. Restano alcune cose da provare in Australia, ma stiamo rispettando il nostro programma».
Hai cambiato team, ma le persone che ti seguono sono le stesse.
«Sì, e sono molto contento. Per me era fondamentale continuare con chi conosce me ed i miei metodi di lavoro e che conosce quello che io chiedo alla moto. E’ importante ripartire dalla moto dell’anno scorso della quale ormai conosco pregi e difetti. Partiamo con il piede giusto per una stagione che certamente non sarà facile, ma dalla quale ci aspettiamo molto».
Guardando alle tue spalle, cosa pensi sia mancato lo scorso anno per vincere il titolo?
«Ho commesso qualche errore di troppo e sono stato molto sfortunato. L’atmosfera nella squadra non era più serena come ad inizio stagione e anche questo ha pesato molto sui risultati. E’ stato un finale negativo che però mi ha lasciato dentro una rabbia ed una determinazione che non vedo l’ora di esprimere in moto».
Non c’è più Biaggi ma il campionato si preannuncia come sempre molto difficile.
«Sarà un campionato come sempre molto difficile con molti piloti in grado di vincere la singola gara. Mai come quest’anno sarà importante essere costanti per un mondiale che come abbiamo visto si può perdere o vincere anche di mezzo punto».
Stai per iniziare la tua prima stagione in un team ufficiale. Una grande possibilità, ma anche una grande una grande responsabilità.
«Fa parte del gioco. Sono molto felice di essere nel team ufficiale BMW e sono anche pronto ad assumermi tutte le responsabilità e le pressioni che questo comporta. Correre in un factory team del mondiale Superbike era la mia ambizione e ci sono riuscito. Questo mi rende felice e pronto ad affrontare la mia nuova stagione».
Ho corso praticamente in tutte le categorie e nei principali campionati nazionali e mondiali, ho vinto il mondiale Supersport nel 2011 e lo scorso anno mi sono cimentato per la prima volta nel mondiale Superbike
Questa possibilità arriva proprio nel momento giusto in quanto sino ad ora hai corso in molte categorie ed hai accumulato un'esperienza che ora puoi mettere a frutto.
«Hai ragione. Ho corso praticamente in tutte le categorie e nei principali campionati nazionali e mondiali, ho vinto il mondiale Supersport nel 2011 e lo scorso anno mi sono cimentato per la prima volta nel mondiale Superbike. E’ stato un anno positivo che mi ha dato la consapevolezza di poter puntare ai massimi traguardi di questa categoria. Lavoro con il team BMW da qualche mese e mi trovo davvero a mio agio con tutti i componenti della squadra. Anche loro come me sono molto ambiziosi e questo ci porta a lavorare sodo e a dare il massimo».
Il campionato Superbike è noto per essere sempre combattuto ed incerto. Cosa ti aspetti da quello che sta per iniziare?
«Non penso possa essere un campionato diverso da quelli che lo hanno preceduto. Sarà il tipico campionato Superbike dove per emergere bisognerà essere aggressivi e motivati in ogni gara. Vedo otto o nove piloti che possono lottare per la vittoria in ogni gara e quindi mi attendo un campionato molto incerto sino alla fine. Saranno 28 o 30 gare che terranno tutti con il fiato sospeso in perfetto stile Superbike».
Lo scorso anno hai fatto fatica nella prima parte del campionato, ma poi hai concluso in crescendo raccogliendo molti punti. Pensi che anche quest’anno dovremo aspettare qualche gara prima di vederti competitivo?
«L’inizio dello scorso campionato è stato molto sfortunato per me. A Imola Guintoli mi cadde proprio davanti a anche ad Assen fui vittima di una caduta non per colpa mia. Ho patito anche alcuni infortuni proprio a causa di queste cadute e c’è voluto del tempo per trovare il giusto ritmo anche perché correvo per un team che come me era al debutto in Superbike. Il mio modo di lavorare e di imparare richiede un poco di tempo, ma poi, una volta che ho imparato, non torno indietro. Quest’anno posso direi di conoscere meglio la Superbike ed i miei avversari. Non mi aspetto di fare grandi cose a Phillip Island visto che sarà il mio debutto in gara con il team BMW, ma conto di far bene già ad iniziare dalle successive prove di Aragon e Assen, due piste che tra l’altro mi piacciono molto».